Disclaimer: non recensisco i libri in base a verità oggettive ma solo in base ad opinioni personali, quindi qualsiasi giudizio è soltanto una mia opinione.
Autrice: Paula Hawkins
Traduzione: Barbara Portieri
Editore: Piemme
Data di pubblicazione: Giugno 2015
Pagine: 306
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Sinossi: La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?
La mia opinione: Libro interessante per come viene narrata la vicenda (l'alternarsi di più punti di vista in prima persona, con specchi temporali differenti) e per la costante presenza del treno come mezzo in cui si può "spiare" e "fantasticare" sulla vita degli altri. Sicuramente queste due caratteristiche rendono il libro appetibile e originale. Ciò che non eccelle è invece lo stile di scrittura (molto scorrevole, ma fin troppo semplice, quasi banale) e la caratterizzazione dei personaggi, che risultano troppo estremi, peculiarità che portata all'eccesso finisce per risultare anch'essa una "quasi banalità". L'elemento thriller l'ho gradito, non entra subito nella vicenda, ma si insinua dopo alcuni capitoli.
Ho molto apprezzato il fatto che non si tratta di un thriller convenzionale con la solita indagine di polizia in cui il lettore segue la storia dal punto di vista delle indagini. Qui l'indagine di polizia rimane del tutto marginale e il lettore segue la storia attraverso i personaggi coinvolti. Il ritmo narrativo è buono, non annoia e da un capitolo all'altro lascia la curiosità di proseguire la lettura. Buono anche il finale, imprevedibile al punto giusto, con quel pizzico di sadicità che nei thriller apprezzo sempre.
Consigliato? A mio avviso non è un thriller imperdibile, ma essendo la storia originale e scorrevole rimane una buona lettura. Lo classificherei come "thriller da spiaggia", ovvero: piacevole, che cattura l'attenzione al punto giusto e non troppo impegnativo.
Ho molto apprezzato il fatto che non si tratta di un thriller convenzionale con la solita indagine di polizia in cui il lettore segue la storia dal punto di vista delle indagini. Qui l'indagine di polizia rimane del tutto marginale e il lettore segue la storia attraverso i personaggi coinvolti. Il ritmo narrativo è buono, non annoia e da un capitolo all'altro lascia la curiosità di proseguire la lettura. Buono anche il finale, imprevedibile al punto giusto, con quel pizzico di sadicità che nei thriller apprezzo sempre.
Consigliato? A mio avviso non è un thriller imperdibile, ma essendo la storia originale e scorrevole rimane una buona lettura. Lo classificherei come "thriller da spiaggia", ovvero: piacevole, che cattura l'attenzione al punto giusto e non troppo impegnativo.
Sono d'accordo con te: non mi ha fatto impazzire, ma l'ho trovato piacevole... proprio come il successivo romanzo dell'autrice, "Dentro l'Acqua", in effetti! ^^
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