Titolo: Raccontami di un giorno perfetto
Autrice: Jennifer Niven
Traduzione: S. Mambrini
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 31 Marzo 2015
Pagine: 400
Prezzo: 14,90
Data di pubblicazione: 31 Marzo 2015
Pagine: 400
Prezzo: 14,90
Sinossi: È una gelida mattina d’inverno quella in cui Theodore Finch decide di salire sul tetto della scuola solo per capire che cosa si prova aguardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovarequalcun altro lassù, in bilico sul cornicione. Men che meno VioletMarkey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch eViolet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono dueanimi fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morirela sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istanteche i due ragazzi iniziano a provare la vertigine che li legherà neimesi successivi. Una vertigine che per lei potrebbe essere un nuovo inizio, e per lui l’inizio della fine… Un romanzo straordinariamente toccante. Una storia che spezza il cuore in tutti i modi possibili.
La mia opinione: Partiamo dalla valutazione: 4 stelle. Forse troppo? Solitamente sono abbastanza severa nei giudizi e raramente mi sbilancio. 4 stelle non sono certo il massimo dell'apprezzamento, ma date le critiche lette in giro su questo libro potrebbe sembrare anche un voto fin troppo generoso da parte mia...
La verità è che questo romanzo mi ha colpita per diversi fattori. È stata una lettura che ha destato il mio interesse fin da subito e l'interesse è rimasto pressoché costante per tutta la durata. Cosa da non sottovalutare. Poi l'ho trovato originale, sia per la tematica trattata, sia per il modo di raccontarla e abbastanza distante dai soliti cliché letti e straletti nei romanzi destinati a lettori adolescenti. Si potrebbe quasi definire una "boccata d'aria fresca", se non fosse che però questo modo di dire stride completamente con la tematica drammatica e grave del libro, quindi forse "boccata d'aria fresca" è un termine un po' infelice. E vabbè...! In definitiva questo libro mi è piaciuto, cosa ci posso fare? Sarà che ho la propensione per le storie drammatiche con un finale non scontato e quindi già questo è stato sufficiente a far pendere l'ago della bilancia a suo favore. Non posso dire di essermi sentita in sintonia con uno dei due protagonisti, questo no, però, nonostante non condividessi anche io nel mio profondo i loro pensieri sono riuscita comunque ad appassionarmi alle loro vicende. E ditemi se questo non è un talento di scrittura da parte dell'autrice. Troppo facile creare personaggi in cui tutti riescono a solidarizzare, in cui tutti vorrebbero ritrovarsi, che tutti invidiano. Invece Finch e Violet (i protagonisti del libro) sono proprio due personaggi che non mi piacerebbe mai vivere la loro storia, eppure è proprio questo che mi ha resa maggiormente entusiasta della lettura. Il libro non è esente da difetti, anzi, ne ha eccome. A partire dalla surrealtà della vita in famiglia di Finch (una madre che neanche è mai entrata in camera sua? Professori che non la chiamano mai a colloquio di persona?) e vi è anche un bel po' di incongruenze a livello di comunicazione (nel 2015, data in cui è ambientato il libro, non si riesce a stabilire un contatto telefonico e si è costretti a lasciare messaggi sulla segreteria telefonica di casa che tanto nessuno ascolterà mai?). Ovvio, alcune di queste inaccortezze mi hanno fatto storcere il naso più di una volta, però il fatto che nei tempi moderni nessuno riesca ad accorgersi della gravità di una situazione perché troppo presi da mille altre cose non mi sembra poi tanto impossibile, soprattutto se la persona interessata non vuole farsi aiutare. Purtroppo lo spirito d'osservazione è ai minimi storici e i segnali tanto evidenti che vengono descritti nel libro, giusto il lettore, attento e impegnato nel leggere il libro, li può cogliere immediatamente, ma nella realtà non c'è un lettore che sta leggendo dall'alto ogni tua mossa. "Raccontami di un giorno perfetto" non è quindi, a discapito del titolo, un romanzo perfetto. Ma l'ho trovato davvero un buon romanzo, dal ritmo ipnotico e non banale.
La verità è che questo romanzo mi ha colpita per diversi fattori. È stata una lettura che ha destato il mio interesse fin da subito e l'interesse è rimasto pressoché costante per tutta la durata. Cosa da non sottovalutare. Poi l'ho trovato originale, sia per la tematica trattata, sia per il modo di raccontarla e abbastanza distante dai soliti cliché letti e straletti nei romanzi destinati a lettori adolescenti. Si potrebbe quasi definire una "boccata d'aria fresca", se non fosse che però questo modo di dire stride completamente con la tematica drammatica e grave del libro, quindi forse "boccata d'aria fresca" è un termine un po' infelice. E vabbè...! In definitiva questo libro mi è piaciuto, cosa ci posso fare? Sarà che ho la propensione per le storie drammatiche con un finale non scontato e quindi già questo è stato sufficiente a far pendere l'ago della bilancia a suo favore. Non posso dire di essermi sentita in sintonia con uno dei due protagonisti, questo no, però, nonostante non condividessi anche io nel mio profondo i loro pensieri sono riuscita comunque ad appassionarmi alle loro vicende. E ditemi se questo non è un talento di scrittura da parte dell'autrice. Troppo facile creare personaggi in cui tutti riescono a solidarizzare, in cui tutti vorrebbero ritrovarsi, che tutti invidiano. Invece Finch e Violet (i protagonisti del libro) sono proprio due personaggi che non mi piacerebbe mai vivere la loro storia, eppure è proprio questo che mi ha resa maggiormente entusiasta della lettura. Il libro non è esente da difetti, anzi, ne ha eccome. A partire dalla surrealtà della vita in famiglia di Finch (una madre che neanche è mai entrata in camera sua? Professori che non la chiamano mai a colloquio di persona?) e vi è anche un bel po' di incongruenze a livello di comunicazione (nel 2015, data in cui è ambientato il libro, non si riesce a stabilire un contatto telefonico e si è costretti a lasciare messaggi sulla segreteria telefonica di casa che tanto nessuno ascolterà mai?). Ovvio, alcune di queste inaccortezze mi hanno fatto storcere il naso più di una volta, però il fatto che nei tempi moderni nessuno riesca ad accorgersi della gravità di una situazione perché troppo presi da mille altre cose non mi sembra poi tanto impossibile, soprattutto se la persona interessata non vuole farsi aiutare. Purtroppo lo spirito d'osservazione è ai minimi storici e i segnali tanto evidenti che vengono descritti nel libro, giusto il lettore, attento e impegnato nel leggere il libro, li può cogliere immediatamente, ma nella realtà non c'è un lettore che sta leggendo dall'alto ogni tua mossa. "Raccontami di un giorno perfetto" non è quindi, a discapito del titolo, un romanzo perfetto. Ma l'ho trovato davvero un buon romanzo, dal ritmo ipnotico e non banale.
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