lunedì 20 febbraio 2012

Recensione: THOMAS DRIMM. LA FINE DEL MONDO VIENE DI GIOVEDI'

Recensione del libro "Thomas Drimm. La fine del mondo viene di Giovedì" di Didier Van Cauwelaert.


Titolo: Thomas Drimm. La fine del mondo viene di giovedì
Serie:  Thomas Drimm, vol. 1
Autore: Didier Van Cauwelaert
Traduzione: Rebecca Traimonti
Editore: Fanucci (collana Tweens)
Pagine: 310
Data di Pubblicazione: 2 Febbraio 2012
Prezzo: 9,90
Sinossi: Un adolescente con qualche chilo in più e con qualche difficoltà di apprendimento e di attenzione si ritrova coinvolto nell’omicidio di uno scienziato responsabile dell’invenzione di un chip in grado di controllare ogni gesto e ogni pensiero degli individui. Ha inizio così un’avventura che lo condurrà a riflettere sui valori perduti della società in cui vive e sulle possibilità di conservare identità e memoria nonostante l’utilitarismo dilagante che tende a cancellare ogni cosa. Un romanzo che attraversa con leggerezza tematiche profonde e interrogativi irrisolti della società contemporanea: il limite della scienza, il suo utilizzo da parte del potere, l’uso improprio e liberticida delle conoscenze scientifiche.

La mia opinione: "La fine del mondo viene di giovedì" è il primo libro di una serie per ragazzi (per ora duologia), di genere distopico e fantascientifico, che ha come protagonista il quasi tredicenne Thomas Drimm.
Ci troviamo in un imprecisato futuro, in una nazione protetta ed isolata dal resto di un mondo da uno scudo di antimateria, chiamata gli "Stati Unici", dove la popolazione è controllata dal governo tramite dei chip impiantati nel cervello che contengono tutte le informazioni private dell'individuo e tramite i quali è possibile in qualsiasi momento localizzarlo e sapere quello che fa. In questo mondo tutto la cultura e la storia passata è stata cancellata, esiste solo il presente. La religione è stata abolita per fare spazio ad un solo e unico Dio riconosciuto: l'azzardo. Tutta la popolazione ha infatti l'obbligo sociale di venerare questo Dio e di giocare d'azzardo almeno un tot di tempo prefissato a settimana. Le vincite condizionano il successo della vita, secondo il ragionamento che chi vince spesso ha più talento e diventerà una persona importante, mentre chi non vince mai è relegato alla scala sociale più bassa. Thomas Drimm non ha ancora compiuto tredici anni e non è ancora stato chippato. Passa i pomeriggi liberi a giocare con il suo aquilone, ma un giorno quest'ultimo, a causa di una folata improvvisa di vento, colpisce violentemente alla testa un anziano signore che muore sul colpo.  Nel tentativo di non essere scoperto Thomas occulta il corpo dell'anziano, per poi scoprire solo alla sera che tale signore si chiama professor Pictone ed è un noto scienziato e che, cosa peggiore, si è reincarnato nel suo orsacchiotto di peluche, che prende vita parlando, muovendosi, e iniziando a ordinargli formule matematiche per portare a compimento il suo ultimo progetto e salvare il mondo. Thomas inizialmente non ne vuole sapere di starlo a sentire e fare ciò che gli chiede di fare, ma poi, un po' per il senso di colpa di averlo ucciso, un po' per aiutare il padre che nel frattempo è stato arrestato dal governo per l'equivoco di essere implicato con la sparizione dello scienziato, è costretto a cedere, a collaborare con le follie del professor Pictone e ad imbarcarsi in una missione più grande di lui.
La lettura del libro si è dimostrata piacevole e scorrevole, anche se, un po' più macchinosa di quello che avrei pensato inizialmente. La storia è raccontata in prima persona dal punto di vista di Thomas, però ci sono alcuni capitoletti in cui Thomas sta sognando, dove il sogno gli permette di fare visita al ministero della sicurezza e dove si assistono ad implicazioni governative e ad aventi un po' strani, a metà tra il reale e l'irreale, che tutt'ora, a libro concluso, non sono riuscita completamente a comprendere.
Come idee iniziali è sicuramente un libro validissimo, adatto a tutti gli amanti del genere distopico, perché ci sono molti riferimenti e descrizioni dettagliate del regime, con alcune analogie ad altri libri dello stesso filone narrativo, soprattutto per quanto riguarda il controllo di ogni aspetto della vita umana e il sistema penale che prevede torture psicologiche basate sulle paure del singolo individuo (e qui mentre leggevo è stato inevitabile il paragone con 1984). L'autore descrive il tutto con un pizzico di ironia. E quando dico "pizzico" intendo un'ironia velata e non, come dicevano certe recensioni, che si sarebbe riso dall'inizio alla fine, perché sinceramente l'umorismo che fa ridere è un'altra cosa. La storia è ben delineata ed interessante, soprattutto nella prima metà. Poi io personalmente ho avvertito un certo calo in cui le vicende narrate non riuscivano a destarmi l'interesse che avrei voluto, forse questo a causa della poca empatia che i personaggi mi hanno trasmesso e che sul finale (dove tutto ha un ritmo più frenetico e meno descrittivo) questo distacco è diventato più marcato. Sapevo già che il libro faceva parte di una serie ma giunta al termine della lettura ho poi scoperto che non è autoconclusivo, finisce in maniera piuttosto aperta, quasi a cliffhanger.
In definitiva una storia carina, con aspetti interessanti, ma non priva di difetti, alla quale mi sento di dare la sufficienza, ma non di più.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover: La cover è molto bella e curata. L'immagine calza a pennello con la storia, la trovo adattissima! L'immagine è stata ripresa da una delle cover originali, sul web ne ho trovate due versioni:

Sicuramente tra le due la prima, quella utilizzata anche in Italia, è la migliore!

Stile di scrittura: La scrittura è scorrevole, semplice, con un pizzico di velata ironia, che non guasta affatto. Si è rivelata piacevole al punto giusto.

Idee alla base della storia: Le idee di base alla storia sono ottime, il mondo distopico ricreato dall'autore, seppur con alcune analogia ad altri libri, riesce a mantenere una sua individuale originalità. Anche per quanto riguarda lo sviluppo della storia ho trovato il tutto assai originale, adattissimo ad un libro per ragazzi.

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono caratterizzati sufficientemente, ma non trasmettono nessuna empatia, o almeno, questo è quello che ho percepito io durante la lettura. Questo difetto, anche se inizialmente il lettore lo può sorvolare perché impegnato ad integrarsi ed ambientarsi con la storia, diventa poi più evidente nella seconda metà del libro, dove si entra nel pieno svolgimento dell'azione e si scopre che i personaggi, protagonista incluso, non riescono a destare l'interesse necessario per far in modo che il lettore si affezioni a loro e a alle loro sorti.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: Mi è sembrato tutto ben curato, esente da refusi.

voto:

Acquisto consigliato? Adatto soprattutto per gli appassionati del genere distopico. Una lettura sicuramente piacevole, che saprà appassionare maggiormente i lettori più giovani.

2 commenti:

  1. Stavo valutando se farmelo o meno inviare...

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  2. letto. fantastico!!!!!
    un libro che fa pensare e divertire allo stesso tempo.
    Carlo12

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