Disclaimer: non recensisco i libri in base a verità oggettive ma solo in base ad opinioni personali, quindi qualsiasi giudizio è soltanto una mia opinione.
PS= l'edizione che recensisco è quella che effettivamente ho letto. Ci tengo a specificarlo perché per quanto riguarda i classici leggere un'edizione piuttosto che un'altra può fare la differenza. Il libro l'ho letto un anno fa, a Dicembre 2018.
Autore: Charles Dickens
Editore: Newton Compton
Traduttore: M. Sestito
Data di pubblicazione: Novembre 2017
Pagine: 343
Genere: raccolta di racconti
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Sinossi: Scritti tra il 1843 e il 1848, i "Racconti di Natale" costituiscono uno straordinario spettacolo narrativo metafisico e magico. Con le sue storie animate da fantasmi, folletti e fate, Dickens affida alla scrittura il compito di rappresentare la qualità mutevole e fluttuante del reale, dimostrando la labilità del confine tra vero e apparente, la difficoltà di definire ciò che gli occhi vedono, di comprendere ciò che le parole dicono. Come nei romanzi, anche qui l'autore svela l'altra faccia del mito del progresso, ritraendo l'Inghilterra della disoccupazione e del malessere sociale, Londra con le sue case fatiscenti e le sue strade degradate; la vita raffigurata non è però mai talmente cupa e disperata da non consentire spazi al sorriso o alla risata liberatoria, al comico e al grottesco. Dickens progetta le sue utopie natalizie, facendo ravvedere gli indifferenti e i malvagi e, grazie all'intervento di spiriti benevoli, agli umili è consentito il lieto fine, in stanze rallegrate dall'agrifoglio, davanti a tavole finalmente stracolme di cibo.
La mia opinione: Si tratta di un totale di 5 racconti, pensavo che leggerli mi avrebbe occupato poco tempo e invece si è dimostrata un’impresa abbastanza ardua.
Io solitamente amo Charles Dickens, ma questi racconti, non so se per colpa della traduzione, li ho trovati indigesti.
Si salva assolutamente “Canto di Natale”, che tra l’altro già conosco piuttosto bene ed è quindi stata una rilettura. “Canto di natale” vale decisamente tutto il libro, è un racconto bello e originale, con al suo interno un protagonista indimenticabile, mentre gli altri racconti li ho trovati mediocri, hanno uno stile un po’ pesante, sono tutti caratterizzati da un estremo buonismo natalizio che va bene a piccole dosi ma alla lunga stanca.
Tra questi ammetto che il racconto "le campane" non ce l’ho fatta a finirlo, mentre gli altri raconti (“il grillo del focolare” “la battaglia per la vita” e “il patto col fantasma”) li ho letti ma non mi hanno entusiasmata.
Ognuno di questi racconti, hanno degli intermezzi piacevoli, e dei personaggi ben caratterizzati e interessanti, ma nel contempo ho avuto delle difficoltà ad appassionarmi alle storie.
Concedo il beneficio del dubbio che sia stata l'edizione a non essere ottimale e mi riservo di affrontare nuovamente i racconti in futuro in un'altra edizione per capire se magari cambiando edizione cambierà anche la mia opinione su di essi.
Io solitamente amo Charles Dickens, ma questi racconti, non so se per colpa della traduzione, li ho trovati indigesti.
Si salva assolutamente “Canto di Natale”, che tra l’altro già conosco piuttosto bene ed è quindi stata una rilettura. “Canto di natale” vale decisamente tutto il libro, è un racconto bello e originale, con al suo interno un protagonista indimenticabile, mentre gli altri racconti li ho trovati mediocri, hanno uno stile un po’ pesante, sono tutti caratterizzati da un estremo buonismo natalizio che va bene a piccole dosi ma alla lunga stanca.
Tra questi ammetto che il racconto "le campane" non ce l’ho fatta a finirlo, mentre gli altri raconti (“il grillo del focolare” “la battaglia per la vita” e “il patto col fantasma”) li ho letti ma non mi hanno entusiasmata.
Ognuno di questi racconti, hanno degli intermezzi piacevoli, e dei personaggi ben caratterizzati e interessanti, ma nel contempo ho avuto delle difficoltà ad appassionarmi alle storie.
Concedo il beneficio del dubbio che sia stata l'edizione a non essere ottimale e mi riservo di affrontare nuovamente i racconti in futuro in un'altra edizione per capire se magari cambiando edizione cambierà anche la mia opinione su di essi.
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