Editore: TEA (Guanda per la prima edizione)
Prima edizione italiana: 1996
Pagine: 313
Sinossi: Perla Tull è una donna dal destino avverso: madre di tre figli, abbandonata, dopo un breve matrimonio, da un marito inetto e superficiale, trascorre una vita di sacrifici e scelte dolorose per far crescere dignitosamente i tre bambini. Ma ogni suo sforzo non potrà evitare che si creino le premesse per una crisi profonda dei reciproci legami. Ezra, il secondogenito, per 25 anni inviterà nel proprio ristorante la madre e i fratelli inseguendo un nostalgico sogno di unità familiare. Ma non ci sarà mai una cena che non vedrà qualcuno urlare, alzarsi e scappare stizzito, lasciando Ezra disarmato e solo nel suo "Ristorante nostalgia".
Commento: Questo romanzo, come molti altri romanzi della Tyler, mette a nudo i rapporti di famiglia dove la difficoltà di comunicare e di creare rapporti armoniosi vince sempre su tutto. E' come un circolo vizioso che si ripete all'infinito. Mette un po' il nervoso rendersi conto che le persone reali, tutti noi, siamo proprio così: persone che sbagliano e continuano a commettere errori per tutta la vita. E in questo libro c'è anche molta nostalgia, ma non è semplicemente la solita classica nostalgia per il passato, ma è soprattutto nostalgia per le cose che non ci sono mai state, avvenimenti che avremmo voluto andassero in un modo diverso, cene che avremmo voluto portare a termine senza che liti e rancori assurdi rovinassero tutto. A me ha fatto riflettere.
voto:
Consigliato a: un pubblico adulto, preferibilmente over 30 (anche se non è d'obbligo in quando io sono riuscita ad apprezzare il libro nonostante la mia età sia inferiore), chi ama leggere di vita reale, senza abbellimenti e senza zucchero per indorare l'amara pillola della vita.
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