martedì 3 maggio 2011

commenti ai libri: DONNA PER CASO

"DONNA PER CASO" di Jonathan Coe

Editore: Feltrinelli
Prima edizione italiana: 2003
Pagine: 157

Sinossi: Per Maria non c'è nulla di certo. La sua vita è una sequenza di episodi accidentali. L'amicizia di chi la circonda non la smuove, e non la smuovono neppure le reiterate offerte di matrimonio da parte di Ronny, innamorato devoto. Le piace vivere dentro i confini che certamente sente come il suo mondo ma che altrettanto sicuramente sa non essere prodotto di una "sua" precisa volontà. Si laurea, si sposa, ha un figlio e continua a non capire come di quegli eventi si possa dire "la mia vita". Esiste un grimaldello capace di far saltare l'apparente freddezza esistenziale di Maria? O tutto è destinato a finire com'è cominciato, vale a dire "per caso"?

Commento: Premetto con il dire che non mi è piaciuto questo libro. Ma non per la tematica trattata, che sarebbe potuta essere anche interessante, ma per il modo in cui l'autore ha deciso di esporla. Coe fin da subito decide di schierarsi contro la sua protagonista e questo suo continuo puntare il dito è stato controproducente. E poi perché questo titolo, "Donna per caso"? Il fatto che abbia scelto proprio una donna da colpevolizzare e mettere in croce non è un pochino sessista? Dato che poi ciò che è stato raccontato all'interno del libro capita sia a donne che uomini. Vabbè, tralasciando questo piccolo particolare, la narrazione di Coe si pone arrogantemente al di sopra delle parti, come un giudice corrotto che crede di avere il diritto di sparare sentenze senza neanche sforzarsi minimamente di capire (e di far capire) le cose come stanno. Maria, il suo tartassato personaggio, viene descritta ai lettori come superficiale e priva di sentimenti, ma la verità è che lo lo stesso Coe decide di descriverla così, perché non si sforza minimamente di capirla. Invece Maria è semplicemente una ragazza introversa, incapace di esternare i propri sentimenti (che non vuol dire che non ne abbia!) e incapace di integrarsi nella società. Certo, da lei traspare anche un certo grado di misantropia, ma chi non lo sarebbe, abituata a essere sempre incompresa, definita "strana" e odiata da tutti? E il fatto di essere apatica, non è forse da considerarsi come un atto di troppa consapevolezza di quel che è? Ovvero, un semplice essere umano che per quanto si sforzi di progettare e guidare le sorti del proprio destino è destinato, come tutti gli esseri umani, a piegarsi alle sorti del caso e delle convenzioni sociali? Maria decide di arrendersi fin da subito alla vita, e non tenta mai di ribellarsi. Tanti lo potranno trovare inconcepile e vorranno puntarle addosso il dito e deriderla come ha fatto lo stesso autore, ma a me ha fatto riflettere. In definitiva mi sento di bocciare il libro in quanto non ho apprezzato il punto di vista della narrazione, ma non boccio il personaggio di Maria, che mi sarebbe piaciuto poter approfondire.

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover (che non influenza il giudizio sul libro): stilizzata, banale, di sicuro non invoglia all'acquisto.

Stile di scrittura: non mi è piaciuto. Invadente (a volte si mette a colloquiare con il lettore) al di sopra delle parti e poco obiettivo.

Idee alla base della storia: Originali ma sviluppate male.

Caratterizzazione dei personaggi: Superficiali. I personaggi secondari si riconoscono solo per il nome. L'unico personaggio principale è stato descritto solo per come viene percepito dall'esterno e ne da una visione completamente distorta e ingiusta.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: traduzione ed editing perfetti, nulla da eccepire.

voto:



Acquisto consigliato? No, a meno che non vogliate tentare di dare un'interpretazione personale alla storia, perché descritta così non rende. Consiglio comunque di prenderlo usato a pochi euro o in scambio.

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