Titolo: Io e Dewey
Autrice: Vicki Myron (con Brett Witter)
Traduzione: Giulia Balducci
Editore: Pickwick
Data di pubblicazione: 2008 (prima edizione Sperling)
Pagine: 279
Prezzo: 9,90 euro
Sinossi: In una gelida mattina d'inverno, Vicki, la direttrice della biblioteca di Spencer, nell'Iowa, trova un gattino semicongelato nella cassetta di restituzione dei libri e decide di prendersene cura. Fin dal primo istante, Dewey – così viene battezzato il micetto – conquista il cuore della donna e di tutti coloro che incontra con la sua contagiosa simpatia. Per diciannove anni sarà l'inquilino più amato, coccolato e apprezzato della biblioteca.
La mia opinione: Quando inizio un libro e non ho voglia di andare avanti è un brutto segno. Ed è quello che è successo con questo libro, iniziato più di un mese fa e accantonato per letture migliori finché oggi non l'ho ripreso in mano imponendomi di finirlo una volta per tutte. Premetto: io AMO i gatti ed è forse questo l'unico motivo che mi ha spinto a leggere questo acclamato bestseller, ma la verità è che mi aspettavo una storia di tutt'altro tenore, tenendo conto, appunto, che si trattava di un bestseller e non di un libro qualsiasi passato in sordina.
Il problema di questo libro è lo stile di scrittura, per nulla accattivante, molto piatto, ma ancora peggio sono stati i contenuti. Io mi aspettavo di leggere la storia di un gatto, mi aspettavo che il libro vertesse TOTALMENTE su tale argomento, invece il gatto sembra quasi un pretesto per l'autrice di raccontarci la sua vita personale, le sue disgrazie in famiglia e la storia dello sviluppo economico della sua cittadina. Due terzi del libro è totalmente fuori tema! Quando per pagine e pagine vengono accuratamente descritte tutte le fasi di sviluppo economico della città di Spencer nello stato americano dello Iowa, incluse noiose statistiche e percentuali e poi lo stesso accade per la storia della biblioteca della città, descrivendo com'era 50 anni prima e come è poi stata ristrutturata... io in quei momenti ho pensato che stavo leggendo il libro sbagliato! E anche per quanto riguarda la descrizione delle malattie gravi avute dai famigliari dell'autrice, il dramma della sua malattia... cioè... mi dispiace tanto per lei... ma io volevo leggere la storia di Dewey!!!
Quelle parti del libro le ho trovate assolutamente superflue e noiose, ma per fortuna c'è dell'altro, perché tra una divagazione e l'altra viene anche raccontata la storia di Dewey, e quella mi è piaciuta tanto. L'ho trovato un gatto delizioso, come si fa a non amarlo! Solo il fatto che si tratta di una storia vera vale la pena conoscerla e poi scontato dire che il finale fa sciogliere in lacrime. Solo avrei voluto che tutto il libro parlasse di lui perché onestamente di 19 anni di vita viene raccontato un po' pochino. Sono quindi contenta da una parte di avere avuto modo di conoscere Dewey, seppur superficialmente, e molto scontenta dallo stile di scrittura e dalle troppe divagazioni.
Il problema di questo libro è lo stile di scrittura, per nulla accattivante, molto piatto, ma ancora peggio sono stati i contenuti. Io mi aspettavo di leggere la storia di un gatto, mi aspettavo che il libro vertesse TOTALMENTE su tale argomento, invece il gatto sembra quasi un pretesto per l'autrice di raccontarci la sua vita personale, le sue disgrazie in famiglia e la storia dello sviluppo economico della sua cittadina. Due terzi del libro è totalmente fuori tema! Quando per pagine e pagine vengono accuratamente descritte tutte le fasi di sviluppo economico della città di Spencer nello stato americano dello Iowa, incluse noiose statistiche e percentuali e poi lo stesso accade per la storia della biblioteca della città, descrivendo com'era 50 anni prima e come è poi stata ristrutturata... io in quei momenti ho pensato che stavo leggendo il libro sbagliato! E anche per quanto riguarda la descrizione delle malattie gravi avute dai famigliari dell'autrice, il dramma della sua malattia... cioè... mi dispiace tanto per lei... ma io volevo leggere la storia di Dewey!!!
Quelle parti del libro le ho trovate assolutamente superflue e noiose, ma per fortuna c'è dell'altro, perché tra una divagazione e l'altra viene anche raccontata la storia di Dewey, e quella mi è piaciuta tanto. L'ho trovato un gatto delizioso, come si fa a non amarlo! Solo il fatto che si tratta di una storia vera vale la pena conoscerla e poi scontato dire che il finale fa sciogliere in lacrime. Solo avrei voluto che tutto il libro parlasse di lui perché onestamente di 19 anni di vita viene raccontato un po' pochino. Sono quindi contenta da una parte di avere avuto modo di conoscere Dewey, seppur superficialmente, e molto scontenta dallo stile di scrittura e dalle troppe divagazioni.
Acquisto consigliato? Acquisto consigliato solo e soltanto a gattofili/e dichiarati, che riusciranno a trovare interessante il libro nonostante le tante parti noiose, e che verranno poi ricompensati con piccole comparse di Dewey qua e là. Sconsigliato a tutti gli altri.
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