lunedì 2 luglio 2012

Recensione: IN VERITA' E' MEGLIO MENTIRE

Ecco la mia recensione al libro "In verità è meglio mentire" di Kerstin Gier.


Titolo: In verità è meglio mentire
Autrice: Kestin Gier
Traduzione: Leonella Basiglini
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 217
Data di pubblicazione: 7 Giugno 2012
Prezzo: 12,90

Sinossi: 158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po’ freak e… vedova a nemmeno trent’anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità.
Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore improvvisamente lasciandola in un mare di guai, primi fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l’esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano.
Fra psicoterapeute incapaci, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai, e, perché no?, trovare l’uomo giusto per lei e a cui non importa se è «troppo» intelligente…

La mia opinione: Se avete voglia di una commedia contemporanea condita da un sottile umorismo, potreste trovare ciò che cercate nel nuovo libro della Gier. "In verità è meglio mentire" è infatti un romanzo leggero, ironico, che con una trama semplice riesce a farsi apprezzare. Chi ha già conosciuto questa autrice per la sua famosa "Trilogia delle Gemme" di genere urban-fantasy potrebbe rimanere spiazzato perché qui di elementi fantasy non ve ne saranno, ma ciò nonostante trovo che questa diversità di generi sia un fattore positivo e sono contenta che di avere avuto l'occasione di conoscere anche il lato più "rosa" dell'autrice.
La protagonista di questo romanzo è una ventiseienne di nome Carolin, molto lontana dal tipico stereotipo di ragazza che solitamente popola i romanzi chick-lit in commercio. Lei è infatti un'intellettuale, senza amici e senza la passione per lo shopping, una ragazza che non sa affatto cosa realmente vuole dalla vita, che non sogna né la carriera ideale e né di avere figli, ma che studia incessantemente per il solo motivo che "è l'unica cosa che le riesce bene" e che vuole solo essere apprezzata ed amata per quello che è, senza dover mentire sulle sue doti intellettive. In questo romanzo racconta in prima persona la sua storia, passando in rassegna gli eventi passati degli ultimi cinque anni e collegandoli con il presente, dove un evento disastroso ha interrotto la sua serenità. Il risultato è una commedia piacevole, una lettura che personalmente mi ha soddisfatta e mi ha fatto simpatizzare molto con questa stramba eroina.
Come trama non bisogna aspettarsi niente di elaborato o con sorprendenti colpi di scena, ma il vero punto forte del romanzo, ciò che davvero lo rende unico, è il modo in cui è stato scritto: l'ironia caustica e tagliente che sprigiona ad ogni pagina è lontana anni luce dalla classica e fresca ironia degli equivoci in stile Kinsella, ma proprio per questa sua discordanza trovo che abbia carattere, ne sono rimasta favorevolmente stupita, nonché deliziata. All'interno di questo libro troverete note ironiche, scenette comiche al limite del surreale, e altre più cupe, quasi tristi. Non mancheranno personaggi odiosi e altri rasenti al demenziale. Un romanzo che non annoia, da non prendere troppo sul serio, che una volta terminato vi farà desiderare di leggerne ancora un po'.
Sono curiosa di scoprire anche gli altri romanzi chick-lit di questa autrice!


E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover italiana è molto carina, ma forse un po' fuorviante rispetto ai contenuti del libro.
Queste sono invece alcune delle cover uscite all'estero:

La prima cover è quella originale tedesca, che trovo originale e azzeccatissima ai contenuti del libro. La seconda cover è invece quella spagnola, a mio avviso assolutamente ORRENDA. Tra la cover italiana e quella tedesca preferisco la tedesca.

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è scorrevole, carico di sfumature ironiche molto diverse tra loro. A volte si assiste infatti ad un tipo di ironia leggera, a volte vi sono accenni a taglienti battute al vetriolo, altre volte lo stile viene virato su un tipo di surrealtà demenziale. Ne sono rimasta piacevolmente colpita in quanto non assomiglia a nessuno stile già letto in altri romanzi dello stesso genere letterario. Ho inoltre trovato che la prosa dell'autrice sia molto ben calibrata, con salti temporali nel passato collocati correttamente e fluidamente accorpati alla storia. Ottimo!

Idee alla base della storia: La trama in generale non è particolarmente innovativa, ma lo sono invece la gamma di personaggi e le varie interazioni tra loro! Ne risulta una storia piacevole e soddisfacente.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono uno dei punti forti del romanzo in quanto sono tutti molto particolari ed è facile affezionarsi a loro. Protagonista in primis. Trovo che la caratterizzazione sia buonissima anche rispetto ai personaggi secondari. Alcuni però sono terribilmente odiosi, li ho perfidamente odiati :-)

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto perfetto, ben curato, esente da refusi!!!



voto:


Acquisto consigliato? Sì! Consigliato soprattutto a lettrici amanti del genere chick-lit, e della buona e raffinata ironia, che non si aspettano nessuna somiglianza con i libri urban fantasy dell'autrice. Questo è romanzo d'evasione e va affrontato come tale, non ne rimarrete deluse a patto di non avere speranze irrealistiche.

1 commento:

  1. Sembra decisamente carino :) personalmente, non sono una grande fan del genere chick-lit e non amo la narrazione in prima persona, ma adoro l'umorismo caustico e la protagonista sembra fuori dagli schermi... Diciamo che non lo comprerei, ma se mi capitasse l'occasione potrei prenderlo in prestito.

    Grazie per la tua recensione, è molto chiara! :D

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