lunedì 17 ottobre 2011

commenti ai libri: CIME TEMPESTOSE

Recensione del libro "CIME TEMPESTOSE" di Emily Brontë

Titolo: Cime Tempestose
Autore: Emily Brontë
Editore: Giunti Y
Data di pubblicazione: 4 Maggio 2011
Prima edizione originale: 1847
Pagine: 544

Sinossi: Per Heathcliff e Catherine la gioia più grande è fuggire nella brughiera e restarci tutto il giorno. Sono spiriti liberi, selvaggi, ribelli. A loro non importa delle convenzioni sociali, di cosa pensano gli altri nel vedere insieme lui, semplice stalliere, e lei, ragazza di buona famiglia. Si piacciono, si amano. Almeno fino a quando non entra in scena Edgar: bello, ricco e raffinato. E' così che il cuoere di Catherine si spacca: da un lato la passione divorante per Heathcliff, sua anima gemella; dall'altro l'attrazione per Edgar e le lusinghe di una vita aristocratica. Una storia senza tempo, il racconto di un amore tormentato e di un legame fortissimo, indistruttibile, così potente da sconfiggere la morte.

Commento: Mi è molto difficile esprimere un giudizio su questo romanzo. Mi rendo conto che è un'opera superiore, un classico della letteratura inglese, e trovo estremamente difficoltoso formulare dei pensieri di senso compiuto basandomi sulle sensazioni che mi ha trasmesso. La verità è che "Cime tempestose" non mi ha lasciata affatto indiferrente e, anzi, mi ha fatto provare delle forti e violente emozioni, ma non per questo posso dire che mi sia piaciuto. Il sentimento che mi ha accompagnata durante la maggior parte della lettura è stato infatti un sentimento di odio. E non solo odio, ma anche costernazione, risentimento e incredulità. "Cime tempestose" è un romanzo estremo, i cui personaggi sono a loro volta estremi e nei cui confronti non sono riuscita a provare nulla di positivo. Heathcliff, il protagonista del romanzo, è un personaggio malvagio. Fin da bambino, nonostante il trattamento di favore immeritato che riceve dal suo benefattore, si dimostra un ingrato, un personaggio insulso e borioso che pretende tutto senza dare niente in cambio. Ed è intorno a lui e alla sua voglia di vendicarsi che ruota tutto il romanzo. Un circolo vizioso che si autoalimenta. Come la fiamma di un camino si alimenta dalla legna, la fiamma di Heathcliff si alimenta dall'odio che prova per tutti i personaggi di questa triste vicenda. E poi, mi sono chiesta più e più volte, quale sarebbe quell'ingiustizia da lui subita da cui si dovrebbe vendicare? Nulla! Semmai è il contrario! Semmai sarebbero gli altri che avrebbero di che lamentarsi. Che alla fine è stato Heathcliff a turbare l'equilibrio famigliare di quella fattoria sulla collina, non il contrario. E' Heathcliff l'intruso in questa vicenda, è lui che ha rovinato la vita delle persone che legittimamente ci abitavano. Ma invece Hethcliff, che si sente al centro del mondo, crede di essere una povera vittima. Heathcliff, il cui unico sentimento d'amore lo prova nei confronti di Catherine e poi non riesce a coronare il suo sogno, crede di essere stato defraudato dell'unica persona che abbia mai amato. E anche su quest'ultima affermazione avrei molti dissensi da esprimere. Perché in realtà la colpa di questo amore mai realizzato è soltanto imputabile a loro stessi: Heathcliff e Catherine. C'è un famosissimo proverbio che giustamente dice: chi è causa del suol male pianga sé stesso. Beh... è evidente che Heathcliff questo proverbio non lo conosceva proprio, perché invece la sua decisione è quella di rendere la vita un inferno a tutti gli altri! Heathcliff pianifica e premedita una vendetta ai danni di coloro che hanno avuto la sfortuna di incrociare la loro vita con la sua (figli futuri compresi) decidendo di arricchirsi e di appropriarsi indebitamente di tutto, e per farlo utilizza qualsiasi mezzo. La violenza, il ricatto, l'imbroglio, la morte, nulla viene risparmiato. E la cosa che mi ha fatto rabbia è che gli altri personaggi si dimostrano tanto stupidi da cadere in ogni tranello.
Non ho mai letto un romanzo più irritante di questo in vita mia! Ho avuto spesso voglia di prendere il libro e scagliarlo contro il muro dal nervoso. Ma voglio troppo bene ai libri per far qualcosa che possa rovinarli!
Nonostante tutti gli accidenti che ho lanciato a Heathcliff e agli altri personaggi devo comunque ammettere che la storia è assai originale, lo stile di scrittura divino, l'ambientazione suggestiva è capace di entusiasmare il lettore e la caratterizzazione dei personaggi, anche se estrema, risulta completamente riuscita. L'autrice poi sul finale fa un tentativo per rimediare a tutto l'odio seminato precedentemente e crea un epilogo all'acqua di rose che se da una parte stona un po' con il resto, dall'altra ammetto che mi ha fatto tirare un bel sospiro di sollievo. Lì il personaggio di Heathcliff risulta quasi gradevole: incredibile ma vero!!!! In definitiva di questo romanzo ho odiato la storia e i personaggi ma ho amato tutto il resto.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover (che non influenza il giudizio sul libro): E' un'immagine molto gradevole, forse troppo. Infatti, se paragonata con i contenuti del libro, molto tetri e tristi, l'immagine di copertina, seppure bellissima, risulta più solare e allegra di quello che in realtà è la storia e la sua ambientazione.

