mercoledì 16 marzo 2011

commenti ai libri: LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI

"LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI" di Markus Zusak

Editore: Frassinelli
Prima edizione italiana: 2007
Pagine: 563

Sinossi: Fu a nove anni che Liesel iniziò la sua brillante carriera di ladra. Certo, aveva fame e rubava mele, ma quello a cui teneva veramente erano i libri, e più che rubarli li salvava. Il primo fu quello caduto nella neve accanto alla tomba dove era stato appena seppellito il suo fratellino. Stavano andando a Molching, vicino a Monaco, dove li aspettavano i loro genitori adottivi. Il secondo, invece, lo sottrasse al fuoco di uno dei tanti roghi accesi dai nazisti. A loro piaceva bruciare tutto: case, negozi, sinagoghe, persone... Piano piano, con il tempo ne raccolse una quindicina, e quando affidò la propria storia alla carta si domandò quando esattamente la parola scritta avesse incominciato a significare non solamente qualcosa, ma tutto. Accadde forse quando vide per la prima volta la libreria della moglie del sindaco, un'intera stanza ricolma di volumi? Quando arrivò nella sua via Max Vandenburg, ex pugile ma ancora lottatore, portandosi dietro il "Mein Kampf" e infinite sofferenze? Quando iniziò a leggere per gli altri nei rifugi antiaerei? Quando s'infilò in una colonna di ebrei in marcia verso Dachau? Ma forse queste erano domande oziose, e ciò che realmente importava era la catena di pagine che univa tante persone etichettate come ebree, sovversive o ariane, e invece erano solo poveri esseri legati da spettri, silenzi e segreti.

Commento: Una bambina tedesca, una ladra di libri, i duri anni della seconda guerra mondiale in Germania. Ecco come può riassumersi questo libro. Ma c'è molto di più... e nonostante la storia sia semplice e scorrevole, con uno stile di scrittura quasi allegro rispetto ai temi trattati, riesce ad emozionare. Originalissima la voce narrante: la morte! La morte impersonata come se fosse una donna che svolge il proprio lavoro di raccoglitrice di anime e intanto racconta questa storia, perché le è rimasta impressa nella mente e nel cuore (sì, la morte ha un cuore!). La storia di Liesel, la bambina tedesca che ruba i libri, è una storia che ti entra dentro piano piano, quasi con indifferenza all'inzio, ma poi con violenza rivendica l'attenzione del lettore, fino ad un finale in cui è impossibile frenare le lacrime. Sono ben 563 pagine, ma scorrono via come l'acqua di un fiume. I capitoli sono brevi e a volte inframezzati dagli interventi della voce narrante che aggiunge dei dettagli simpatici per stemperare un po' il clima, che altrimenti sarebbe drammatico, ma che con maestria riesce a non esserlo, o almeno non fino al finale...!
Ho apprezzato poi il fatto che durante i dialoghi a volte venga intervallata qualche piccola frase o parola in tedesco, così che si riesca davvero ad immaginarsi di essere lì, nella Germania nazista; altrimenti la vicenda si sarebbe potuta svolgere ovunque, ma quei dettagli non lasciano dubbi. "Capito, Saukerl?"
In definitiva devo dire che è piaciuto molto, anche se ammetto che iniziata la lettura avevo qualche remora, ma come ho già spiegato questa storia non ti entra nel cuore subito, ma lo fa con circospezione e quando meno te l'aspetti ti accorgi di non poter fare a meno di lei. 

voto:

Consigliato a: tutti! Senza distinzione di età! Ma soprattutto che riesce a guardare il mondo con gli occhi di un bambino nonostante non lo sia più.

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