Titolo: Easter Parade
Autore: Richard Yates
Traduzione: A. Lombardi
Casa editrice: Minimum Fax
Pagine: 283
Data di pubblicazione: Ottobre 2008
Prezzo: 11,50
Sinossi: Easter Parade, uscito originariamente nel 1976 e ora pubblicato per la prima volta in Italia, è un romanzo esemplare della sensibilità di Yates: una saga familiare senza concessioni al romanticismo, un limpido ritratto di esistenze borghesi in bilico fra la mediocrità e le aspirazioni. Le protagoniste sono due sorelle, dal carattere diverso - Sarah più solare e convenzionale, Emily più chiusa e indipendente - ma sempre unite da un legame che a tratti si trasforma in rivalità; i loro destini si dipanano per quasi cinquant'anni, sullo sfondo di un'America che man mano perde la sua innocenza gioiosa (quella immortalata in un'istantanea della parata di Pasqua a cui si riferisce il titolo), alla ricerca di una "felicità" difficile tanto da identificare quanto da ottenere.
La mia opinione: Un libro drammaticissimo e senza speranza che ho letto nell'arco di sole 24 ore da quanto è scorrevole, ma che lascia addosso una tristezza come pochi romanzi riescono a lasciare. La cosa che sconcerta di più il lettore nel leggere della vita di queste due sorelle è che in realtà non capita nulla di veramente devastante per far sì che la loro sia una storia drammatica, i personaggi di questo romanzo non conoscono guerre e carestie e vivono nella nazione più benestante e invidiata del mondo, la loro vita è normalissima ed è per questo che il messaggio negativo trasmesso dal racconto delle loro esistenze rimane tanto impresso. E' destabilizzante scoprire che il raggiungimento della felicità sia una chimera, mentre l'infelicità sia alla portata di tutti indipendentemente del tipo di vita che si decide di fare. L'autore descrive infatti due percorsi di vita diametralmente opposti, legati solo dalla stretta parentela, che continuano ad allontanarsi e si riavvicinano solo in rare circostanze, ma che convergono poi inesorabilmente nella medesima decadenza. Ogni situazione viene narrata sapientemente e con la massima precisione, mantenendo uno stile di scrittura scorrevole pur entrando in profondità nel caratterizzare ogni personaggio. E' un romanzo veramente facile da leggere, ma per niente facile da metabolizzare. Personalmente l'ho apprezzato per tanti motivi, descrizioni perfettamente riuscite in primis, ma da non dimenticare anche la mancanza di luoghi comuni, fronzoli e falsi romanticismi e per l'intento (peraltro riuscitissimo) di sfatare ogni mito della ricerca della felicità americana. L'unica piccola pecca è il distacco emotivo con cui l'autore espone i fatti, lasciando sempre una leggera barriera tra lettore e protagoniste, questo è a mio avviso l'unica ragione per non dare al libro 5 stelline.
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