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura mi è piaciuto molto. Particolareggiato e descrittivo, rende molto l'idea di ciò che narra. A piccoli tratti può risultare pesante, ma trovo che sia il tipo di scrittura giusto per una storia di questa portata.

Idee alla base della storia: Originalissime e uniche. Devo ammettere che mai e poi mai mi sarei immaginata una storia tanto tetra e ostile come questa. E' un vero peccato che Emily Bronte abbia avuto l'occasione di cimentarsi in un solo e unico romanzo. Ho la certezza che se avesse continuato sarebbe riuscita a fare anche di meglio.

Caratterizzazione dei personaggi: Esaustiva fin nei minimi particolari. Credo che non si possa davvero chiedere di meglio. I personaggi sono talmente vividi che innumerevoli volte ho avuto l'impulso di allungare le mani oltre il libro e prenderli a schiaffi. Peccato che non sono mai riuscita ad afferrarne uno :-D

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Molto ben tradotto e corretto, nulla da eccepire.

voto:

Acquisto consigliato? Sì. Questo è un libro che nel bene o nel male vale la pena di essere affrontato. Alcuni lo ameranno, altri lo odieranno, altri ancora, come me, avranno opinioni contrastanti. Ma è un libro talmente importante per la letteratura ottocentesca che non può rimanere ignorato.

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. "Cime Tempestose" è davvero un romanzo molto coinvolgente. Condivido il tuo giudizio circa la caratterizzazione dei personaggi, nel senso che anche io li ho percepiti come molto tangibili e facilmente immaginabili, se così si può dire. Spero di non darti fastidio lasciandoti il link di un mio commento a quest'opera:

    http://mainchesenso.blogspot.it/2014/07/recensione-cime-tempestose-di-emily.html

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Sono d'accordo su molte cose con te. I personaggi sono particolari, ben delineati, complicatissimi e super irritanti. Ma è per questo che mi è piaciuto così tanto questo libro: se ti irrita, ti viene voglia di gettarlo contro il muro, allora penso che abbia fatto centro nel suo intento. Non è detto che un buon libro debba per forza essere amato: l'importante, almeno per quanto riguarda me, è far nascere grandi emozioni. E cosa c'è di più forte dell'odio, forse più forte anche dell'amore? :)
    Per me, se la Bronte si fosse cimentata in un altro libro, a questo punto staremmo parlando di un altro capolavoro.

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