mercoledì 23 gennaio 2013

W... W... W... Wednesdays (90)


w... w... w...wednesdays è stato creato da MizB di ShouldBeReading


Questo è un giochino che funziona rispondendo a 3 semplici domande:
What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)

Ecco le mie risposte:


*What are you currently reading?



Sto leggendo:  "I love mini shopping" di Sophie Kinsella, il sesto e ultimo libro della saga dello shopping. Ho indugiato molto prima di iniziarlo, avevo paura che ormai l'originalità di questi libri fosse finita, come spesso capita per le saghe che andando avanti hanno come un sapore di brodo annacquato... e invece mi devo ricredere... questa ultima avventura di Becky mi sta facendo SBELLICARE dalle risate, davvero, rido a voce alta come una matta, ci sono scene divertenti come non mai!!!! Prossimamente la mia recensione.





*What did you recently finish reading?


Ho finito:  "Gita al faro" di Virginia Woolf e purtroppo non mi è piaciuto per niente, peccato! QUI LA MIA RECENSIONE!






*What do you think you’ll read next?


Prossimamente leggerò i seguenti libri:  "Vita di Pi" di Yann Martel, "L'ultimo treno della notte" di Benjamin Lebert e "Bel-Ami" di Guy De Maupassant.

sabato 19 gennaio 2013

Recensione: GITA AL FARO

Ecco la mia recensione al libro "Gita al faro" di Virginia Woolf.


Titolo: Gita al faro
Autrice: Virginia Woolf
Traduzione: Anna Laura Malagò
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione originale: 1927
Data pubblicazione di questa edizione: 2010
Pagine: 192
Prezzo: 6,00

Sinossi: Quando, nel 1925, Virginia Woolf si accinse a scrivere "Gita al Faro" era decisamente giunta alla soglia della maturità artistica: in questa sua opera riuscì infatti mirabilmente a mostrare il suo sapiente dominio delle possibilità del monologo interiore e la straordinaria capacità di muoversi liberamente tra il flusso delle coscienze dei personaggi. Con tutta la sua avvolgente bellezza, questo romanzo è una commossa elegia all'Assenza: assenza innanzitutto della madre, morta quando la Woolf aveva solo tredici anni, lasciandole un vuoto incolmabile. Ed è proprio tale immagine cara a legare le diverse solitudini dei protagonisti di questa rievocazione corale, tutti chiusi in un proprio mondo isolato da cui è difficile comunicare. Fluido e ritmato come il mare sotto il raggio ora breve ora lungo del Faro che fende l'oscurità della notte, il romanzo si impone al lettore con la forza della memoria, il fascino del ricordo, la voce struggente della nostalgia.

La mia opinione: Questo è il mio primo approccio con la Woolf e purtroppo non è andato a buon fine. Sono partita a leggere per primo questo libro, che viene considerato dai più come il più maturo e quindi migliore dell'autrice, ma spero davvero non sia così. "Gita al faro" per me è il risultato di un esercizio di stile esagerato ed assurdo, che esula da tutte le regole della scrittura. Ebbene sì... se un romanzo del genere fosse scaturito dalla penna di un autore esordiente qualunque non mi sarei fatta troppi problemi nel dire che la storia ha una struttura sintattica del tutto errata e che l'autore in questione avrebbe dovuto prendere ulteriori lezioni di scrittura, perché così proprio non va. Nel caso della Woolf sembra quasi brutto dirlo, anzi, tale caratteristica viene interpretata come sinonimo di genialità, anziché incapacità di esprimersi, ma, siccome nelle mie recensioni sono sempre stata sincera al 100% nel giudicare i romanzi e nell'esternare la mia opinione anche in questo caso non farò eccezione. Secondo me l'autrice durante la stesura di questo libro aveva troppe idee nella mente e non è riuscita a comunicarle in maniera coerente, il lettore fa fatica a capire OGNI elemento della storia, a partire dall'ambientazione, i personaggi, le relazioni che intercorrono tra loro. La prima parte del libro è sicuramente la più ostica da questo punto di vista, perché non vi è una minima introduzione che spieghi CHI sono i personaggi e DOVE si trovano. Sembra di assistere ad una scena di teatro quando lo spettacolo è già iniziato, sembra che manchi qualcosa di essenziale. E questo non è il solo problema, perché anche la struttura delle frasi è incomprensibile. Dialoghi senza precisare chi è che parla... e poi una raffica di pensieri che saltano da un punto di vista all'altro senza nuovamente precisare chi li esprime. L'esposizione del romanzo è infatti in terza persona ma il narratore è onnisciente, entra nelle menti dei personaggi e cambia punto di vista repentinamente, in maniera molto caotica, senza coerenza alcuna. Mi spiace ma non riesco a trovarvi genialità in tutto ciò.
Altra nota dolente è il contenuto del romanzo. Sapevo già prima di iniziare la lettura che non mi sarei ritrovata dinnanzi a una storia convenzionale, sapevo già che qui la storia è solo un sottofondo sbiadito e che l'elemento fondamentale è l'introspezione psicologica dei personaggi. Giuro, non era un problema, io AMO i romanzi introspettivi, ma in "Gita al faro" sono rimasta molto perplessa anche da questa caratteristica, che invece solitamente mi piace. Non ho mai assistito ad una introspezione così apparentemente complessa, macchinosa, ma che invece si rivela estremamente piatta e priva di contenuti interessanti. Non sono infatti rimasta per niente colpita dai personaggi e dalla loro caratterizzazione, ho trovato i loro pensieri estremamente banali, insignificanti, non mi sono piaciuti neanche un po'. Il personaggio cardine è la madre, la signora Ramsay, che viene vista da tutti (familiari e amici) come una donna carismatica, da amare e ammirare. Beh, io ho invece avuto la sensazione opposta, l'ho trovata scialba, una comunissima moglie e madre dai valori tradizionali, ma anche un po' ottusa e impicciona. (Vedi la scena in cui vuole per forza far fidanzare due dei suoi commensali solo perché la vita matrimoniale è l'unica prospettiva di vita che secondo lei ha un senso... mah!!!)
In conclusione, lo avrete capito, mi sento di bocciare questo libro nella sua totalità assoluta. Sarà anche un capolavoro del novecento... sarò io che non l'ho capito... ma per me è soltanto un romanzo scritto male e dai contenuti ancora peggio. Ciò nonostante leggerò qualche altra opera dell'autrice perché voglio comunque capire se sono io che non riesco a relazionarmi a lei o se è questo libro in particolare a non essermi congeniale.



