Titolo: Danzando sui vetri rotti
Autrice: Ka Hancock
Traduzione: Marina Timperi
Editore: Leggereditore
Traduzione: Marina Timperi
Editore: Leggereditore
Pagine: 445
Data di Pubblicazione: 27 Settembre 2012
Prezzo: 14,00
Sinossi: Lucia Houston e Michael Chandler non sembrano destinati a una vita felice: lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano la notte del ventunesimo compleanno di Lucia, è subito amore. Nonostante le perplessità delle sorelle di lei e la gestione oggettivamente difficile di un rapporto che si consuma fra momenti di armonia, pause fatte di assordanti silenzi e i periodi di down che Michael supera nella clinica dove viene tenuto in cura da uno psichiatra che è quasi un padre putativo, i due non possono fare a meno l’uno dell’altra. Cauti a ogni passo, Lucia e Michael sono determinati a portare avanti la loro relazione consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio dopo un controllo di routine di Lucia. Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.
La mia opinione: Questa è probabilmente una delle recensioni più difficili che abbia mai fatto, in quanto le sensazioni che ho avuto durante e dopo la lettura di "Danzando sui vetri rotti" sono molto contrastanti. Solitamente le mie opinioni sono bilanciate sia da un giudizio soggettivo personale che tenendo conto del romanzo nella sua oggettività. Però, in questo caso specifico, mi risulta molto difficile esprimermi in termini di soggettività senza fare la figura del mostro insensibile, ma ovviamente devo correre questo rischio e lo farò. La verità è che, nonostante riconosca che sia un romanzo molto valido, che tratta tematiche importanti e drammatiche, che parla di amore puro, valori essenziali, speranza e voglia di vivere, a me personalmente (e ci tengo a ribadirlo e sottolinearlo che è solo un MIO parere) il romanzo non ha colpito in modo particolare, è stata una lettura sicuramente intensa e dolorosa, anche commovente (in alcuni passaggi è quasi impossibile non avere gli occhi velati di lacrime), però non è riuscita a convincermi pienamente.
La trama, che a quanto pare non è del tutto inventata perché l'autrice lavorando in un reparto psichiatrico ha preso spunto da fatti reali, narra di una coppia marito e moglie un po' particolare. Lui affetto da disturbo bipolare e lei che si deve trascinare dietro un fardello genetico impegnativo, essendo la sua famiglia affetta da molti casi di cancro. Questa coppia, che vive di un amore assoluto, deve far fronte alla drammaticità quotidiana della malattia mentale di lui, che oscilla sempre tra depressioni e folle iperattività e che soltanto le medicine riescono ad equilibrare e al tempo stesso deve far fronte anche alla possibilità che lei si ammali (com'è già successo in passato) e la loro vita è un continuo andirivieni dagli ospedali. Ecco, da questi presupposti pensavo di ritrovarmi in un contesto sì doloroso e drammatico, ma credevo anche che da lettrice ne sarei rimasta più coinvolta, che i personaggi riuscissero a trasmettermi qualcosa di più. Invece ho trovato il tutto un po' ripetitivo, i dialoghi sempre uguali, i concetti esposti tendono a picchiare sempre sullo stesso tasto, e in più le scelte della protagonista le ho trovate (a mio avviso) discutibili. Il romanzo pone infatti molti interrogativi sulla possibilità di avere un figlio da parte di una coppia con così tanti problemi genetici, fa riflettere sulla questione da diverse angolazioni, ma poi (lo sapevo già) alla fine si arriva sempre alla solita blanda soluzione che l'amore aggiusta tutto. Purtroppo non mi sono trovata d'accordo con la visione positivista che, nonostante il dramma che si consuma all'interno del libro, vuole vedere tutto secondo la visuale distorta di un presunto altruismo, quando invece (io personalmente, ci tengo ancora una volta a ribadirlo) ho scorto solo egoismo. Poi ok, l'amore sgorga a fiumi da ogni anfratto, la cittadina in cui è ambientata la storia è abitata da persone così tanto gentili, disponibili e buone d'animo che viene voglia di abitare lì, se mai un posto del genere esistesse sul serio, ma... no, soggettivamente non era il romanzo che mi aspettavo.
Se però guardo il tutto secondo una prospettiva meno personale, mi rendo conto che è una storia molto realistica e diversa dal solito, le quasi 450 pagine nonostante le ripetizioni scorrono in fretta, non annoia, sono sicura che molte lettrici si sentiranno molto coinvolte ed appassionate da questa storia d'amore che non include solo la relazione tra uomo e donna, ma coinvolge anche altri importanti affetti familiari.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana è azzeccata in particolar modo per i contenuti, per il senso di "soffocamento acquatico" presente della storia (chi l'ha già letta capirà a cosa mi riferisco). La cover originale però è più carina visivamente, anche lei rappresenta alcuni particolari che si incontreranno nella storia:
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura è al tempo stesso scorrevole e ripetitivo, non so spiegare bene il perché, ma ho avuto la sensazione che molti dialoghi, molti concetti, molti stati d'animo, fossero ribaditi più volte e ciò nonostante la lettura è stata veloce.
Idee alla base della storia: Come idea di base è davvero molto originale. E' la prima volta che ritrovo tra le pagine di un libro un personaggio affetto da disturbo bipolare, e prima d'ora non sapevo neanche esattamente cosa fosse. Da questo punto di vista il libro risulta molto interessante, leggendolo ho scoperto molte cose che prima d'ora ignoravo. Come sviluppo, soprattutto per alcune scelte intraprese, l'ho invece trovato un po' prevedibile, non si discosta dall'ideologia comune, non va mai controcorrente, tende a rafforzare la morale cristiana a discapito della razionalità.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi hanno una buona caratterizzazione, anche se tirando le somme sono pieni di difetti ma perfetti allo stesso tempo, troppo amorevoli, quasi dei santi, e io personalmente non sono riuscita ad empatizzare con nessuno di loro.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Tutto bene, non ho trovato refusi, traduzione accurata.
lo leggerò anche io presto... non vedo l'ora!
RispondiEliminaps bella recensione
l'ho preso in mano stamani ma la trama non mi ha convinta... e dopo aver letto la tua review rinuncio del tutto! sei stata preziosa come sempre!
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