lunedì 12 settembre 2011

mini-recensioni: LA CUGINA BETTE

Ho letto diversi libri durante la mia vacanza al mare, non avendo avuto il tempo fare delle recensioni esaurienti farò quindi delle recensioni molto più stringate del solito^^ I libri recensionati in questa rubrica "mini-recensioni" sono libri acquistati da me e non libri ricevuti dalle case editrici.

"LA CUGINA BETTE" di Honoré De Balzac

Editore: Newton Compton
Prima edizione originale: 1846
Pagine: 320

Sinossi: Il ritratto di Bette è presto fatto: un'anima che vive di bassezza e d'intrigo. Con lei cresce uno straordinario romanzo, uno dei più complicati, richhi e affascinanti di Balzac. Una Parigi ottocentesca tutta vizi privati e niente pubbliché virtù, un gruppo di famiglia della razza padrona, al centro una parente povera, beneficata e perfida. Bette odia tutto e tutti, si perde nel pensiero dominante che la stravolge: rovinare i suoi benefattori. Potente e debordante racconto che abbraccia costumi, moralità e passioni di una folla d'indimenticabili personaggi, "La cugina Bette" è la storia di una creatura irriducibilmente presa da sentimenti negativi, è il romanzo dell'invidia e della gelosia: una sonda che scende in verticali profondità della psicologia umana.
Commento: Affrontare la lettura di questo famoso romanzo della commedia umana (che più che commedia lo definirei dramma) è come trattenere il respiro e calarsi in un abisso di sordidi complotti, manipolazioni e doppi giochi. La Parigi osservata sotto l'occhio acuto dell'autore Balzac, non ha niente di buono e di giusto, ma è circondata da personaggi vili, invidiosi, corrotti, crudeli e molto immorali. Sembra di assistere a una grande telenovela del vizio e della depravazione, dove tutto gira intorno al denaro e alle donne, e non se ne fa un mistero. Facendo un confronto con il mondo di oggi e quello ambientanto nel libro c'è quasi da tirare un sospiro di sollievo e ringraziare il cielo di essere nel ventunesimo secolo! Tra padri di famiglia che non si fanno problemi a dilapidare i loro ingenti patrimoni e a gettare nel lastrico mogli e figli per far fare la bella vita a perfide cortigiane poco più che adolescenti che si gettano tra le braccia del miglior offerente; tra mariti avidi che per far carriera sono disposti a pianificare a tavolino gli appuntamenti degli amanti delle mogli; tra invidiose zitelle il cui unico scopo nella vita è ottenere la rovina fisica ed economica dei propri parenti e tra mogli piene di virtù che sono disposte a farsi calpestare mille volte e mille volte ancora per mantenere pura la propria anima... credetemi, a leggere questo libro non c'è proprio di che annoiarsi!!! E' proprio quel genere di romanzo che mi fa indignare ad ogni frase, che mi fa odiare profondamente i suoi personaggi, ma che mi fa rimanere incollata alle pagine come una calamita! E che dire poi del proverbio che sembra essere creato a pennello per rappresentare la morale della storia? "Il lupo perde il pelo ma non il vizio": ecco la prima frase che mi è venuta in mente a lettura terminata.

voto:

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