Disclaimer: non recensisco i libri in base a verità oggettive ma solo in base ad opinioni personali, quindi qualsiasi giudizio è soltanto una mia opinione.
Titolo: Le ragazze
Autrice: Emma Cline
Traduzione: Martina Testa
Editore: Einaudi
Data di pubblicazione: Giugno 2016
Pagine: 344
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Sinossi: Evie voleva solo che qualcuno si accorgesse di lei. Come tutte le adolescenti cercava su di sé lo sguardo degli altri. Un'occasione per essere trascinata via. Ma non aveva mai creduto che questo potesse accadere davvero. Finché non le vide: le ragazze. Le chiome lunghe e spettinate, i vestiti cortissimi. Il loro incedere fluido e incurante come di «squali che tagliano l'acqua». Poi il ranch, nascosto tra le colline. L'incenso, la musica, i corpi, il sesso. E, al centro di tutto, Russell. Russell con il suo carisma oscuro. Ci furono avvertimenti, segni di ciò che sarebbe accaduto? Oppure Evie era ormai troppo sedotta dalle ragazze per capire che tornare indietro sarebbe stato impossibile?
La mia opinione: Inizialmente sono rimasta spiazzata dallo stile di scrittura eccessivamente ricco, ridondante e carico di similitudini e soprattutto i primi capitoli li ho trovati un po' difficili perché la storia parte senza preamboli e tutte quelle frasi accompagnate da aggettivi superflui mi facevano perdere il senso di quello che stavo leggendo. Ma stranamente sono riuscita ad abituarmi velocemente a questa narrazione tendente al poetico, che si sofferma sui particolari enfatizzandoli, e da lì in poi la storia mi ha presa molto, inducendomi a divorare il libro in pochi giorni. Il punto di forza del libro è il saper descrivere così bene gli stati d'animo dei personaggi, riesce a far capire le perverse dinamiche emotive che hanno portato all'asservimento mentale di così tante persone verso un unico leader, riesce a far capire le debolezze umane e soprattutto si sofferma sulle debolezza delle "ragazze", perché erano "le ragazze" le vittime predilette, le seguaci più fedeli, le guerriere più accanite. Vi è sempre un rapporto di infatuazione ossessiva alla base di ogni soggiogazione e questo libro riesce ad far entrare bene nelle sue dinamiche. Le ragazze erano ossessionate dal loro leader, mentre la protagonista del libro era a sua volta era ossessionata da una delle "ragazze", rendendo la stessa sua infatuazione pericolosa come quella delle altre.
Mi aspettavo però qualcosa di meglio dal finale. In quanto le vicende del finale vengono già anticipate più volte, anche all'inizio del libro, e quindi quando sono arrivata all'epilogo sapevo praticamente già tutto, e mi aspettavo che ci sarebbe stato dell'altro.
Una volta finito il libro sono andata ad approfondire le vicende in esso narrate, e ho scoperto che tutta la storia trae libera ispirazione dalla setta di Charles Manson. Ma c'è molto di più di una semplice "ispirazione", perché le vicende sono praticamente identiche! Vengono cambiati i nomi ai personaggi, vengono cambiate alcune scene, ma in pratica anche la maggior parte dei dettagli descritti (dal pulmino scolastico dipinto di nero, dal "ranch" in cui la setta viveva, dalle ambizioni musicali del leader della setta con relative "amicizie" di personaggi famosi che gli avevano fatto promesse non mantenute) sono gli stessi della storia vera di Charles Manson e "la sua famiglia hippy".
Io non conoscevo nulla di Charles Manson prima di adesso, non mi ero mai informata, quindi ho letto il libro pensando che fosse una storia di fantasia, e il fatto che invece è praticamente tutta una rivisitazione di fatti di cronaca realmente accaduti mi ha provocato una punta di delusione. L'autrice si è quindi limitata ad intessere, in una storia vera e già definita, la storia di fantasia della protagonista, aggiungendo i particolari del suo sentimento di ammirazione e ossessione verso una ragazza della setta, arricchendo il tutto con il suo stile di scrittura particolare e sofisticato.
La mia valutazione sul libro tiene conto solamente delle emozioni che mi ha provocato il libro durante la lettura e non delle mie riflessioni e scoperte post-lettura. Perché forse non sarebbe giusto penalizzare il libro solo perché non mi ero informata sulla veridicità della storia prima di leggerlo.
Consigliato? Sì, è decisamente un buon libro di rivisitazione romanzata di cronaca nera. Inoltre lo stile di scrittura sofisticato rende questo libro particolarmente originale.