E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: Di cover per questo libro ce ne sono tantissime, sia italiane che estere, quella italiana riferita alla mia edizione è davvero molto bella, mi piace sia per l'accostamento di colori e sia per l'immagine in alto. Tra le cover straniere quella che preferisco è questa edizione inglese del 1989:

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è... è... assolutamente assurdo! Esente da qualsiasi regola di scrittura. Ok che è la matematica a non essere un'opinione e nella letteratura invece ci dovrebbe essere più libertà di espressione, ma qui si sta davvero esagerando. Frasi "normali", con costruzione di soggetto, verbo, complemento oggetto "normali" ve le potete scordare. Le regole della sintassi sono un optional e nonostante ami gli stili sperimentali questo mi è sembrato tutto tranne che piacevole. La lettura che ne deriva è tremendamente ardua e lenta, occorre rileggere le frasi più volte per riuscire a capirle. Per me questo non è genio, è incapacità.

Idee alla base della storia: E' risaputo che la storia di questo libro sia scarna, proprio perché non è la cosa più importante, mentre lo sono i personaggi e la loro introspezione. Ma anche guardando il libro da questa angolazione non riesco a cogliere nulla di interessante. Non sono rimasta colpita da NULLA di ciò che accade, di NULLA di ciò che avviene anche internamente nella psiche. 

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi inizialmente non si capisce nemmeno chi sono talmente è confuso lo stile di scrittura. Poi, dopo svariate decine di pagine, si riesce finalmente a conoscerli, ma la loro caratterizzazione per me è stata deludente al massimo. E sì che questo sarebbe dovuto essere un libro totalmente introspettivo e quindi mi sarei aspettata delle caratterizzazioni ottime in tutto e per tutto. Invece non ho provato la minima empatia per nessuno, anzi, i pensieri di questi personaggi sono talmente poco interessanti (danno quasi l'idea di artificio) che anche la loro caratterizzazione risulta più piatta che mai.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Non ho notato refusi, ma per quanto riguarda la traduzione non posso esprimermi, perché non sono ancora riuscita a capire se è colpa di una cattiva interpretazione traduttiva se il romanzo appare tanto confuso ed assurdo.



voto:

Mi spiace dare un voto così basso, ma è quello che penso, spero che coloro che hanno amato questo libro non se la prendano.


Acquisto consigliato? Io ovviamente non posso consigliarne la lettura dato che a me non è piaciuto minimamente, e non vi ho trovato nemmeno un aspetto (dico, nemmeno uno!) valido, ma essendo stato scritto da un'autrice di fama internazionale ormai scomparsa penso sia comunque da provare. Io proverò infatti a leggere in futuro qualche suo altro romanzo, non mi sembra giusto depennarla senza aver tentato nuovamente.

venerdì 18 gennaio 2013

Recensione: VELENO D'INCHIOSTRO

Recensione del libro "Veleno d'inchiostro" di Cornelia Funke.

Titolo: Veleno d'inchiostro
Autrice: Cornelia Funke
Serie: Trilogia del Mondo d'inchiostro, vol. 2
Traduzione: Roberta Magnaghi
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: prima edizione 28 Agosto 2006, edizione economica 9 Giugno 2008
Pagine: 591
Prezzo: 10,50 euro (edizione economica)

Sinossi: Il padre di Meggie possiede un meraviglioso talento: leggendo a voce alta può portare in vita i personaggi di un libro. Ma esiste anche un'altra possibilità: quella di far finire nel mondo del libro chi appartiene alla vita reale. Chiunque sia ad aprire queste porte tra le lettere compie un atto rischioso, perché le parole scritte "su misura" possono essere anche sbagliate, e tornare indietro può diventare molto difficile... Meggie sta per scoprirlo, perché ha usato lo steso dono del padre per aiutare l'amico Farid a ritrovare il suo maestro Dita di Polvere, tuffandosi insieme a lui nel mondo d'inchiostro e rimanendovi intrappolata. Amici, nemici e amori da perdere e ritrovare, fughe, incendi, scambi di persona e duelli: ecco cosa aspetta Meggie e i suoi genitori "dall'altra parte". Un libro di penna e spada, carta e fuoco, sangue e inchiostro: difficile non finirci dentro!

