mercoledì 31 dicembre 2014

Recensione: LA LOTTERIA - Shirley Jackson

La mia recensione su "La lotteria" di Shirley Jackson.





Titolo: La lotteria
Autrice: Shirley Jackson
Traduzione: Franco Salvatorelli
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: Aprile 2007
Pagine: 82
Prezzo: 8,00 euro

 
Sinossi: Il racconto di Shirley Jackson intitolato La lotteria ricorda da vicino, per la fama che lo circonda, la famigerata lettura radiofonica della Guerra dei Mondi di Orson Welles. Fama non immeritata, giacché la pubblicazione sul «New Yorker», nel 1949, scatenò un pandemonio. Molti lo presero alla lettera, reagendo all’istante e poi per lungo tempo con missive indignate o atterrite alla redazione. Certe cose non potevano, non dovevano succedere. Eppure la storia si presenta in tutta innocenza quale pura e semplice descrizione della lotteria che si svolge nell’atmosfera pastorale, quasi idilliaca, di un villaggio del New England in un luminoso mattino di giugno – come ogni anno da tempo immemore. Ma giunto al termine di questo racconto, come degli altri che compongono l’intensa silloge qui proposta, il lettore scoprirà da sé, in un crescendo di «brividi sommessi e progressivi» – come diceva Dorothy Parker –, che cosa li rende dei classici del terrore. Secondo un altro illustre ammiratore della Jackson, oltre che maestro del genere, Stephen King, lo sono perché «finiscono con una svolta che porta dritto in un vicolo buio».


La mia opinione: Pensavo che in questo libro ci fosse solo una storia e invece contiene 4 racconti brevi: "La lotteria", "Lo sposo", "Colloquio", "Il fantoccio". Diciamo che io e i libri di racconti non andiamo molto d'accordo perché i racconti mi lasciano sempre un po' insoddisfatta e anche in questo caso è stato. Intendiamoci, come stile di scrittura la Jackson mi piace tantissimo, ho adorato il suo libro "Abbiamo sempre vissuto nel castello", ma in poche pagine è difficile riuscire a trasmettere forti emozioni come invece è capace nei suoi romanzi.
Il racconto "La lotteria" da cui è stato tratto il titolo e quindi il più famoso dei quattro racconti ricorda moltissimo il giorno della mietitura di Hunger Games e per questo mi è piaciuto, sicuramente l'autrice di Hunger Games avrà tratto una piccola ispirazione per la sua opera da questo racconto. Se devo dare un voto gli do un 4 stelle scarse...
Ma il più bel racconto di tutti per me è stato il secondo (Lo sposo). Qui per me la Jackson ha fatto uno splendido lavoro, il racconto è anche il più lungo dei quattro e quindi decisamente il migliore, infonde inquietudine crescente ed è scritto benissimo in ogni sua parte, se devo dare un voto a questo do un 5 stelle piene e credetemi non è una cosa usuale per me apprezzare tanto un racconto di sole 30 pagine.
Purtroppo i restanti due racconti non mi sono piaciuti per niente. "Colloquio" conta solo 5 facciate, non ho avuto neanche il tempo di capire a cosa l'autrice volesse riferirsi che era già terminato bruscamente, per me davvero troppo bruscamente, non ne ho capito il senso. Il racconto "Il fantoccio" invece è un pochino più lungo, conterà una decina di pagine al massimo, ma comunque non mi è piaciuto. Anche qui, nonostante abbia capito il senso, non mi ha per nulla inquietata e per nulla appassionata. Purtroppo questi ultimi due racconti si aggiudicano 1 stella sola, massimo 2 stelle per "Il fantoccio" che forse avrebbe potuto essere più incisivo se fosse durato un po' di più. In definitiva, grazie ai primi due racconti che ne hanno risollevato le sorti, questa piccola racconta si merita una sufficienza stiracchiata, adatta giusto agli appassionati dell'autrice, niente di più che un gadget da esporre in libreria insieme agli altri due suoi romanzi.




voto:


Acquisto consigliato? Se avete già letto almeno uno dei romanzi scritti dall'autrice e ne siete rimasti entusiasti allora vale la pena avere anche questa piccolissima raccolta, in ricordo di una grande autrice del passato, e quindi adatta a mio giudizion solo per i FAN.

martedì 30 dicembre 2014

Recensione: MR. ZUPPA CAMPBELL, IL PETTIROSSO E LA BAMBINA - Fannie Flagg

La mia recensione su "Mr. Zuppa Campbell il pettirosso e la bambina" di Fannie Flagg.



Titolo: Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina
Autrice: Fannie Flagg
Traduzione: Valentina Ricci
Editore: Rizzoli BUR
Data di pubblicazione: 2009 (prima edizione 2005)
Pagine: 235
Prezzo: 8,90 (edizione economica)

Sinossi: L'inverno è alle porte e l'anziano Mr. Campbell (orfano dalla nascita, porta il nome della famosa minestra pronta perché, quando lo ritrovarono, nella culla ne aveva accanto una lattina), viene avvertito dal medico che se non cambierà clima non vedrà la primavera. Allora lui fa le valigie per Lost River, Alabama, diretto a un albergo che potrebbe fare al caso suo. Quando arriva scopre che l'albergo è andato a fuoco, ma viene accolto dalla piccola comunità del villaggio. E da una bambina che va in giro scalza, zoppica e gioca tutto il giorno con un pettirosso. Anche lei, come Mr. Campbell, non conosce la data del suo compleanno...


