Titolo: La grande avventura
Autore: Robert Westall
Traduzione: Lorena Dolci
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: Marzo 1993
Pagine: 176
Prezzo: -
Sinossi: Inghilterra, Seconda Guerra Mondiale: Harry, dodici anni, ha perso la sua famiglia durante un bombardamento, e sa che adesso lo aspettano l'orfanotrofio e o l'adozione. Ma lui non è tipo da adattarsi alle regole, e si nasconde, deciso ad evitare la tutela dei servizi sociali. A fargli compagnia e a proteggerlo c'è Don, un cane lupo diventato suo amico inseparabile, che divide con lui l'assoluto libertà e la continua fuga. Ma la grande avventura di Harry sarà piena di rischi e di incontri tutt'altro che raccomandabili, finché un vero amico lo prenderà con sé. E la storia potrebbe finire così, con un classico lieto fine, se non ci fosse in agguato un incredibile colpo di scena...
La mia opinione: Un bel libro per ragazzi ambientato in Inghilterra nel corso della seconda guerra mondiale, con una storia di fughe e incontri bizzarri, alcuni piacevoli e altri meno, che metteranno a dura prova il protagonista dodicenne e il suo amico cane. In questo libro l'aspetto che risalta maggiormente, a parte la trama piuttosto interessante e avventurosa, sono le sensazioni e pensieri del protagonista, che sono espressi bene. Nonostante lo stile di scrittura semplice e non troppo approfondito è comunque facile entrare in empatia con lui e questo è una caratteristica che non sempre si trova nei romanzi per ragazzi, dove più comunemente le azioni prevaricano le descrizioni interiori. Un'altro aspetto che mi ha colpita moltissimo è stato il finale, veramente inaspettato e totalmente diverso dai finali edulcorati e banali che sono soliti nei libri per i lettori più giovani. Per ovvie ragioni non posso dire di cosa si tratta, ma credetemi, è un finale piuttosto controverso e che fa riflettere, forse adatto maggiormente ad un pubblico adulto per essere veramente capito, anche se immagino che non a tutti piacerà dato che risulta piuttosto dissacrante nei confronti dei valori famigliari. A me è piaciuto, sicuramente mi ha lasciata un po' spiazzata ma ne ho apprezzato l'originalità e l'audacia.