La mia opinione: Questo secondo volume della trilogia "cuore d'inchiostro" non solo conferma le mie impressioni positive sulla fantasiosissima storia scaturita dalla penna dell'autrice, ma, contrariamente a quello che mi sarei aspettata, mi è piaciuto ancora più del primo.
Già il primo libro mi era piaciuto, ma nonostante le 4 meritate stelline assegnategli, l'ambientazione era troppo poco fantasy e ne ero rimasta un pochino delusa. In "Veleno d'inchiostro" invece lo scenario cambia completamente e la storia questa volta non è più ambientata nel nostro mondo, ma nel mondo d'inchiostro. Che dire... è stata una lettura appassionante ed avvincente dall'inizio alla fine! Classificarlo come narrativa per ragazzi di età consigliata tra i 10 e i 13 anni (come vi è scritto ovunque sulle schede in internet) è a mio avviso molto MOLTO riduttivo. Perché in "Veleno d'inchiostro" non solo vi è una trama ben sviluppata, con dei personaggi realistici e di spessore, ma i risvolti della storia sono imprevedibili e tutt'altro che banali e questo lo differenzia palesemente rispetto alla maggior parte dei romanzi per ragazzi dove di solito vi è una certa ingenuità dei contenuti e dei finali convenzionali e piatti.
L'autrice ha dimostrato abilità narrativa e molta creatività (che già era evidente nel precedente libro, ma qui è ancora meglio) e il paragone che mi è sorto spontaneo è quello con la Rowling. Intendiamoci... non siamo ancora ai livelli di genialità assoluta di Harry Potter, ma sicuramente questa trilogia è un buon candidato ad affiancarlo sul podio.

Anche questa volta il libro è accompagnato da frasi bellissime, per VERI amanti dei libri e della lettura in generale, qui di seguito una delle tante che mi è rimasta impressa:

"Le storie non finiscono mai con l'ultima pagina..."


E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover: La cover non è male, più bella del primo libro, però continuo a preferire quelle originali. Eccole qua:
la prima è quella tedesca, in lingua originale. Carina, non il massimo, ma molto particolare e diversa dal solito. La seconda, quella americana, dà proprio l'impressione di un libro magico, ed è la mia preferita, dato che la peculiarità di questa trilogia è proprio quella di essere un libro in un libro.

Stile di scrittura: Scorrevole e fresco! Adatto sia per i ragazzi che per gli adulti, perché non è assolutamente troppo semplice ed elementare come spesso capita, anzi, è uno stile di scrittura a mio avviso perfetto.

Idee alla base della storia: Molto originali e il loro sviluppo mi ha entusiasmata! L'ambientazione fantasy questa volta mi ha convinta al 100%.

Caratterizzazione dei personaggi: Anche i personaggi mi sono sembrati migliorati e con più spessore rispetto al libro precedente (che comunque era di buonissimo livello). I personaggi sono realistici, credibili, multisfaccettati come a volte neanche nei romanzi per adulti capita.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto bene! Nessun refuso e ottima traduzione.

voto:



Acquisto consigliato? Sì, consigliato a ragazzi e adulti senza distinzione alcuna. Se avete già letto e apprezzato il primo libro, questo non dovete perdervelo, io l'ho trovato di livello superiore, ancora più appassionante e fantasioso.

mercoledì 16 gennaio 2013

W... W... W... Wednesdays (89)


w... w... w...wednesdays è stato creato da MizB di ShouldBeReading


Questo è un giochino che funziona rispondendo a 3 semplici domande:
What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
What did you recently finish reading? (Quale libro hai finito di recente?)
What do you think you’ll read next?(Quale libro sarà la tua prossima lettura?)
Ecco le mie risposte:


*What are you currently reading?



Sto leggendo:  "Veleno d'inchiostro" di Cornelia Funke, secondo libro della trilogia Cuore D'Inchiostro, mi sta piacendo tantissimo, più del primo, mi mancano da leggere solo 50 pagine quindi sicuramente stasera lo terminerò!!!! Prossimamente la mia recensione.








*What did you recently finish reading?


Ho finito:  "I figli di Atlantide" di Mario De Martino, un romanzo di un giovane e promettentissimo autore italiano, che vi consiglio! QUI LA MIA RECENSIONE!






*What do you think you’ll read next?


Prossimamente leggerò i seguenti libri:  "Vita di Pi" di Yann Martel, "I love mini shopping" di Sophie Kinsella e "Bel-Ami" di Guy De Maupassant.

venerdì 11 gennaio 2013

Recensione: I FIGLI DI ATLANTIDE

Ecco la mia recensione al libro "I figli di Atlantide" di Mario De Martino.


