sabato 28 aprile 2018

Mini Recensione: L'ASSASSINO CHE E' IN ME di Jim Thompson

Disclaimer: non recensisco i libri in base a verità oggettive ma solo in base ad opinioni personali, quindi qualsiasi giudizio è soltanto una mia opinione.


Titolo: L' assassino che è in me
Autrice: Jim Thompson
Traduzione: A. Martini
Editore: Fanucci
Data di pubblicazione: Gennaio 2003
Pagine: 240
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Sinossi: Lou Ford è il vicesceriffo di una piccola città del Texas. La cosa peggiore che si può dire di lui è che sia un po' noioso, un po' troppo lento, a volte saccente. Ma nessuno immagina il suo male nascosto, la malattia che lo ha quasi rovinato quando era giovane. E quel male è di nuovo sul punto di tornare in superficie, irrefrenabile e violento. Perché la vita non ha niente da dare agli uomini come Lou, se non brevi momenti di feroce energia, sempre raggelati dall'oceano nero del destino.
Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?


La mia opinione: Prosa molto asciutta e asettica, ma comunque piuttosto coinvolgente. Più che un romanzo sembra un lungo racconto di una confessione. Il protagonista, con scrittura in prima persona, confessa ciò che fa, ma senza mai essere capace di spiegare realmente il perché delle sue azioni, ma sempre spinto da una lucida e immotivata follia. Diciamo che di questo libro ho apprezzato l'estrema peculiarità stilistica e anche l'ambientazione (il profondo sud americano anni 50), mentre ho apprezzato meno i dialoghi, molto spesso con uno stile troppo colloquiale, con frasi spezzate e lasciate a metà. Frasi che lasciano a intendere ma dicono poco e rendono la lettura un po' ostica e poco scorrevole.

Consigliato? Sì e no. Come storia non l'ho trovata affatto malvagia ma in generale mi aspettavo di meglio. Se le prose troppo asciutte e i dialoghi che finiscono nel nulla non vi infastidiscono, allora può fare per voi.



voto:

2 commenti:

  1. In genere, preferisco una storia un po' più incentrata sulla cura dei dialoghi e in vena di spiegare qualcosa di più sulle reali motivazioni che spingono i personaggi ad agire in un modo anziché in un altro, quindi... Non credo che faccia per me, anche se la trama morbosa e misteriosa ha un suono accattivante! :)

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    1. Anche io in effetti, è per questo che pur piacendomi come storia non sono riuscita ad apprezzarla a pieno

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