lunedì 21 maggio 2012

Recensione: SENZA PERDONO

Recensione del libro "Senza perdono" di Sabine Thiesler.



Titolo: Senza perdono
Autrice: Sabine Thiesler
Traduzione: Alessandra Petrelli
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 382
Data di pubblicazione: 5 Aprile 2012
Prezzo: 16,40

Sinossi: Gli hanno tolto la figlia, ha perso il lavoro, ha divorziato dalla moglie. Era un uomo felice, un fotografo di successo. Adesso ha abbandonato tutto, ha lasciato Berlino, la Germania, vaga senza meta in Toscana, convinto di aver toccato il fondo. Ma qui incontra la giovane Sophie e incomincia una nuova vita. Fino a quando il passato non bussa inaspettatamente alla sua porta e gli fa capire che l'unica cosa che vuole veramente è vendicarsi.



La mia opinione: Inizialmente la lettura di questo romanzo mi ha lasciata fortemente spiazzata. Di solito i libri che appartengono al genere thriller si riconoscono subito da alcune caratteristiche inconfondibili, come un omicidio, che avviene quasi sempre all'inizio del libro. Ma "Senza perdono" è un libro dalla formula narrativa molto diversa dal consueto e, a parte un prologo che mette un pochino di ansia, la prima parte del libro tutto sembra tranne che appartenere ad un thriller. Vi è la storia di un marito e moglie come tanti che vanno incontro a mille incomprensioni e problematiche che mettono in crisi la loro stabilità coniugale, ma nulla di più che un dramma familiare. Ho infatti pensato di essermi sbagliata e di aver interpretato male il genere del romanzo. Ma invece no. L'autrice decide con originalità di introdurre l'argomento un poco per volta, tenendosi lontana dal fulcro della storia, come se ci stesse girando alla larga disegnandole attorno un cerchio che lentamente si stringe, presentando prima tutti i vari personaggi e narrando alcune vicende che li vedono coinvolti, facendo spesso ricorso a cambi temporali dove presente e passato si alternano nei ricordi. Nonostante i vari intrecci la narrazione risulta molto lineare, con uno stile di scrittura scorrevole e semplice, ma il coinvolgimento risulta un po' debole. E' netta la linea di demarcazione che si percepisce tra finzione e realtà e la sensazione che ho avuto è stata proprio quella di assistere passivamente ad una recita messa in atto ai fini del romanzo, con una trama molto ben ordita devo ammettere, ma a noi lettori piace l'illusione di sentire vera una storia, anche se in realtà siamo consapevoli che non lo è, e in questo libro non accade. Inoltre, vi sono dei personaggi molto caricaturali ed eccessivi che ho trovato stonati sia nel contesto della storia, sia rispetto al genere letterario del libro, e che contribuiscono a rafforzare questa idea. C'è la tendenza all'esagerazione, all'enfatizzare al massimo i difetti, a creare coincidenze impossibili, situazioni strane, improbabili, in parte di cattivo gusto. I personaggi agiscono come marionette e in alcune scene sembra addirittura che l'autrice gli abbia tolto qualsiasi facoltà di eseguire anche i più minimi ragionamenti logici. Ma a parte questa lunga serie di difetti, il romanzo riesce a salvarsi con un finale del tutto inimmaginabile, che è riuscito negli ultimi capitoli a farmi appassionare maggiormente e a tenermi con il fiato sospeso, cosa che non mi sarei aspettata visto l'andamento generale della storia. Anche il finale devo dire che è bizzarro, grottesco sarebbe la parola più appropriata, proprio come per definire il resto del romanzo. Tuttavia mi è piaciuto, l'ho trovato un epilogo degno, appropriato, che fa riflettere sulle conseguenze delle azioni. "Senza perdono" è un titolo giusto per un romanzo che in definitiva riesce ad intrattenere senza troppe pretese, non mancano i difetti ma non mancano le idee originali e le trovate ben riuscite. La sufficienza se la merita.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover: La cover la trovo molto bella, circondata come da un'aura di mistero. Nonostante la versione italiana sia migliore esteticamente l'edizione originale tedesca è però più appropriata alla storia:


Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è semplice e scorrevole. Un po' sopra le parti, non coinvolgente, narra quello che accade senza instillare molte emozioni.

Idee alla base della storia: Le idee alla base della storia sono ottime e originali, sia per la tematica principale del libro e sia per il modo in cui queste idee vengono concretizzate. Non nel modo tradizionale che tutti i lettori di thriller si aspetterebbero, ma in maniera molto diversa, che fa apprezzare maggiormente lo sforzo dell'autrice.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono una componente del libro che proprio non mi è piaciuta. Sono descritti in maniera troppo superficiale ed estrema. I loro difetti vengono evidenziati in maniera esagerata. Non esistono vie di mezzo, tutti hanno le loro forti particolarità e le portano avanti senza sfumature. Il termine grottesco calza loro a pennello: sono davvero GROTTESCHI. Io in certi romanzi accetto e amo la componente grottesca, se introdotta con intelligenza e acume. In questo romanzo la componente grottesca l'ho trovata del tutto fuori luogo e di cattivo gusto, cosa che non mi ha permesso di entrare in sintonia con i personaggi.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Mi è sembrato tutto ben curato, esente da refusi.

voto:


Acquisto consigliato? Sì e no. Non posso dire che sia una brutta storia, è anche strutturata bene e il finale mi è piaciuto, però ci sono dei difetti evidenti che hanno alterato il mio giudizio. Come lettura è scorrevole e anche abbastanza piacevole, si merita una sufficienza, ma non vado oltre. Consigliato a chi vuole provare a leggere un thriller bizzarro e fuori dagli schemi, e non escludo che alcune persone possano trovarlo migliore di quanto non l'abbia trovato io.

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