Titolo: I figli di Atlantide
Autore: Mario De Martino
Editore: Casini
Pagine: /
Data di Pubblicazione: 23 Febbraio 2011
Prezzo: 16,90

Sinossi:  Un medaglione. Un'antica civiltà. Un'iscrizione arcana. Sono questi, apparentemente, gli unici punti di contatto tra i giovani Ivan, Sarah e Seiji, che vivono in tre luoghi diversi e lontani e non si sono mai incontrati. Ma le cose sono destinate a cambiare, perché i tre ragazzi sono stati scelti per sciogliere un enigma antico e sfortunato, per portare a termine un compito iniziato tanti, troppi secoli fa. Ma è un'avventura pericolosa, se di mezzo ci si mette la setta Atlantis e neanche l'FBI riesce a evitare una catena di efferati delitti. La salvezza dell'umanità dipende da loro, se sapranno mettere a frutto il misterioso potere del medaglione, e l'ammonimento in esso contenuto: “Bene vixit qui bene latuit”.

La mia opinione: Dalla lettura di questo romanzo sono rimasta sorpresa per ben due fattori. Il primo, sarà ormai banale dirlo perché in rete è stato già detto più volte, è che l'autore dimostra uno straordinario talento, considerando la sua giovane età (diciassettenne alla data di pubblicazione del libro, è bene ricordarlo) si è cimentato in un romanzo molto lontano da ciò che ci si potrebbe aspettare, un romanzo molto adulto, come contenuti e come stile di scrittura. Oltre alla perfetta padronanza di linguaggio, oltre alla scelta di termini vari e non ripetitivi, si nota anche un certo lavoro di background, uno studio approfondito della tematica trattata, cosa che nei romanzi contemporanei non è affatto una caratteristica da dare per scontata, non è infatti raro trovare romanzi assolutamente privi di nozioni esaustive e specifiche riguardo ai suoi contenuti, ma non è questo il caso di "I figli di Atlantide". Altro fattore rilevante è l'originalità della storia, che mi ha sorpresa proprio per la sua diversità, per il suo distinguersi dalle altre trame! Come costruzione narrativa il romanzo ha un taglio molto "cinematografico", in terza persona ma con frequenti cambi di "inquadratura" (passatemi il termine) che crea proprio l'idea di visionare un filmato, sensazione amplificata ulteriormente dal genere azione/poliziesco/thriller molto in voga nella produzione cinematografica americana. Sì, nonostante l'autore sia italiano l'ambientazione è del tutto straniera, ma non ne risente in credibilità, se provaste a leggere il libro senza sapere il nome dell'autore sono sicura che non ve ne accorgereste nemmeno!
L'intreccio della storia è preciso e ben congegnato, ma proprio a causa dei molti intrecci e dei frequenti cambi di POV ho fatto un po' fatica all'inizio ad entrare in sintonia con le sue dinamiche, ma superate circa un centinaio di pagine (dico "circa" perché non vi è la numerazione, come di consueto per questa casa editrice) il problema si è risolto da solo. Come genere narrativo non posso dire che sia tra i miei preferiti, anzi, devo dire che i romanzi action/thriller solitamente non mi attirano proprio, ma, vuoi perché ero curiosissima di leggere qualcosa dell'autore, vuoi perché mi sono ripromessa di dare una possibilità ad ogni genere nessuno escluso, ho deciso di leggere "I figli di Atlantide" e non ne sono rimasta per niente delusa. De Martino è un'autore da tenere d'occhio e spero di leggere presto altri suoi romanzi.



E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover è molto rappresentativa dei contenuti del romanzo, la trovo perfettamente idonea, e anche niente male come grafica, sia per immagini, sia per colori.

Stile di scrittura: L'autore ha senza ombra di dubbio una padronanza di linguaggio perfetta, un vocabolario ricco e vario che nulla ha da invidiare ad autori esperti e famosi. Per quanto riguarda lo stile il taglio è più "cinematografico" che da romanzo e se questa peculiarità da una parte rende le scene più dinamiche e veloci, dall'altro potrebbe penalizzare la storia e renderla un po' frammentata, soprattutto all'inizio dove ancora si deve entrare in sintonia con i fatti narrati.

Idee alla base della storia: Non sono un'esperta di action thriller con elementi storici come questo, ma mi sento comunque di definire questa storia molto originale, con una trama complessa e risvolti insospettabili. La commistione tra leggende del passato, intrighi internazionali e profezie, se poi amalgamate come in questo caso con il genere di personaggi che troviamo nel libro rende il tutto particolarmente estraneo alla moda del momento.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono molti e vari e troviamo anche tre protagonisti. Come caratterizzazione non è approfondita, di molti personaggi si viene a conoscenza poco più che un nome, mentre per i protagonisti e i personaggi principali viene dedicato più spazio ma non quanto si sarebbero meritati. Forse questo è l'unico elemento debole del libro, che tuttavia anche se non eccelle raggiunge una piena sufficienza.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Ho notato un paio di piccoli errori di battitura, ma niente di grave.




voto:



Acquisto consigliato? Sì! Ammetto di aver affrontato il libro più per curiosità riguardo all'autore che per un reale interesse verso il genere narrato, ma ciò nonostante mi è piaciuto e consiglio il libro a tutti, senza distinzioni di età. Se poi il genere vi ispira e la trama è già abbastanza nelle vostre corde ancora meglio, non vi deluderà!

martedì 8 gennaio 2013

Top Ten Tuesday: i miei buoni propositi librari per il 2013


La rubrica "TOP TEN TUESDAY" è stata creata dal blog The Brook and the Bookish. Lo scopo della rubrica è quello di compilare una lista seguendo il tema scelto dal blog creatore. Questa rubrica avrà luogo il materdì. Il mio blog parteciperà ogni volta che troverò interessante la tematica della settimana.


Il tema di questa settimana è:
I miei buoni propositi librari per il 2013

Anno nuovo, propositi nuovi? Beh, sì, ci provo :-)
Devo dire che l'anno appena passato è stato ricchissimo di letture, ma i miei obiettivi per questo anno sono:

  1. Leggere almeno 100 libri. (Questo è un traguardo che di solito supero. L'anno scorso ne ho infatti letti 113, l'anno prima ancora di più...) Per quest'anno però non so se sarà così facile... ho dei nuovi impegni, meno tempo a disposizione, quindi sarei già felicissima se arrivassi al traguardo dei 100.
  2. Leggere meno novità. L'anno scorso è stato un record assoluto di letture novità, libri appena usciti, o da un paio di mesi al massimo che per curiosità non esitavo a leggere. Anche se è bello leggere i libri appena usciti, da una parte è anche molto rischioso, infatti sono incappata in moltissimi libri che non mi hanno soddisfatta, proprio perché essendo nuovi nessuno aveva ancora recensiti. Quest'anno ridurrò le novità drasticamente, preferisco fare MENO letture ma BUONE!
  3. Leggere almeno un classico al mese. L'anno scorso ho letto pochissimi classici, quasi nessuno, quest'anno voglio rimediare, perché i classici sono i pilastri fondamentali della letteratura e vorrei averne la massima conoscenza.
  4. Finire finalmente la trilogia de "Il signore degli anelli". Mi manca l'ultimo libro, uffi!
  5. Andare avanti con le saghe già iniziate e che voglio concludere. Ho almeno altre 10 saghe in sospeso, se non continuo a leggerle andrà a finire che non mi ricorderò più la trama!!!!
  6. Pianificare meglio lo shopping libresco evitando quello compulsivo. Questo è uno dei punti fondamentali. Diciamo che nel tempo ho fatto parecchi acquisti incauti, dettati solo da una bella cover, o una trama che sembrava carina senza però approfondire se i contenuti del libro meritavano. Ecco... devo assolutamente cercare di non farlo più.
  7. Diversificare al massimo i generi. Già lo faccio, non mi piace fossilizzarmi sullo stesso genere, ma quest'anno voglio farlo ancora di più, voglio poter spaziare tra TUTTI i generi letterari, perché tutti i generi hanno le loro qualità e meritano di essere approfonditi.
  8. Seguire i consigli libreschi di altri blog. Anche questo già lo faccio, ma voglio potermi affidare ancora di più al potere dei blog. Della serie, mi è capitato che 9 recensioni su 10 di blog che seguo e che ritengo affidabili (ovvio, non mi lascio condizionare dal primo blog che capita) votino un libro come mediocre, sotto la media, o comunque non eccelso. Perché insistere? Perché leggerlo anch'io per poi trovare anch'io una lettura mediocre? Certo, i gusti sono gusti e non sempre coincidono, quindi per i libri che hanno sia pareri positivissimi che pareri mediocri/negativi è giusto tentare, ma invece ci sono dei libri che nascono mediocri e vengono giudicati tali da quasi tutti i lettori... quindi... perché farsi del male?
  9. Leggere principalmente i libri che ho già acquistato. E questo proposito si riaggancia sia al proposito n.6 che al proposito n.2. Devo assolutamente smaltire i libri accumulati negli anni altrimenti esco da casa io! E poi è anche un peccato lasciare lì tanti libri senza leggerli. Quest'anno ne acquisterò molti di meno, giuro XD
  10. Rileggere questa lista durante l'anno per ricordarmi di rispettare tutti i propositi!!!!!!

Mini recensione: IO E TE

Ecco la mia piccola recensione del libro "Io e te" di Niccolò Ammaniti.


Titolo: Io e te
Autore: Niccolò Ammaniti
Casa editrice: Einaudi
Pagine: 104
Data di pubblicazione: 26 Ottobre 2010
Prezzo: 10,00

SinossiBarricato in cantina per trascorrere di nascosto da tutti la sua settimana bianca, Lorenzo, un quattordicenne introverso e un po' nevrotico, si prepara a vivere il suo sogno solipsistico di felicità: niente conflitti, niente fastidiosi compagni di scuola, niente commedie e finzioni. Il mondo con le sue regole incomprensibili fuori della porta e lui stravaccato su un divano, circondato di Coca-Cola, scatolette di tonno e romanzi horror. Sarà Olivia, che piomba all'improvviso nel bunker con la sua ruvida e cagionevole vitalità, a far varcare a Lorenzo la linea d'ombra, a fargli gettare la maschera di adolescente difficile e accettare il gioco caotico della vita là fuori. Con questo racconto di formazione Ammaniti aggiunge un nuovo, lancinante scorcio a quel paesaggio dell'adolescenza di cui è impareggiabile ritrattista. E ci dà con Olivia una figura femminile di fugace e struggente bellezza.




La mia opinione: Questo mini-romanzo è un ottimo esempio di come possa esistere una storia dai contenuti veramente buoni e al tempo stesso immediata, senza fronzoli, quasi disadorna, ma capace di coinvolgere più di altri romanzi dalle mille sfaccettature che si sperticano in descrizioni minuziose e caratterizzazioni psicologiche da manuale. E' un romanzo lampo, rapido come una freccia... e proprio come una freccia riesce a fare breccia nel lettore. L'autore riesce a ricreare ambienti e personaggi con poche ma efficaci parole, fornisce analisi caratteriali accurate senza sforzo, la storia presente nel libro risulta talmente vivida da riuscire ad immaginarsela alla perfezione, come assistere alle scene di un film! E' il primo libro di Ammaniti che leggo e devo dire che, nonostante l'estrema brevità, per la quale so che ci sono state parecchie critiche (del tipo che l'autore non si è minimamente sforzato, che tanto è già famoso e gli pubblicherebbero qualsiasi cosa, ecc.. ecc...) a me è piaciuto tanto, mi ha tenuta impegnata per una sola serata, ma mi è rimasto impresso come difficilmente accade. Poi il finale... vabbè... è proprio come una freccia al cuore: provare per credere!


PS= Avete persone a voi care che non amano leggere? Secondo me questo può essere il libro adatto anche ai più pigri!!!! E' talmente breve e scorrevole che è IMPOSSIBILE non riuscire a finirlo!



voto:



Acquisto consigliato? Sì, lo consiglio sicuramente a tutti coloro che vogliono leggere un libro poco impegnativo ma che rimanga a lungo impresso, e consigliato quindi anche ai lettori "deboli" o a chi adduce sempre un sacco di scuse per non trovare il tempo per leggere. Chi ama i romanzi lunghi e molto descrittivi ne potrebbe rimanere deluso, ma trovo che questo possa essere anche un buon intermezzo tra un libro "mattone" ed un altro, quindi non lo escluderei neanche per chi solitamente legge ben altri spessori cartacei.

YES & NO - Dicembre 2012


Yes&No è stato creato da Morna di Forgotten Pages

Yes & No è una rubrica che consiste nel fare un bilancio delle letture del mese, decretando il migliore e il peggiore libro letto. Ho voluto prendere questa rubrica dal blog di Morna perché mi piaceva molto, la pubblicherò come di consueto all'inizio di ogni nuovo mese, per fare il punto della situazione del mese appena trascorso.
Questa puntata di Dicembre 2012 la pubblico con ritardo MOSTRUOSO, per via delle festività natalizie, di capodanno, della befana, ecc.. ecc.. il mio tempo libero si è magicamente azzerato, quindi ho iniziato l'anno molto defilata....

Nel mese di Dicembre 2012 ho letto:

  1. "Le scarpe rosse" Joanne Harris
  2. "L'ultimo lupo mannaro" Glen Duncan
  3. "Leviathan" Scott Westerfeld
  4. "Soffocare" Chuck Palahniuk
  5. "Quando Hitler rubò il coniglio rosa" Judith Kerr
  6. "Uno stupido angelo" Christopher Moore
  7. "Io e te" Niccolò Ammaniti
  8. "La strana guerra dei gemmelli J." Margaret Mahy
Anche questo mese un po' fiacco, spero di avere più tempo prossimamente...

Il libro YES del mese è:

"Le scarpe rosse" di Joanne Harris. Un libro davvero gradevolissimo (QUI LA MIA RECENSIONE), non ai livelli del precedente "Chocolat", ma la Harris si conferma comunque un'autrice talentuosa, voglio assolutamente leggere tutta la sua bibliografia.








Il libro NO del mese è:

Purtroppo "L'ultimo lupo mannaro" di Glen Duncan, nonostante mi ispirasse immensamente dalla trama si è invece rivelato un romanzo senza spessore alcuno, senza verve, piatto e noioso come pochi!!! (QUI LA MIA RECENSIONE)

domenica 6 gennaio 2013

acquisti e regali (98)



"Acquisti e Regali" è una rubrica nella quale presenterò tutti i libri che ho acquistato, presi in prestito, ricevuti in regalo o tramite scambio. Farò un post nuovo ogni settimana, per aggiornare tutti i miei nuovi libri. 

Per questa settimana vi segnalo un solo libro ricevuto, ma si tratta di un libro fuori commercio che desideravo da ANNI e che finalmente ho trovato, quindi vale come se ne avessi ricevuti cento!!!  



