martedì 6 marzo 2012

Recensione: I FIUMI DI LONDRA

Recensione del libro "I fiumi di Londra" di Ben Aaronovitch
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Titolo: I fiumi di Londra
Serie: I fiumi di Londra, vol. 1
Autore: Ben Aaronovitch
Traduzione: Silvia Quadrelli
Editore: Fanucci
Pagine: 320
Data di Pubblicazione: 19 Gennaio 2012
Prezzo: 9,90
Sinossi: Peter Grant, un aspirante agente del famigerato Metropolitan Police Service di Londra, ha due preoccupazioni: evitare la prospettiva di un noioso lavoro d’ufficio e ottenere i favori della spregiudicata Leslie May. Nel corso di un’inchiesta, Grant riesce a ottenere la testimonianza di una vittima, morta ma estremamente loquace, e a richiamare su di sé l’attenzione dell’enigmatico ispettore Nightingale, l’ultimo mago d’Inghilterra, a capo di un’unità segreta. Grant possiede poteri magici e cercherà di governare lo spirito di ribellione che domina Londra.

La mia opinione: Avevo molte aspettative riguardo a questo libro. Avevo letto in anteprima le prime 20 pagine e ne ero rimasta profondamente colpita. Ed è stato proprio per questo motivo che mi sono decisa ad intrapprendere la lettura completa del romanzo, oltre al fatto che la trama è decisamente originale.
"I fiumi di Londra" è il primo capitolo di una trilogia urban fantasy poliziesca, ambientata nella suggestiva e misteriosa Londra, e già queste caratteristiche sono sufficienti ad attrarre tutti gli amanti della letteratura gotica inglese, perché, nonostante l'ambientazione temporale sia del moderno ventunesimo secolo, si respira un'atmosfera rarefatta e d'altri tempi, che più volte mi ha dato l'idea di immergermi in un romanzo Dickensiano, ma ancora più cupo e con graditissimi elementi sovrannaturali, a metà tra la ghost story e un urban fantasy stregonesco. Il primo capitolo del libro l'ho trovato eccezionale. Non solo la storia parte con un ritmo incalzante e fin da subito il lettore si sente calato perfettamente in questa città affascinante e ricca di segreti ad ogni angolo di strada, anche lo stile di scrittura (in prima persona dal punto di vista del protagonista Peter Grant) risulta molto gradevole e ricco di un simpatico humor inglese.
Ma purtroppo, le caratteristiche positive del romanzo finiscono qui.
Dopo il mio entusiasmo iniziale creatosi della bellissima e suggestiva ambientazione, l'originalità del primo capitolo e lo stile di scrittura a me congeniale, la storia si sviluppa in maniera poco brillante e giunta ad appena metà libro mi sono sentita come svuotata, con l'interesse per gli avvenimenti della storia praticamente spento. Non mi capita spesso che l'interesse per un libro salga a livelli così alti durante il primo capitolo per poi cadere in picchiata con la stessa vertigginosa velocità nei capitoli successivi, anzi, direi che praticamente non mi capita mai. E a causa di ciò posso dire che questo libro si è rivelato per me una vera sorpresa, in tutti i sensi!
"I fiumi di Londra" è una storia con un grandissimo potenziale, ma gestita in maniera errata. Ho avuto l'idea che l'autore si sia fatto carico di un peso troppo grande per le sue capacità. Sarebbe stato ottimo partire da una storia di base poliziesca, con dei brutali omicidi irrisolti sui quali indagare, e a questo aggiungere un mondo sotterraneo di una Londra magica e popolata da esseri sovrannaturali di ogni tipo, fantasmi, stregoni, vampiri e varie divinità degli elementi naturali, e riuscire ad amalgamare tutto questo creando una storia credibile ed appassionante, che mantenga vivo l'interesse del lettore, ma ciò per me non è stato. Lo sviluppo della storia infatti appare per alcuni versi estremamente banale e semplicistico e per altri fastidiosamente caotico. E' una commistione di vicende che si alternano le une alle altre senza alcuna credibilità. La narrazione viene poi spesso interrotta dagli sproloqui del protagonista che ama raccontare aneddoti di Londra e del funzionamento della polizia londinese, sempre mantenendo toni ironici, cosa che inizialmente mi era piaciuta, ci stava bene per introdurre la storia, ma alla lunga mi ha tediata. C'è poi da dire che l'empatia del protagonista sul lettore è latente, con taglio ironico ma distante, non si riesce effettivamente a provare interesse per lui e per ciò che gli capita. Infine, la caratteristica più importante del romanzo sarebbe dovuta essere la componente magica (dato che probabilmente la scelta di questo romanzo avverrà da parte dei lettori più avvezzi al genere), e mi sarebbe piaciuta una narrazione di questo mondo di stregoni e magia più esauriente e approfondita. L'autore sembra invece dare poco peso a tutto ciò, trascurando di fornire le informazioni fondamentali per rendere intrigante l'approccio al mondo magico londinese. Ne esce una descrizione sommaria e generica che personalmente, da appassionata di fantasy e urban fantasy, non mi ha per niente soddisfatta. Forse infatti, più che fantasy questo romanzo sarebbe meglio definirlo surreale, ricco di stramberie, più che di vera magia. Peccato, un'ottima occasione sprecata :-(


E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover: Per la scelta della cover la casa editrice ha optato per l'immagine originale. E secondo me questa è stata la scelta più azzeccata, perché è una cover molto bella e particolare. Soprattutto diversa dalle solite.

