giovedì 19 maggio 2011

commenti ai libri: GRANDI SPERANZE

"GRANDI SPERANZE" di Charles Dickens

Editore (dell'edizione in mio possesso): Newton Compton
Pagine: 384
Prima edizione originale: 1860
Titolo originale: Great Expectations

Sinossi: Pip vive in un piccolo villaggio alla foce del Tamigi, maltrattato dalla sorella, che lo alleva, e protetto da Joe, il marito. La sua infanzia di fervida e inquieta immaginazione viene sconvolta dall’irruzione di due adulti: il criminale Magwitch, che il bambino aiuta a fuggire, e la bizzarra e ricca Miss Havisham, che di lui fa l’oggetto del proprio ambiguo favore. Esaltato a “grandi speranze” dalla ricchezza che la vecchia signora sembra destinargli, il giovane rompe i legami d’affetto con il villaggio per recarsi a Londra, invaghito della fredda e sprezzante Estella, che insegue nella vita mondana aristocratica della capitale, e al tempo stesso fatalmente attratto dalla city borghese e dalle propaggini più inquietanti della città: il kafkiano mondo legale delle Inns of Court, le carceri di Newgate e le limacciose sponde del Tamigi. Narratore e protagonista, Pip ripercorre in queste pagine, con voce meditativa, ma vibrante di humour e di passione, il suo cammino di conoscenza e disillusione, facendo i conti con la propria protratta cecità di fronte ai casi della vita. Da questo romanzo è stato tratto il film Paradiso perduto di Alfonso Cuarón, con Gwyneth Paltrow e Robert De Niro.

Commento: Come da titolo, che più azzeccato di così non poteva essere, in questo libro troviamo davvero tante, tantissime grandi speranze che entrano nella vita del giovane protagonista Pip e che come un uragano lo travolgono e lo portano ad allontanarsi da i suoi affetti più sinceri alla ricerca di una felicità tanto sognata quanto irragiungibile. Ma mai quanto delle grandi speranze possono portare a grandi illusioni! E' questo il messaggio che si prefigge di trasmettere Charles Dickens in questo romanzo, e ci riesce molto bene, con l'ausilio della sua scrittura introspettiva e malinconica, a volte sarcastica, a volte piena di buoni sentimenti, e con l'ausilio di una trama ben congeniata e ricca di colpi di scena.
Ma se devo trovare un difetto dico che nelle retrovie di questo lavoro dickensiano ci sono un po' troppe coincidenze studiate a tavolino, che, come ingranaggi, coincidono tra loro in maniera tanto perfetta quanto difficile da credere realisticamente possibile, e che vengono svelate a poco a poco durante la lettura in modo da tenere viva l'attenzione del lettore. Ma ciò nonostante, è una libro che mi è piaciuto molto e che mi ha insegnato che: 1) mai fidarsi della soluzione più semplice o più comoda da pensare 2) mai aspettarsi da chi è ricco una qualche riconoscenza o atto di generosità spontaneo 3) assicurarsi di mettere sempre al sicuro i propri "beni mobili" anche se questo può sembrare un atto di avidità e va contro ai propri principi morali ;-) 

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover (che non influenza il giudizio sul libro): Abbastanza carina e piacevole da guardare, poi amo molto la combinazione di colori

Stile di scrittura: Assolutamente perfetto! Complesso e articolato come sono di solito i classici, ma al tempo stesso scorrevole e con delle osservazioni acute e lungimiranti, talvolta ironiche, talvolta malinconiche... ma sempre descritte con dovizia di particolari e nella piena padronanza del linguaggio come solo i grandi scrittori sanno fare.

Idee alla base della storia: Originali e attualissime nonostante siano passati 150 anni ;-)

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono talmente bene descritti, sia esteriormente che introspettivamente che sembra di conoscerli da sempre!

Editing e traduzione: Traduzione ottima e nessun refuso.

voto:

Acquisto consigliato? Sì. Se vi piacciono i classici e volete conoscere i veri pilastri portanti della letteratura inglese, Dickens è sicuramente da prendere in considerazione.

1 commento:

  1. Ciao...trovo ,ottimo lo stile narrativo, ma trama e coincidenze degne di una soap opera le ,forzature e moralismi a buon mercato,
    le mancate reazioni naturali come quella di jo nei confrontio di orlick che avrebbe dovuto odiare e punire,un galeotto che rischia la vita e tutta la sua fortuna per il gesto di pip bambino,il fidanzato della zitella che trova la morte grazie al benefattore di pip,il legale di pip che lo è anche della zitella e per di più estela è figlio guarda caso del galeotto...davvero una telenovela sudamericana.ottimo però lo stile della scrittura...

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