CASA DI FOGLIE di Mark Z. Danielewski


Sinossi: Un libro-labirinto, a metà strada tra horror e thriller psicologico, ma anche un trattato postmoderno di critica letteraria. Johnny Truant è ossessionato da un manoscritto trovato nell'appartamento del vecchio Zampanò, morto da poco. Si tratta dell'analisi e della ricostruzione di un film documentario intitolato "The Navidson Record". In esso un famoso fotografo racconta della sua vita in una misteriosa casa di campagna. Una casa più grande dall'interno che all'esterno, con un muro nel quale compare all'improvviso una porta. Il fotografo, la sua famiglia, i suoi amici si avventurano nei corridoi infiniti che si aprono dietro la soglia, in un crescendo di traversie fisiche e psicologiche, che finiranno per riflettersi anche su chi legge...

giovedì 3 gennaio 2013

Da oggi in libreria: la nuova collana NERO ITALIANO della TimeCrime



NERO ITALIANO
Una nuova collana noir tutta a firma italiana

Fanucci Editore continua a credere e ad investire su autori italiani esordienti Nato più di un anno fa come costola di Fanucci Editore, il marchio TimeCrime, dedicato alla narrativa di genere noir e thriller, forte del successo ottenuto con 300.000 copie vendute in soli otto mesi, si arricchisce a gennaio 2013 di una nuova collana che parla italiano: italiani gli autori, spesso esordienti, e italiane le storie in cui la caratterizzazione di luoghi e personaggi è fondamentale, come in ogni buon romanzo che si rispetti. Nero Italiano, in libreria da giovedì 3 gennaio, conferma il desiderio dell’editore di investire sulla narrativa italiana, autori giovani e scoperti in rete come Carlo Callegari e Romano De Marco accanto a penne ben rodate come quella di Remo Guerrini, per un progetto che sa già di successo assicurato.

I primi tre titoli targati Nero Italiano in libreria dal 3 gennaio 2013:


STREGA
di Remo Guerrini

Titolo: Strega
Autrice: Remo Guerrini
Casa editrice: TimeCrime - Nero Italiano
Pagine: 320
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Prezzo: 9,90

Sinossi: Chi è Battistina? Una strega di appena dodici anni, capace di compiere prodigi e fatture e di convincere i rovi a fiorire, oppure una povera contadina ignorante, che conosce solo le virtù inebrianti delle erbe e delle piante di montagna? A chiederselo sono in tanti, in un remoto angolo dell’Italia del 1587. A inerpicarsi fino all’antichissima e oscura rocca di Triora, nell’entroterra ligure, sarà una spedizione organizzata dalla Repubblica di Genova, composta dal lucido e crudele Giulio Scribani, Commissario straordinario incaricato di debellare la stirpe delle streghe; da Juan Ferdinando Centurione, storpio e coltissimo, che con la sua logica sfiderà i vicari dell’Inquisizione; e dal giovane Niccolò, segretario e scrivano, che finirà per legarsi alla giovane strega nella vita come nella morte...

Con Strega Remo Guerrini, penna acuta del giornalismo italiano da oltre quarant’anni, dà vita a una lettura incredibilmente coinvolgente, un thriller storico sapientemente costruito in costante equilibrio fra fantasia creatrice e fedeltà delle ambientazioni e dei personaggi.


Dicono di questo libro:

“Le streghe son tornate. E alla grande.” Mario Paternostro, Il Giornale

“Un thriller storico che utilizza al meglio le due risorse del genere: da un lato una rigorosa ricostruzione di ambiente e di personaggi, dall’altro una fantasia creatrice che mette a fuoco alcuni problemi che la storiografia sta affrontando e dei quali l’autore fornisce un’interpretazione variegata e complessa.” Giorgio Galli, Panorama

“Nel libro di Guerrini l’indagine è tracciata come se non si fosse nel 1587, ma al giorno d’oggi. Il Commissario, crudele e lucidissimo, ha a che fare con una ragazzina terribile, piena di risorse. E il finale è una sorpresa, un colpo di scena nello stile dei migliori crime.” Mario Paternostro, Il Giornale

“Strega, un romanzo rigorosamente storico e dall’accurata scrittura di livello letterario, è una lettura incredibilmente coinvolgente.” Laura Grimaldi, Il Messaggero




L'AUTORE:



Remo Guerrini, nato a Genova nel 1948, è giornalista da quasi quarant’anni. È stato direttore di Epoca, Il Giorno, Focus, Primo Piano e dell’edizione italiana di Selezione dal Reader’s Digest. Attualmente dirige il mensile Meridiani. Nei primi anni Ottanta è stato, con Andrea Santini, il primo italiano a pubblicare spy-story nella collana Segretissimo di Mondadori. È autore di numerosi romanzi, racconti gialli, thriller e libri di fantascienza, diversi dei quali tradotti in Francia e Germania.






A CASA DEL DIAVOLO
di Romano De Marco



Titolo: A casa del diavolo
Autore: Romano De Marco
Casa editrice: TimeCrime - Nero Italiano
Pagine: 208
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Prezzo: 9,90

Sinossi: Giulio Terenzi è un trentenne ambizioso e un impenitente seduttore: ma proprio quando ogni cosa sembra andare per il meglio, la sua promettente carriera di bancario viene stroncata dall’improvviso trasferimento a Castrognano, un borgo sperduto tra i monti dell’Abruzzo dove si ritrova a gestire, da solo, la piccola filiale della sua banca. L’impatto con il paese si presenta a dir poco scoraggiante. Il vecchio direttore della filiale, Rinaldi, muore in un misterioso incidente stradale subito dopo aver passato le consegne al giovane collega; esaminando i depositi e i conti correnti della filiale, Terenzi nota poi delle gravi anomalie che fanno pensare a una truffa architettata ai danni della baronessa De Santis, una ricchissima ottuagenaria che vive nel palazzo situato di fronte alla banca. Col passare del tempo, gli eventi misteriosi si moltiplicano: strani simboli appaiono all’ingresso di abitazioni i cui proprietari sono scomparsi nel nulla; un bambino inizia a seguirlo come un’ombra, mostrandogli disegni che rappresentano allucinate scene di morte; si vocifera di strani rituali celebrati nei boschi, cui Terenzi non può e non vuole dar credito.