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è abbastanza scorrevole, molto inglese, con marcato humor britannico. Inizialmente questa caratteristica mi è piaciuta molto, ma successivamente, forse a causa del procedere un po' caotico e poco approfondito della storia, mi ha infastidito. Soprattutto per il fatto che mi è sembrato uno stile un po' contraddittorio, dato che l'ironia dovrebbe avvicinare il protagonista al lettore, invece si è rivelato il contrario.

Idee alla base della storia: Le idee iniziali le ho reputate, e le reputo tutt'ora, ottime! Peccato per il loro sviluppo, che l'ho trovato deludente su tutti i fronti. Idee originali e innovative, per le quali avevo delle altissime aspettative, ma che l'autore non è stato capace di gestire.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono caratterizzati tutti in maniera abbastanza superficiale. Li ho trovati un po' piatti, protagonista incluso, per il quale non sono riuscita a provare sentimenti di empatia.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Ecco un altro tasto dolente. Il libro conta numerosi refusi e una traduzione di scarso livello. Ho notato anche alcune frasi completamente senza senso. Un esempio? A pagina 147, settima riga: "Osservai il Dissimio e lesley avremmo ulo in azione". Dopo aver letto questa frase sono rimasta completamente scioccata. Ma che significa? Possibile che nessuno si sia accorto di un errore così grossolano? Per fortuna ho avuto modo di leggere molti altri libri editi da questa casa editrice e sono contenta di poter affermare che questo non succede spesso. Anzi, quasi mai. Spero quindi che in futuro venga prestata attenzione a tutte le pubblicazioni, senza tralasciarne nessuna.

voto:

Acquisto consigliato? No, non mi sento di consigliare questo libro. Come ho già detto, ne sono rimasta delusa su più fronti. Per me si salva solo l'ambientazione suggestiva londinese e le idee di base, che erano proprio validissime. Ma se vi sentite particolarmente attratti da Londra, dalle dinamiche della polizia londinese, e amate il fantasy non troppo approfondito, che sfocia un po' sul surreale, allora questo libro potrebbe fare al caso vostro.

7 commenti:

  1. .. e dire che questo libro mi ispirava tanto, infatti sono venuta subito a leggere la recensione! Se poi mi dici che è pieno di refusi penso proprio che non lo prenderò.. è una cosa che mi da sempre fastidio! Quella frase che hai postato mi sconvolge O.O

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  2. eheheh Monica non dirmi niente su quella frase, che mi ci sono lambicata il cervello. L'ho letta, riletta, ho letto anche più volte le frasi precedenti e successive, per vedere se riuscivo a trovare un senso almeno al contesto generico in cui era piazzata: non sono riuscita neanche a immaginare un'IPOTESI di ciò che volesse dire! O___O

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  3. ma nooooo!! :O mi ispirava tanto!
    però l'ambientazione mi ispira comunque, lo leggerò nella speranza di trovarlo interessante.. :)

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  4. cavolicchio! l ho appena preso in libreria! ma magari a me piace! lo leggo e vidico

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  5. Ho appena finito di leggerlo. Non avevo aspettative particolari. Non sapevo cosa leggere in questo momento e l'ho trovato in casa tra altri libri. Per il resto condivido completamente la recensione.

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  6. Ovviamente non hai capito veramente il significato di questo libro che invece a me e' picaiuto molto. Innanzitutto credo che avresti almeno dovuto finirlo. Inoltre credo che sia stupido dare banali definizioni del tipo di genere: credo che loscrittore riderebbe all tua snobberia letteraria e la tua necessita' di usare termini come urban fantasy. Forse la traduzione Italiana ha sminuito il vero significato del libro, che invece usa la magia come veicolo per fare una bellissima descrizione della societa' londinese. IO ho vissuto in Inghilterra da vent'anni e ti posso dire che l'arguzia dello scrittore e' veramente geniale. La magia esiste solamente nella capacita' di questo libro di catturare l'immaginazione del lettore e di produrre sensazioni tramite quello che nel libro lo scrittore chiama vestige. In altre parole il libro piace (come qualsiasi altra cosa) se suscita nel lettore connessioni personali attraverso le esperienze personali del lettore e l'immaginazione e la creativita' dello scrittore si arricchisce della immaginazione del lettore, un po' come I fantasmi del libro si cibano della magia delle persone che li circondano. L trama e' ricchissima, piena di analisi sociologiche e di riferimenti storici. Lo scrittore e' un genio!

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  7. Concordo con l'Anonimo...ho letto in inglese tutti e 4 i libri di questa serie usciti finora e li ho trovati brillanti...inoltre Aaronovitch è uno scrittore parecchio conosciuto (famoso anche come autore di diversi episodi di Doctor Who) e a parer mio le sue capacità sono più che all'altezza del carico. Consiglio caldamente di provare questo libro, anche se purtroppo non credo tradurranno il resto della serie...direi che è meglio leggerli nella lingua originale (dove le frasi hanno tutte senso ;) )

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