"LETTERA A BERLINO" di Ian McEwan
Editore: Einaudi
Anno prima edizione italiana: 1990
Pagine: 260
Trama: Nell'inverno del '55 Berlino è ancora devastata nel corpo e nel cuore. È il tempo della guerra fredda, il tempo delle spie. Nella vita di Leonard Marnharm, il giovane tecnico inglese protagonista di questo romanzo, il "tunnel di Berlino" rappresenterà il luogo, reale e metaforico, di un viaggio apparentemente senza fine negli abissi dell'esistenza. L'amore di Leonard per la tedesca Maria ha dapprima un sapore dolcissimo, ma c'è ancora nell'aria come un morbo latente di violenza, di disfacimento, che a poco a poco invade i pensieri, i gesti, le azioni quotidiane. Nel momento cruciale della sua esistenza, Leonard appare sopraffatto da una forza e da un orrore che lo trascendono.Commento: Il libro rappresenta una desolante Berlino post-bellica. Le ambientazioni sono tristi, cupe, sporche e fredde. Il protagonista è un tipo banale, senza carattere, impossibile prenderlo in simpatia. Però nonostante ciò, la storia prende campo da sola e cattura il lettore in un crescendo di tensione. Bisogna superare lo scoglio delle prime 40 pagine, piuttosto descrittive e noiose, ma poi ecco che entra in scena una storia d'amore e tutto diventa più interessante. Ma non scontato, no... perché le cose non sono semplici come sembrano, ed ecco che dal rosa la storia si tinge di giallo, fino ad arrivare ad un finale inaspettato. Sicuramente un libro DIVERSO dagli altri, anche se non posso dire che mi sia piaciuto alla follia.
voto:
Consigliato a: chi ama Berlino, le atmosfere decadenti, le spy-story e le storie d'amore "insane".
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