venerdì 16 settembre 2016

Recensione: LA 19ª MOGLIE - David Ebershoff

La mia recensione su "La 19ª moglie" di David Ebershoff.

 
Titolo: La 19ª moglie
Autore: David Ebershoff
Traduzione: S. Castoldi
Editore: Giunti
Data di pubblicazione: Gennaio 2016
Pagine: 736
Prezzo: 6,90 (edizione economica)

Sinossi: Jordan ha vent'anni e vive liberamente la propria omosessualità dopo essere stato cacciato dalla comunità religiosa di Mesadale. Qui vivono i First, una setta che deriva dai Mormoni e che pratica ancora la poligamia. Un giorno Jordan scopre dai giornali che il padre è stato ucciso e che la madre è accusata di omicidio. Convinto della sua innocenza, il ragazzo torna a Mesadale per indagare: le numerose mogli del padre, esacerbate da invidie e gelosie, sembrano avere molto da nascondere; per non parlare del "Profeta", il capo della setta, che desidera tenere gli occhi indiscreti lontano dalla comunità su cui regna sovrano. Parallelamente alla storia di Jordan, si sviluppa l'autobiografia di Ann Eliza Young, diciannovesima moglie del Profeta Brigham Young, che alla fine dell'Ottocento si ribellò al marito, lasciò la comunità e iniziò una campagna di sensibilizzazione contro la poligamia. È proprio in nome di Ann Eliza che un gruppo di volontari fonderà un'associazione e aiuterà Jordan a indagare sui misteri di Mesadale e a scoprire il vero assassino.


La mia opinione: Questo libro è molto particolare a causa della tematica trattata (la religione mormone dello Utah e la poligamia) ed è soprattutto molto interessante perché essendo un romanzo storico si basa su eventi storici realmente accaduti, ma nel contempo al suo interno si avvicendano anche elementi di fantasia e qualche risvolto thriller, rendendolo ancora più accattivante. Altra particolarità di questo romanzo è la sua struttura, che non è affatto lineare come verrebbe facile immaginare, ma è organizzato su due linee temporali differenti: il passato (ovvero le origini della religione e il suo insediamento, con ambientazione ottocentesca) e il presente (ambientato ai giorni nostri, facendo riferimento a un piccolo insediamento mormone-poligamico tutt'ora esistente, anche se non riconosciuto dalla legge).
Come struttura devo ammettere che non è di facile intuizione, soprattutto all'inizio. Le due linee temporali si alternano e vi sono anche rimandi ad alcuni documenti storici e testimonianze varie che rendono la narrazione a volte frammentaria e dispersiva, però a me personalmente non è dispiaciuta, anche se occorre un minimo di concentrazione in più sono convinta che quel piccolo sforzo ne valga la pena per riuscire meglio a capire e comprendere un contesto religioso così peculiare. Ciò che ho apprezzato di più nell'apprendere le origini di questa religione - modificata furbescamente ad hoc per assecondare la bramosia maschile senza incorrere nel peccato divino - sono state appunto le tante piccole contraddizioni che si vengono a creare, e i tanti episodi spiacevoli nella convivenza forzata con questo stile di vita. Ma non solo.
In generale l'ho trovato un libro edificante e coinvolgente e ne consiglio vivamente la lettura perché in commercio di romanzi storici così particolari non se ne trovano. (lo so... ho già utilizzato il termine "particolare" fin troppe volte, ma non trovo aggettivi più calzanti per descriverlo che questo).



voto:


Recensione: LA SPADA DI SHANNARA - Terry Brooks

La mia recensione al libro "La spada di Shannara" di Terry Brooks.

 
Titolo: La spada di Shannara
Serie: il ciclo di Shannara, vol. 1
Autore: Terry Brooks
Traduzione: S. Stefani
Editore: Mondadori 
Pagine: 616
Data di Pubblicazione: Novembre 1993 (prima edizione 1977)
Prezzo: 12,50

Sinossi: Il villaggio di valle d'Ombra è sempre vissuto in pace, ma ora anche su di esso grava una terribile minaccia. Il Signore degli Inganni, che molti ritenevano morto da secoli, è di nuovo all'opera. Solo un meraviglioso talismano, la spada di Shannara, può riuscire a sconfiggerlo per sempre, ma la mitica arma può essere ritrovata ed impugnata solo da un discendente di antichi re. È forse questo il destino del giovane trovatello Shea?