La mia opinione: Il titolo originale di questo libro è "A Redbird Christmas", da qui potrete capire che il titolo in italiano, seppur abbastanza in linea con i contenuti del libro, è stato cambiato più che altro per poterlo fare assomigliare ad altri titoli italiani dell'autrice. Ma perde il significato originale della storia natalizia che invece avrebbe dovuto avere. Da qui la premessa che questo libro è intriso di atmosfere natalizie, perfetto da leggersi quindi in questo periodo dell'anno, ma piacevole comunque a prescindere. E' una storia molto scorrevole e lieve, più che un romanzo sembra una favola di Natale, ma lo stile caratteristico dell'autrice è sempre molto presente e quindi sono sicura piacerà a chi ha letto e amato altri suoi libri. Qui non siamo alla perfezione narrativa raggiunta con il suo celebre "Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop", la storia narrata è forse un po' più semplice e con un finale più fantasioso rispetto a come ci aspettiamo, ma rimane comunque una piacevolissima lettura da intraprendente in un paio di giorni, e non lascia assolutamente delusi, anzi, i protagonisti sono a dir poco adorabili, creano empatia nel lettore e rimangono impressi a lungo. Tra le storie di Natale che sono state scritte questa, anche se poco conosciuta rispetto a tante altre, si merita sicuramente un posto speciale nella top ten.


voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato a chi vuole leggere una storia poco impegnativa ma davvero davvero simpatica e allegra.

venerdì 26 dicembre 2014

Recensione: NON E' LUI - Sophie Hannah

La mia recensione su "Non è lui" di Sophie Hannah.




Titolo: Non è lui
Autrice: Sophie Hannah
Serie: Spilling CID, vol. 3
Traduzione: S. Lauzi
Editore: Garzanti
Data di pubblicazione: prima edizione 2010
Pagine: 441
Prezzo: 19,60 euro

Sinossi: È sera. Sally Thorning ha appena messo a letto i bambini. Sta guardando la televisione con il marito quando all'improvviso riconosce un nome che non avrebbe più voluto sentire: Mark Bretherick. La notizia è dell'ultima ora. L'uomo ha appena perso la moglie e la figlia. Sono state trovate morte, si sospetta un omicidio-suicidio. Un brivido le percorre la schiena: Sally conosce Mark Bretherick. Quell'uomo è il suo unico segreto, l'unica macchia nella sua vita di moglie e madre perfetta. Con lui ha tradito, ma ha giurato a sé stessa di non farlo mai più. Sullo schermo scorrono le foto della donna e della bambina, la voce fuori campo racconta i dettagli della vita di Mark. Tutto corrisponde, tranne un particolare fondamentale: il suo aspetto. Sally è senza parole... quell'uomo dal viso stravolto non è Mark Bretherick. Ne è sicura, non è lui. Ma allora con chi è stata veramente Sally? Chi è il vero Mark Bretherick? E come è possibile che la moglie di Mark le somigli così tanto? A occuparsi del caso è il detective Simon Waterhouse, che, giorno dopo giorno, diventa sempre più scettico riguardo all'ipotesi del suicidio. E mentre le domande si rincorrono l'una dopo l'altra, Sally sente di essere in pericolo, ma ha paura a rivolgersi alla polizia: il suo tradimento verrebbe scoperto, la sua famiglia si sfascerebbe.
Ma quando nel giardino dei Bretherick vengono trovati altri due corpi, Sally capisce di dover raccontare tutto. Anche se forse è davvero troppo tardi…


La mia opinione: Terzo libro della serie Spilling CID in cui ritroviamo la stessa squadra investigativa dei libri precedenti. Abbastanza bello, ma poteva essere migliore. Mi è piaciuta molto l'idea di base, la trama è originale, il caso che si presenta è davvero particolare e diverso dai casi che si è soliti leggere nei thriller e questa è una caratteristica che accomuna tutti i libri dell'autrice che ho letto fin'ora, caratteristica per me importantissima e che mi sta motivando per proseguire la serie. La trama si dipana in maniera molto complicata e ingarbugliata, con alternanza di punti di vista sia in prima persona che in terza. Di solito apprezzo le trame complesse ma in questo caso la lettura si complica un po' troppo perché non è sostenuta da una narrazione fluida, ma al contrario è anch'essa piuttosto ingarbugliata e la scorrevolezza narrativa è compromessa in vari punti a causa di dialoghi superflui o entrate in scena di personaggi molto secondari che sarebbe stato opportuno non inserire perché assolutamente inutili ai fini della storia. Ci sono vari brani interessanti che si alternano ad altri di una lentezza esasperante ed è questo in definitiva che, in aggiunta ad una trama non semplice, rovina un po' il libro. Peccato perché come tematiche trattate questo thriller è davvero interessante e meritevole di essere letto grazie a molti spunti riflessivi e psicologici niente male. Inizialmente la risoluzione del caso sembra del tutto impossibile ma desterà molte sorprese. Anche se non gli do una votazione alta continuerò sicuramente la serie, d'altronde le trame impossibili mi sono sempre piaciute e i libri di questa autrice sembrano uno più impossibile dell'altro.



voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato, ma solo a chi ama i thriller fuori dall'ordinario e con trame ingarbugliate all'inverosimile.