giovedì 11 ottobre 2012

Recensione: LA FIGLIA DEL BOIA

Ecco la mia recensione al libro "La figlia del boia" di Oliver Potzsch.


Titolo: La figlia del boia
Serie: Hangman's Daughter, vol.1
AutoreOliver Potzsch
Traduzione: Alessandra Petrelli
Editore: Neri Pozza
Data di pubblicazione: 14 Giugno 2012
Pagine: 431
Prezzo: 16,90

Sinossi: Baviera, 1659. Sulla riva di un fiume nei pressi della cittadina di Schongau viene trovato agonizzante il figlio undicenne del barconiere Grimmer. Il tempo di adagiarlo con cura a terra, di esaminargli il profondo taglio che gli squarcia la gola, di scoprire sotto la sua scapola destra uno strano segno impresso con inchiostro viola che il bambino muore. Qualche tempo dopo i bottegai Kratz si imbattono, nel loro piccolo Anton, il figlio adottivo, immerso in un lago di sangue, la gola recisa con un taglio netto. Sotto una scapola del bambino viene trovato il medesimo segno del figlio del barconiere: il cerchio di Venere, il simbolo delle streghe. Peter Grimmer e Anton Kratz si conoscevano. Insieme con la piccola Maria Schreevogl e altri due bambini costituivano uno sparuto gruppo di orfani che era solito frequentare Martha Stechlin, la levatrice di Schongau che vive proprio accanto ai Grimmer. Il destino di Martha Stechlin sembra così segnato. Messa nelle mani del boia di Schongau perché le sia estorta formale confessione, attende di essere spedita al rogo. Jakob Kuisl, il boia di Schongau non crede però alla colpevolezza della levatrice. E con lui non credono che la dolce Martha sia una strega anche sua figlia Magdalena e Simon Fronwieser, il figlio del medico cittadino. I tre indagano per cercare di ribaltare una sentenza che sospettano sia stata scritta solo per convenienza politica e, soprattutto, per nascondere una verità inconfessabile.


La mia opinione: Parto con il dire che questo libro ha un'ambientazione interessantissima e poco sfruttata nei romanzi. Il lettore si ritrova subito catapultato nella Baviera del 1600, in una cittadina modesta, abitata da persone per lo più povere, dove campeggia una mentalità retrograda e avvezza a fagocitare le dicerie più insensate, dove la pena di morte è la risposta ad ogni problema e dove il mestiere del boia è una professione necessaria, come può essere quella del fornaio o del locandiere.
Ma ancora più interessante è scoprire che l'autore del libro ha deciso di scrivere questo romanzo proprio perché è lui stesso discendente di una dinastia di Boia della Baviera, una dinastia che ha esercitato questa professione per ben 300 anni. La famiglia dei Kuisl non è quindi un'invenzione letteraria, ma prende spunto dagli antenati dell'autore e rende questo romanzo ancora più credibile e rilevante. Nonostante la storia sia comunque frutto di un lavoro di fantasia, troviamo in questo libro davvero tante verità sull'argomento e la ricostruzione storica è accurata e approfondita. Il lettore si trova così a scontrarsi con le varie contraddizioni dell'epoca, dove il popolo desidera ardentemente che venga fatta giustizia in maniera cruenta, dove le esecuzioni avvengono in piazza davanti alla folla urlante ed eccitata come se stesse assistendo ad una rappresentazione particolarmente piacevole, ma al tempo stesso non vuole avere nulla a che fare con il boia e con la sua famiglia, considerati indegni, isolati e ghettizzati in un angolo appartato del paese.
Ed è in questo clima di contraddizioni e ingiustizia sociale che prende vita una trama che da storica si tinge di giallo, dove il paese è scosso da una serie di omicidi inspiegabili e la soluzione più comoda è quella di trovare un capro espiatorio da giustiziare anziché trovare il vero colpevole. Ma il boia protagonista di questo romanzo è un personaggio molto particolare, saggio e istruito, che non vuole avere sulla coscienza un'altra vittima innocente, ma che vuole fare chiarezza sull'accaduto.
Come tipo romanzo l'ho trovato davvero ben strutturato, con uno stile di scrittura piacevole e scorrevole (ma non banale) che non manca di annoiare e con un ritmo molto incalzante ed avvincente. E' un romanzo che nonostante l'ambientazione storica esaustiva si lascia leggere con disinvoltura, un romanzo quindi alla portata di tutti, rimanendo comunque ad un livello nettamente superiore alla media delle pubblicazioni degli ultimi anni.
L'autore si dimostra però molto più bravo a giostrarsi con la parte storica del romanzo piuttosto che con quella che ha per oggetto il mistero che attornia la storia. Il giallo che accompagna la lettura ci mette davanti a tanti interrogativi e ad un muro di omertà e burocrazia quasi invalicabile, mentre la sua risoluzione appare infine un po' debole e semplicistica rispetto al contesto storico narrato. Alcune leggerezze faranno certamente storcere il naso ai puristi del giallo, ma ciò nonostante mi sento davvero soddisfatta da questa lettura così diversa dalle solite, di qualità e storicamente ben delineata.
"La figlia del boia" è un romanzo a tutti gli effetti autoconclusivo, che fa parte però di una serie attualmente arrivata al quarto libro. Sono curiosa di scoprire se anche in Italia si procederà alla pubblicazione degli altri, io mi auguro di sì.



E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:


Cover: La cover italiana è molto bella, presa dalla cover inglese.
Queste sono alcune delle cover uscite:



La cover da cui è stata tratta la cover italiana è senza dubbio tra le migliori (la seconda, quella tedesca, non mi piace). Però trovo anche molto bella la terza cover (quella della Repubblica Ceca) che oltre ad essere bella esteticamente è anche molto azzeccata circa i contenuti della storia.

Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è scorrevole, disinvolto, incalzante, uno stile di scrittura che risulta piacevole senza essere banale o troppo semplice.

Idee alla base della storia: L'ambientazione e la ricostruzione storica come ho già detto è ottima, ne sono rimasta soddisfatta al 100% e in più è anche molto originale perché non è un'ambientazione molto diffusa. Il mistero che si dipana nella storia è un po' meno originale, ma comunque da ampio spazio alla riflessione, perché evidenzia bene le contraddizioni dell'epoca, le macchinazioni, gli imbrogli, e direi che in un certo senso riesce a fare da specchio anche per la società odierna.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono delineati bene, in certi casi leggermente stereotipati (tipo che alcuni hanno solo virtù e altri solo difetti) ma nel complesso sono dei personaggi tridimensionali e interessanti.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Perfetto! Nessun refuso, nessuna mancanza, edizione curata nei dettagli.




voto:



Acquisto consigliato? Sì! Lo consiglio sicuramente agli amanti dei romanzi storici e che non disdegnano le trame che si tingono di giallo. Una lettura che comunque secondo me può risultare piacevole davvero a tutti, anche a chi di solito non è particolarmente avvezzo a questo genere narrativo. Da provare!

2 commenti:

  1. Non mi ero soffermata molto sulla trama, l'ho fatto ora ed è davvero molto interessante! Mi piace quando vengono scelti come protagonisti dei personaggi che in genere sono solo marginali. E mi hai convinta quando hai detto che la ricostruzione storica è accurata. Finisce in wish list ^_^

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  2. Sai che ieri sera ero indecisa se leggere questo, Effie, o La ragazza che cadde dal cielo (ormai i Neri Pozza appena posso li compro tutti), ma poi non ho iniziato nessuno dei tre perché avevo bisogno di qualcosa di breve... però La figlia del boia avrebbe vinto!

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