La mia opinione: Se dovessi usare una sola esclamazione per giudicare questo libro sarebbe: Mah!
A prescindere dalla storia, che alcuni sostengono abbia delle similitudini con "il signore degli anelli", ma che per me è semplicemente una storia di genere high fantasy con nulla di originale e non particolarmente interessante, per me il vero problema di questo libro è lo stile di scrittura: mai letto nulla di più piatto e noioso. Talmente piatto e noioso che mi riusciva difficile rimanere concentrata e ogni poche pagine lette la mia mente iniziava a vagare per i fatti suoi. Leggere un libro in queste condizioni è uno stillicidio. Altro grande difetto, sempre imputabile allo stile di scrittura, sono le descrizioni dei personaggi, anch'essi di personalità piatta, monocorde, che tendono a ripetere sempre gli stessi concetti e a lambiccarsi il cervello con delle paranoie puerili e aride. Inoltre non si differenziano gli uni dagli altri, mentalmente sembrano tutti fabbricati con lo stesso stampino. Anche le descrizioni ambientali sono ponderate male, perché viene sistematicamente descritta qualsiasi cosa entri nel campo visivo dei personaggi, e per qualsiasi cosa, intendo proprio QUALSIASI COSA, ogni sasso, ogni oggetto insignificante che basterebbe solo nomenclarlo per far capire immediatamente al lettore di cosa si tratta, ma invece no, bisogna dedicargli frasi su frasi inutilmente e con il risultato di far morire di inedia il malcapitato lettore.
E' incredibile che un libro scritto così male e con una storia peraltro mediocre sia diventato famoso e amato, perché il mio giudizio su questa lettura non è semplicemente soggettivo, in parte sì ma non del tutto, perché ci sono carenze proprio a livello oggettivo, carenze gravi che mi sembra impossibile non notare.
Inutile dire che il libro fa parte di una trilogia che non proseguirò, ci sono tantissime saghe fantasy interessanti e scritte ottimamente, fossilizzarsi su una che già dall'inizio parte così male è improponibile.


voto:

giovedì 15 settembre 2016

Recensione: COME UNA BESTIA FEROCE - Edward Bunker

La mia recensione su "Come una bestia feroce" di Edward Bunker.


TitoloCome una bestia feroce
AutoreEdward Bunker
Traduzione: S. Bortolussi
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: Ottobre 2004
Pagine: 370
Prezzo: 14,50 euro

 
Sinossi: Edward Bunker, fra tutti gli scrittori americani di noir, è quello con la biografia più maledetta. Condannato un paio di volte per crimini di varia natura, ha riscoperto in carcere la vocazione dello scrittore. I suoi romanzi sono viaggi senza protezione nel mondo della criminalità quotidiana. Nelle sue pagine il noir perde qualsiasi coloritura romanticheggiante o redentrice, nulla oltre un naturalismo spietato a descrivere un mondo dove la rabbia irrigidisce il dito sul grilletto e ogni fuga appare illusoria, quando non decisamente terrorizzante. Il protagonista del romanzo è un ex delinquente di Los Angeles che, dopo aver inutilmente cercato di riadattarsi alla vita normale, sceglie di rituffarsi nella "sicurezza" del crimine.


La mia opinione: Diversamente dalla maggior parte dei libri che ho letto non riesco ad avere un'opinione ben definita su questo, perché per me è stata una lettura a metà strada tra l'avvincente e il suo esatto opposto. E non me l'aspettavo. Non me l'aspettavo perché viste le premesse della trama immaginavo una storia che mi avrebbe del tutto assorbita, dato l'argomento particolare e a mio avviso interessante. E visto anche il passato criminale dell'autore prima di scrivere questo libro quasi autobiografico, circostanza che gli attribuisce sicuramente un valore aggiunto rispetto ad altri romanzi del tutto di fantasia.
Ma durante i primi capitoli non mi sono affatto sentita coinvolta nella storia. Eppure è un buon libro, scritto bene, narrato in prima persona, con i pensieri del protagonista del tutto trasparenti e annessi vari momenti di riflessione degni di nota. Ciò nonostante l'ho trovato faticoso, soprattutto per quanto riguarda i personaggi secondari che si susseguono e le dinamiche che intercorrono tra loro e il protagonista, e in alcuni punti la mia mente vagava altrove ritrovandosi poi a non aver capito cosa fosse successo e dover tornare indietro a rileggere. Un vero peccato. La mia attenzione è stata più o meno altalenante quasi sempre, a parte alcuni capitoli centrali e finali che invece hanno calamitato la mia attenzione maggiormente. Purtroppo a causa di questo fatto non sono riuscita ad immedesimarmi nella storia, l'ho letta, l'ho apprezzata, sicuramente alcune scene mi rimarranno impresse, ma penso che sia una storia dal taglio molto cinematografico e che quindi sappia rendere di più al cinema.




voto: