giovedì 26 aprile 2012

Recensione: PATRICIA BRENT, ZITELLA

Recensione al libro "Patricia Brent, zitella" di Herbert G. Jenkins.

Titolo: Patricia Brent, zitella
Autrice: Herbert G. Jenkins
Traduzione: Federica Alessandri
Casa editrice: Elliot (collana I Raggi Rosa)
Pagine: 192
Prezzo: 15,00 euro
Data pubblicazione: 23 Marzo 2012

Sinossi: Siamo a Londra, durante la Prima guerra mondiale. La giovane Patricia lavora per un personaggio politico dalle scarse capacità e alloggia alla pensione Galvin, presso la quale risiede una variegata comunità che si ritrova ogni sera a cena attorno allo stesso tavolo. Un giorno, per caso, la ragazza ascolta una conversazione tra due ospiti che parlano di lei con accenti pietosi, sottolineando come la ragazza “non abbia nessuno che la inviti fuori”. Sentendosi umiliata, in un momento di rabbia Patricia annuncia di aver ricevuto per l’indomani un invito al ristorante dal suo fidanzato. Nulla di strano, se non fosse che il fidanzato non esiste né si intravede all’orizzonte. Pensando di essersela cavata con una piccola bugia e un pranzetto solitario, il giorno dopo, giunta al ristorante, si rende conto invece di essersi cacciata in un bel pasticcio, quando nota alcuni ospiti della pensione seduti a un tavolo con l’evidente scopo di spiarla. Per paura di essere scoperta, Patricia si avvicina a un giovane ufficiale chiedendogli di aiutarla a tenere il gioco. È così che fa la conoscenza di Lord Peter Bowen, ed è da lì che prende il via una divertente, raffinata e modernissima commedia degli equivoci: il giovane, infatti, non si limita a sostenerla nella messinscena al ristorante ma, con il passare dei giorni, si fa sempre più insistente perché il fidanzamento si concretizzi, tra lo sgomento di Patricia e molti, spassosi malintesi.


La mia opinione: "Patricia Brent, zitella" è una di quelle commedie deliziose, rilassanti, che vorresti non finissero mai. La trama è semplice, lineare, ma immensamente piacevole. Patricia è una giovane donna dei primi del novecento, risoluta, indipendente e perfettamente in linea con le tendenze di emancipazione femminile di quegli anni. Tuttavia intorno a lei si respira ancora aria di romanticismo ottocentesco e il pensiero prevalente della società è ancora con lo sguardo rivolto al passato. Sarà solo per la sua voglia di mettere a tacere delle malelingue che la danno già per zitella (a soli 24 anni) che Patricia si inventerà di avere un fidanzato, e questa bugia si ingrandirà a tal punto che sarà costretta a chiedere a un uomo appena incontrato di aiutarla nella sua menzogna per non farle fare brutta figura. Ma a volte la finzione si trasforma in realtà e Patricia dovrà combattere contro il proprio orgoglio e contro i suoi stessi valori per convincersi che l'amore non può essere razionalizzato e sminuito come ha sempre cercato di fare. Detto così mi accorgo di non fare minimamente giustizia alla graziosità del libro. Per rendersene conto l'unica soluzione è leggerlo: fin dalle primissime pagine si avrà la consapevolezza di avere davanti una storia che entrerà nel cuore, destinata a essere ricordata nel tempo. Le atmosfere del libro, nonostante l'ambientazione sia negli anni della prima guerra mondiale, sono eccezionalmente spensierate e ottimistiche. L'autore è un maestro di rara bravura a immortalare la bizzarria della borghesia inglese, dando vita a una carambola di personaggi incredibilmente buffi e talmente pieni di difetti da instillare una simpatia contagiosa. Vecchiette pettegole e uomini vanitosi non sono mai stata compagnia più piacevole. E' infatti il tono ironico e leggero con cui l'autore descrive personaggi e situazioni a rendere questo libro il compagno di lettura ideale per pomeriggi allegri in perfetto stile british. I risvolti della storia sono spesso intuibili, ma non è assolutamente un difetto invalidante dinnanzi alla sua originalità e alla sensazione di benessere che mi ha trasmesso. "Patrica Brent, zitella" rientra a tutti gli effetti nella catagoria dei classici intramontabili, un romanzo che in Italia è stato trascurato troppo a lungo e che ora ritornerà a vivere grazie a questa ristampa della Elliot.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover : Mi è piaciuta molto! Semplice e carina. Le cover originali estere non reggono il confronto.

Stile di scrittura: La scrittura è gradevolissima, leggera, ironica, in perfetto stile britannico. Rappresenta quel gradino di passaggio tra ottocento e novecento, dove il novecento è già una realtà consolidata, ma la nostalgia per il passato scandisce ancora gli ultimi battiti. A mio avviso la perfezione assoluta!

Idee alla base della storia: Le idee di base le ho trovate molto originali, e hanno dato vita ad una storia carina e simpatica sotto ogni punto di vista. Non ne sono affatto stupita che ne abbiano tratto un film, è una trama che si presta molto.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono eccezionali! Sono tutti descritti nei dettagli con quell'ironia pungente e scherzosa che me li ha fatti adorare uno dopo l'altro! Tra i miei preferiti Lady Tanagra e il signor Triggs. La protagonista ha una mente un po' troppo calcolatrice per entrare appieno nelle grazie del lettore, però anche lei riesce a trasmettere il proprio particolare fascino.

Editing a cura della casa editrice: Tutto perfetto ed esente da refusi.

voto:

Acquisto consigliato? Consigliatissimo a tutte le amanti dell'Inghilterra vecchio stile e delle tradizioni inglesi, con tutte loro bizzarrie e tazze di té a profusione. Una commedia a tinte rosa piacevolissima, da leggere e conservare in libreria per riletture future. Perché anche sapendo già il finale, è una tipologia di romanzo che fa piacere riprendere in mano.

2 commenti:

  1. Lo voglio! :) Mi è piaciuta la recensione, aderisce all'idea che mi sono fatta del libro, deve essere molto divertente.

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  2. Da amante dell'Inghilterra vecchio stile e tradizioni inglesi, è amorea prima lettura.

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