giovedì 4 maggio 2017

Recensione: IL RUMORE DEI TUOI PASSI - Valentina D'Urbano

La mia recensione su "Il Rumore dei tuoi passi" di Valentina D'Urbano.


TitoloIl rumore dei tuoi passi
AutriceValentina D'Urbano
Editore: TEA
Data di pubblicazione: 1 Giugno 2013
Pagine: 319
Prezzo: 10,00 euro

 
Sinossi: In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato «la Fortezza», Beatrice e Alfredo sono per tutti «i gemelli». I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un’amicizia ruvida come l’intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un’amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent’anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.


La mia opinione: Mi aspettavo che questo libro fosse drammatico, ed è così, ma la drammaticità di questa storia non mi ha per niente colta di sorpresa, non mi ha stupita, perché fin dalla prima pagina viene svelato come finisce e il resto della storia non è altro che una un assemblamento di ricordi, che partendo da molti anni a ritroso rispetto ciò che accade a inizio libro racconta la vita della protagonista dall'infanzia, passando per l'adolescenza, fino ad arrivare all'inizio dell'età adulta. Ok, quello di partire dal presente per poi tornare indietro può essere un buon modo per raccontare una storia, ma in questo libro in particolare giocava tanto l'elemento sorpresa, che purtroppo dopo le primissime righe non c'è già più.
Mi ha lasciato qualche dubbio e perplessità l'ambientazione anni 70-80. A mio avviso sarebbe stata meglio un'ambientazione contemporanea di fine anni 2000 o giù di lì, prima di tutto perché l'autrice non ha vissuto personalmente l'adolescenza in quegli anni e il suo tentativo di farli vivere ai lettori è stato un po' debole. Il degrado che descrive, gli anni che scorrono via immobili sulle pelli dei protagonisti, il "no future" delle loro vite, sarebbe stato ancora meglio rappresentato dal presente dell'ultimo decennio, sarebbe stata una scelta anche più coraggiosa e avrebbe ottenuto un maggior interesse da tutti coloro che stanno vivendo il buio di questi anni adesso. Lo stile di scrittura però mi è piaciuto molto: è diretto, semplice, a tratti rude, spontaneo come se fosse stata la protagonista stessa a scriverlo, e questo rende il libro molto realistico. Essendo che la storia è raccontata in prima persona ed è incentrata sul degrado e sulla povertà non avrebbe avuto senso scrivere in maniera elaborata e puntigliosa, quindi da questo punto di vista l'autrice ha fatto un ottimo lavoro e una scrittura così incalzante induce inoltre a fagocitare il libro in pochissimo tempo, perché comunque la storia è interessante e scivola via senza difficoltà. Di contro qualche difficoltà l'ho invece avuta ad immedesimarmi nella storia d'amore/odio/amicizia/fratellanza tra i due protagonisti (Bea e Alfredo), perché è descritta solo in superficie, senza farti entrare nel vivo, sembra sempre che in tutti quegli anni passati insieme non succeda quasi nulla tra i due, a parte dormire assieme e mangiare assieme e vivere assieme, come una normale routine già rodata e un po' noiosa non si è riuscito a cogliere il vero sentimento che li legava. Ed è stato un peccato.
Quest'ultima cosa, insieme al fatto che il finale viene rivelato dall'inizio, non ha giocato a favore del mio coinvolgimento emotivo nella drammaticità della relazione tra i protagonisti. Sono rimasta sì coinvolta in generale nelle vicende narrate, ma non abbastanza da sentirne davvero l'angoscia o a sentirmi molto dispiaciuta. Ma per essere il primo libro scritto dall'autrice sono comunque abbastanza soddisfatta. Lo stile di scrittura incalzante ed energico è già un ottimo punto di partenza e mi ha lasciato il desiderio di leggere altri suoi libri.




voto:


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