Titolo: Colorado Kid
Autore: Stephen King
Traduzione: Tullio Dobner
Editore: Sperling & Kupfer
Data di pubblicazione: 2005
Pagine: 180
Prezzo: 10,00
Sinossi: Fresca di scuola di giornalismo, la ventenne Stephanie McCann sta facendo uno stage presso il minuscolo quotidiano di un'isoletta del Maine, dove si occupa di picnic parrocchiali, sparizioni di gatti e altre amenità. Ma un pomeriggio i due anziani proprietari della testata le raccontano un vecchio caso di cronaca. Una storia del passato che parla di una coppia di reporter e di un cadavere chiamato Colorado Kid, di una morte che forse era un omicidio, ma senza movente, senza alibi, con tempi impossibili e indizi assurdi. Accaduto proprio lì. In venticinque anni, ogni scoperta anziché chiarire i fatti li ha ammantati di oscurità, ogni risposta anziché esaurire le domande le ha moltiplicate. Perché? Riuscirà Steffi a risolvere l'enigma?
La mia opinione: Si può definire questo libro di King, non tanto come una storia tradizionale, ma come un esperimento, un esercizio di stile. Certamente del tutto diverso da ciò che i fan dell'autore si aspettavano da lui, non ha avuto un riscontro molto positivo, anzi, quasi tutte le recensioni sono negative, ma io che sono molto incuriosita dai romanzi sperimentali ne sono rimasta attratta ancor di più.
"Colorado Kid" è un romanzo breve, fin troppo breve per chi è abituato alla prolissità della scrittura dell'autore, ma perlomeno lo si legge velocemente, una giornata o poco più, quindi se proprio non vi piace non avrete avuto l'impressione di avere buttato via il vostro tempo, ma il mio consiglio è di leggerlo tutto, senza preconcetti, postfazione compresa, che secondo me è una parte integrante per capire il romanzo. Certo, noi tutti siamo abituati che una storia, un romanzo, o un racconto che sia, deve avere un'introduzione, uno svolgimento e una fine, e che non può esistere storia senza questi pilastri base. Dimenticatevi ogni regola e leggere questo libro per quello che è, a me devo ammettere che è piaciuto, non me la sentirei di dargli il massimo dei voti perché comunque è fin troppo breve e non abbastanza incisivo da lasciare un segno così forte, ma mi è piaciuto, penso che ci voglia quasi più inventiva per narrare questa storia che per narrarne un'altra tradizionale, King si rivela sempre uno scrittore talentuoso, e capace di creare lavori lontani anni luce il suo tipico stile, il che è una dote abbastanza rara per gli scrittori famosi come lui.
Appena comincia la lettura ho sentito come un magnetismo verso l'ambientazione perfettamente rappresentata e un'empatia per i due personaggi principali, che sembra quasi di conoscerli da sempre da quanto bene sono descritti. Poi vi è la narrazione della storia di base, narrata per dialoghi dagli stessi personaggi principali, ma i dialoghi sono talmente vividi e fluidi, che l'impressione è quella di essere lì con loro e ascoltare la storia dal vivo. Il mistero che accompagna la narrazione, per quanto inizialmente possa sembrare banale, si infittisce di particolari sempre di più, creando un reticolo di informazioni sulla vicenda davvero credibile e al tempo stesso appare sempre più chiaro come quel mistero sia impossibile da districare. Ma la gente ha bisogno di capire, ha bisogno di trovare soluzioni ai misteri, "una storia che ha solo fattori ignoti non è una storia". E' questo che spiegano i protagonisti all'interno del libro, ed è questo con cui si deve scontrare il lettore che leggerà "Colorado Kid".
"Alla gente cose così non piacciono. La gente non vuole cose così. Un onda è una cosa bella da guardare quando viene a infrangersi sulla spiaggia, ma troppe onde ti fanno venire solo il mal di mare."
E COME VOLEVASI DIMOSTRARE questo libro non è piaciuto alla maggioranza dei suoi lettori proprio per questo motivo. Motivo per cui invece a me, letta anche la postfazione, mi è piaciuto. Ma non posso negare... un senso di vuoto quando si gira l'ultima pagina... il desiderio di sapere davvero... è difficile da reprimere.
"Colorado Kid" è un romanzo breve, fin troppo breve per chi è abituato alla prolissità della scrittura dell'autore, ma perlomeno lo si legge velocemente, una giornata o poco più, quindi se proprio non vi piace non avrete avuto l'impressione di avere buttato via il vostro tempo, ma il mio consiglio è di leggerlo tutto, senza preconcetti, postfazione compresa, che secondo me è una parte integrante per capire il romanzo. Certo, noi tutti siamo abituati che una storia, un romanzo, o un racconto che sia, deve avere un'introduzione, uno svolgimento e una fine, e che non può esistere storia senza questi pilastri base. Dimenticatevi ogni regola e leggere questo libro per quello che è, a me devo ammettere che è piaciuto, non me la sentirei di dargli il massimo dei voti perché comunque è fin troppo breve e non abbastanza incisivo da lasciare un segno così forte, ma mi è piaciuto, penso che ci voglia quasi più inventiva per narrare questa storia che per narrarne un'altra tradizionale, King si rivela sempre uno scrittore talentuoso, e capace di creare lavori lontani anni luce il suo tipico stile, il che è una dote abbastanza rara per gli scrittori famosi come lui.
Appena comincia la lettura ho sentito come un magnetismo verso l'ambientazione perfettamente rappresentata e un'empatia per i due personaggi principali, che sembra quasi di conoscerli da sempre da quanto bene sono descritti. Poi vi è la narrazione della storia di base, narrata per dialoghi dagli stessi personaggi principali, ma i dialoghi sono talmente vividi e fluidi, che l'impressione è quella di essere lì con loro e ascoltare la storia dal vivo. Il mistero che accompagna la narrazione, per quanto inizialmente possa sembrare banale, si infittisce di particolari sempre di più, creando un reticolo di informazioni sulla vicenda davvero credibile e al tempo stesso appare sempre più chiaro come quel mistero sia impossibile da districare. Ma la gente ha bisogno di capire, ha bisogno di trovare soluzioni ai misteri, "una storia che ha solo fattori ignoti non è una storia". E' questo che spiegano i protagonisti all'interno del libro, ed è questo con cui si deve scontrare il lettore che leggerà "Colorado Kid".
"Alla gente cose così non piacciono. La gente non vuole cose così. Un onda è una cosa bella da guardare quando viene a infrangersi sulla spiaggia, ma troppe onde ti fanno venire solo il mal di mare."
E COME VOLEVASI DIMOSTRARE questo libro non è piaciuto alla maggioranza dei suoi lettori proprio per questo motivo. Motivo per cui invece a me, letta anche la postfazione, mi è piaciuto. Ma non posso negare... un senso di vuoto quando si gira l'ultima pagina... il desiderio di sapere davvero... è difficile da reprimere.
Acquisto consigliato? Sì, consigliato a chi vuole una lettura breve ma capace di catturare l'attenzione e per chi vuole scommettere con se stesso di non essere imbrigliato nelle regole base del concetto di romanzo.
Mmmh, l'ho letto qualche mese fa, ma non mi è piaciuto proprio per niente! L'ho trovato banale e non è riuscito a catturarmi, mi aspettavo qualcosa di diverso, con più intrigo!
RispondiEliminaSono contenta che almeno a te sia piaciuto (:
Certo, le aspettative sono ben altre, ma boh... per me King sa scrivere e riesce a piacermi anche quando mi immaginavo tutt'altro
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