sabato 23 giugno 2012

Recensione: POSIZIONI OPPOSTE

Recensione al libro "Posizioni opposte" di Gwendoline Riley.






Titolo: Posizioni opposte
Autrice: Gwendoline Riley
Traduzione: Federica Bigotti
Casa editrice: Elliot (collana Scatti)
Pagine: 179
Prezzo: 16,00 euro
Data pubblicazione: Giugno 2012

Sinossi: Mentre si trova in America in una delle sue periodiche “fughe” da Manchester e da se stessa, la trentenne Aislinn Kelly riceve una telefonata inaspettata dalla sua ex migliore amica, Cathy. Fin dall’adolescenza Aislinn ha cercato di tenere lontano da sé la propria famiglia: un padre assente nell’infanzia e che ora le scrive e-mail al limite dello stalking rinfacciandole ogni sua scelta, e una madre, da cui lei forse non si è mai sentita veramente amata, che sta cercando di rifarsi una vita con il nuovo compagno e continua a fare gli stessi errori di sempre. Adesso è come se questa telefonata dall’altra parte dell’oceano riaprisse un mondo da cui Aislinn ha voluto fuggire senza riuscirci e con esso i ricordi di una storia d’amore tormentata e mai finita con cui finora ha evitato di confrontarsi davvero…
Posizioni opposte racconta il punto di passaggio non più differibile, la personale linea d’ombra tra due età della vita, e l’accettazione di sé e del proprio passato. Come nei precedenti romanzi di Gwendoline Riley, ciò che coinvolge il lettore e lo tocca nel profondo non è però solo la storia della protagonista, ma la capacità di rivelare, attraverso una straordinaria sensibilità letteraria, l’umore profondo di un’intera generazione.

La mia opinione: La Riley non è un'autrice convenzionale, questo suo ultimo romanzo lo conferma. "Posizioni opposte" è un romanzo esistenziale, realistico, che vuole fare da portavoce di una generazione della periferia inglese, quella più rassegnata, disillusa e nichilista. L'autrice nel raccontare la storia sembra unificarsi in un tutt'uno con la protagonista, dando la sensazione che questo romanzo non sia un semplice romanzo, ma sia quasi un'autobiografia. Non se ne ha la certezza, perché l'autrice non racconta mai di sé sul web, ma nel leggere queste pagine scatta questo presentimento. Aislinn, la protagonista trentenne del libro, è una donna problematica, alla ricerca del proprio io, in fuga continua dal suo passato e anche dal suo presente. Ha alle spalle un'infanzia mediocre, tipica dei figli di genitori separati, quelli che devono passare tutti i weekend con il padre anche se non ne hanno voglia, in un turbine di tristi pomeriggi grigi, a fare la spola tra viaggi in macchina e appartamenti vari. Aislinn cresce con la voglia di evadere, con una rabbia repressa, sempre sull'orlo della depressione, tentando di dare la colpa ai genitori, tentando di giustificare la sua mancanza di obiettivi e i suoi continui tentativi di rompere i ponti con tutte le persone che conosce. Non è un piangersi addosso il suo, ma è solo un tentativo di vivere, cercando di farlo nell'unico modo che conosce.
"Posizioni opposte" è un romanzo che, per quanto fuori dagli schemi e non facile da inquadrare, mi è piaciuto. Incredibilmente mi sono riconosciuta in molte, moltissime, delle caratteristiche della protagonista, i suoi comportamenti li ho trovati logici, per quanto invece nel pensiero comune saranno considerati assurdi. Vi è un però un po' di difficoltà a seguire il filo dei suoi ragionamenti, perché partendo dalla sua infanzia va poi a raccontare del presente e ancora torna indietro, e avanti, varie volte, in un fermento di ricordi e aneddoti che si fondono l'uno dentro l'altro. Non è una storia che ha un inizio e una fine ben definita, non è una storia che allieta il lettore e lo rende soddisfatto, per questo credo che non sia un romanzo adatto a tutti, ma solo alle personalità un po' ombrose, solitarie e riflessive. Questo è il primo libro che leggo di Gwendoline Riley, ma adesso che ho capito che l'indole dei suoi personaggi si riflette molto sulla mia, andrò a leggere anche le sue pubblicazioni passate.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover : La cover italiana si riprende un po' con l'originale, ma secondo me la donna ritratta non rappresenta abbastanza la protagonista. Non è una brutta cover, ma credo che la cover originale sia più congrua con la descrizione della protagonista:


Stile di scrittura: La scrittura è particolare. Molto discorsiva, espone i pensieri di getto, senza dare alle frasi il giusto calibro. Questo forse potrebbe infastidire, ma in realtà come stile di scrittura è espressamente adatto al tipo di romanzo, rende proprio l'idea che sia la protagonista ad esporre tutti i suoi pensieri, in maniera sciolta e spontanea, proprio come le passano per la testa. Uno stile che mi ha un po' ricordato quello di Irvine Welsh.

Idee alla base della storia: Una storia forse ordinaria, senza molte sorprese, che ciò nonostante riesce a farsi amare, non solo per il contenuto, ma soprattutto per il modo in cui viene esposta. Trovo che come romanzo, rapportato ad altri dello stesso genere, riesca a spiccare per originalità.

Caratterizzazione dei personaggi: In questo romanzo vi è una caratterizzazione sui generis. La protagonista dipinge tutte le persone con cui si rapporta in maniera particolare, secondo la sua personale visione della vita. Ne risulta un affresco tristemente poetico, personaggi tutti un po' strambi, carichi di difetti, ma assolutamente reali, sembra di vederli dal vivo.

Editing a cura della casa editrice: Tutto perfetto ed esente da refusi.

voto:

Acquisto consigliato? Sì, lo consiglio perché a me è piaciuto, ma ammetto che non è un libro per tutti. Dovrebbero astenersi dal leggerlo le personalità solari e ottimiste, chi ama la vita e vi è perfettamente integrato troverà molto difficile immedesimarsi nella visione nichilista della protagonista.

2 commenti:

  1. Sembra interessante...non sono una persona nichilista ma amo le posizioni lontane dalle mie, mi stimolano...ci farò un pensierino...:-)

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    1. ehehehe... non a caso si definirebbero "posizioni opposte" :-)

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