Un thriller mozzafiato che esplora le contraddizioni e gli abissi dell’uomo, con La casa del diavolo Romano De Marco si conferma voce originale e tagliente del panorama noir italiano.


Dicono di questo libro:

“Un nuovo maestro del noir italiano capace di tenere in scacco le vostre paure.” Luca Crovi

“Mi aspetto che da un momento all’altro arrivi qualcuno a svegliarmi da un brutto sogno. Giulio Terenzi, ci sei cascato in pieno! Sorridi, sei su Scherzi a parte! Ma a salvarmi, non verrà nessuno.” Giulio Terenzi

“De Marco usa il thriller come una sonda per esplorare contraddizioni, vertigini e abissi che appartengono a tutti noi, come individui e come società.” Raul Montanari

“I romanzi di De Marco sono un riuscito incrocio fra Pupi Avati, Eraldo Baldini e Sam Peckinpah.” Luca Crovi

“Una scrittura serrata, impeccabile e tagliente, personaggi scolpiti nel marmo di un solido mestiere narrativo e un montaggio che richiama la migliore tradizione cinematografica.” Eraldo Baldini



L'AUTORE:

Romano De Marco, classe 1965, è nato e vive a Ortona, in provincia di Chieti. Alla sua professione di chief security officer per un istituto di credito alterna l’attività di scrittore. Ha esordito nel 2009 nella collana Il Giallo Mondadori con il noir Ferro e fuoco – poi ripubblicato da Pendragon nel 2012. Nel 2010 un suo racconto è stato inserito nell’antologia digitale Natale in noir – accanto ai racconti, tra gli altri, di Sandrone Dazieri e Marco Vichi. Ha pubblicato inoltre il romanzo Milano a mano armata (Foschi, 2011) nella collana diretta da Eraldo Baldini. Dal 2011 è direttore artistico della rassegna Estate Letteraria che si svolge a Ortona.









LA BANDA DEI TRE
di Carlo Callegari



Titolo: La banda dei tre
Autore: Carlo Callegari
Casa editrice: TimeCrime - Nero Italiano
Pagine: 256
Data di pubblicazione: 3 Gennaio 2013
Prezzo: 9,90

Sinossi: Claudio Bambola è un agente della narcotici infiltrato a Padova. Dopo due anni di duro lavoro sta per portare a termine una retata di quelle che fanno notizia e che finalmente gli permetterà di cambiare vita. Il sequestro di una partita da venti chili di cocaina purissima. Ma nello scambio della partita di droga che fa parte della retata si intromette una gang di mafiosi russi, i fratelli Makarovic, e tutti i piani saltano. Dopo aver ucciso durante una sparatoria uno dei tre fratelli, Bambola per sopravvivere si vedrà costretto a chiedere aiuto alle stesse persone che prima doveva incastrare. Tony Piccolo, un nano spacciatore e pistolero, e Silvano Magagnin detto il ‘Boa’, ex tossicodipendente convertitosi ai furti in appartamento e in perenne crisi misticoreligiosa, diventeranno i suoi nuovi quanto improbabili compagni d’avventura. In un vorticoso susseguirsi di avvenimenti e colpi di scena, la banda dei tre si vedrà coinvolta in inseguimenti e sparatorie al limite del grottesco. Una Padova notturna e di ‘confine’, che porterà Claudio Bambola a conoscere persone come le ‘gemelle biologiche’, Bit la salma, il Banana, ma soprattutto Patrizia, donna che cercherà di conquistare in ogni modo.


Una storia che stravolge i canoni classici del noir e che gioca sempre sul filo del grottesco e dell’ironia, travolgendo il lettore con la sua freschezza e le sue continue trovate.





L'AUTORE:

Carlo Callegari, nato a Padova nel 1972, ha da sempre la passione per la scrittura e la musica. Dal 2009 scrive racconti brevi per il movimento letterario Sugarpulp. Nel 2011 esce il suo primo romanzo Che Dio ti aiuti, Bambola! edito da La Case Books. In pochi mesi il romanzo è arrivato a vendere 500 copie su e-book e ha raggiunto il primo post nella classifica Gialli di iTunes. Nel 2012 il racconto Romeo tra le nebbie della Romea viene inserito nella raccolta di racconti Sugarpulp A manetta in contromano edito sempre da La Case Books. Sempre con La Case production è di prossima uscita una raccolta di dieci racconti brevi. A tempo perso ama suonare il pianoforte accompagnandosi con un buon sigaro.