Disclaimer: non recensisco i libri in base a verità oggettive ma solo in base ad opinioni personali, quindi qualsiasi giudizio è soltanto una mia opinione.
Autore: Peter Cameron
Traduzione: G. Oneto
Editore: Adelphi
Data di pubblicazione: 2010
Pagine: 206
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Sinossi: James ha 18 anni e vive a New York. Finita la scuola, lavoricchia nella galleria d'arte della madre, dove non entra mai nessuno: sarebbe arduo, d'altra parte, suscitare clamore intorno a opere di tendenza come le pattumiere dell'artista giapponese che vuole restare Senza Nome. Per ingannare il tempo, e nella speranza di trovare un'alternativa all'università ("Ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché"), James cerca in rete una casa nel Midwest dove coltivare in pace le sue attività preferite - la lettura e la solitudine -, ma per sua fortuna gli incauti agenti immobiliari gli riveleranno alcuni allarmanti inconvenienti della vita di provincia. Finché un giorno James entra in una chat di cuori solitari e, sotto falso nome, propone a John, il gestore della galleria che ne è un utente compulsivo, un appuntamento al buio...
La mia opinione A discapito del titolo, non vi è del vero dolore in questa storia, ma vi è piuttosto un dramma esistenziale del protagonista diciottenne nei confronti della società che lo circonda. Il titolo lo si può considerare semi-serio, come anche lo stile di scrittura, a tratti piuttosto ironico, ma che fornisce molti spunti di riflessione sulle relazioni umane. Se pensate che "socializzare con gli altri" sia un un concetto ampiamente sopravalutato allora avrete un punto in comune con il protagonista e riuscirete ad apprezzare questo libro. Io mi ci sono ritrovata molto. In questo libro non vi è una vera e propria storia con un inizio e una fine, ma l'impressione è quella di entrare fugacemente nella vita del protagonista. Solo pochi giorni in sua compagnia, conditi da qualche gustoso flash back, bastano a dare una panoramica più che esaustiva sulla sua vita. Ne risulta una lettura piacevole e intelligente.
E' già sul mio comodino, e tu mi rassicuri.
RispondiEliminaTemevo di patire questa lettura. :)
A mio avviso non è assolutamente una lettura che fa patire, anzi, scivola via talmente bene che mi sono rammaricata che non continuasse ancora un po' ;-)
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