Editore: Einaudi
Prima edizione italiana: 2009
Pagine: 164
Sinossi: Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
Commento: Interessantissima e particolare la tematica trattata in questo libro, quella della morte volontaria, nei nostri anni definita eutanasia. Ma ancora più interessante è apprendere che nella Sardegna degli anni '50 questa era una pratica comune, affidata ad una persona che svolgeva l'incarico come se fosse un mestiere. Il libro è scritto molto bene (a parte la caratterizzazione dei personaggi che non mi ha soddisfatta), e soprattutto nella prima parte la storia mi è piaciuta in modo particolare, perché è stato come entrare a far parte degli usi e costumi antichi del popolo sardo, che a me personalmente erano del tutto sconosciuti. Oltre alla figura dell'Accabadora, è stato anche molto interessante conoscere l'usanza dei fill'e anima (figli dell'anima), quei bambini adottati senza alcuna forma di regolamentazione giuridica, e che di fatto venivano allevati dai genitori adottivi ma senza perdere contatti con i genitori naturali.
Poi però, nella seconda parte del libro, devo ammettere di non aver apprezzato per niente la parentesi torinese. Le prolisse descrizioni degli anni vissuti lì mi hanno profondamente irritata, perché tentavano di sviare dalla storia principale con particolari talmente inutili che ho pensato che quella parte fosse necessaria solo per allungare il libro (altrimenti forse troppo corto) di un altra ventina di pagine. E dopo questo inutile interludio, che ha avuto solo il potere di congelare il mio interesse iniziale per la storia, anche il ritorno in Sardegna con relativo e agognato finale mi ha lasciata un po' fredda e indifferente.
Poi però, nella seconda parte del libro, devo ammettere di non aver apprezzato per niente la parentesi torinese. Le prolisse descrizioni degli anni vissuti lì mi hanno profondamente irritata, perché tentavano di sviare dalla storia principale con particolari talmente inutili che ho pensato che quella parte fosse necessaria solo per allungare il libro (altrimenti forse troppo corto) di un altra ventina di pagine. E dopo questo inutile interludio, che ha avuto solo il potere di congelare il mio interesse iniziale per la storia, anche il ritorno in Sardegna con relativo e agognato finale mi ha lasciata un po' fredda e indifferente.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover (che non influenza il giudizio sul libro): Abbastanza carina e piuttosto suggestiva. Sinceramente è più suggestiva del contenuto stesso del libro.
Stile di scrittura: Molto ben calibrato, preciso, fluido e pieno di frasi ad effetto
Idee alla base della storia: Assolutamente interessanti ed originali. Peccato che potevano essere sviluppate meglio
Caratterizzazione dei personaggi: Su questo punto non sono rimasta soddisfatta. Ho avuto l'idea che i personaggi rimanessero vuoti e superficiali. Avrei preferito un maggiore spessore e una maggiore analisi introspettiva.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: La traduzione, essendo il libro italiano, non c'è. Per quanto riguarda l'editing l'ho trovato assolutamente ineccepibile, neanche un refuso. D'altronde l'Einaudi è sempre stata una casa editrice molto attenta sotto questo punto di vista
voto:
Acquisto consigliato? Essendo che ormai è diventato un libro famosissimo e si trova ovunque non consiglio l'acquisto (anche perché è un libro piuttosto caro: 18 euro x 164 pagine). Però se volete leggerlo consiglio di andare a cercarlo usato ad un minor prezzo o, come ho fatto io, in biblioteca!
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