Titolo: Un inverno da lupi
Autrice: Cecilia Ekbäck
Traduzione: Daniela Di Falco
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: Febbraio 2016
Pagine: 378
Prezzo: 12,00
Data di pubblicazione: Febbraio 2016
Pagine: 378
Prezzo: 12,00
Sinossi: Svezia, 1717. Maija, suo marito Paavo e le loro figlie Frederika e Dorotea sono appena arrivati dalla natia Finlandia, sperando di dimenticare i traumi del passato e di ricominciare da capo in questa terra dura, ma carica di promesse. Sopra di loro si staglia il Blackåsen, una montagna la cui presenza affascinante e minacciosa incombe sulla valle sottostante con la sua ombra. Un giorno, mentre sta pascolando le capre, Frederika incappa nel corpo mutilato di uno dei suoi vicini di casa, Eriksson. La sua morte viene attribuita all'attacco di un lupo, ma Maija è certa che sia stata inflitta invece da una mano umana. Spinta a indagare dall'inspiegabile disinteresse della gente del paese allo strano caso e dalla speranza che la vedova di Eriksson ripone in lei, Maija scivolerà pian piano nella rete di misteri e tragedie che sono avvenute negli ultimi anni intorno al monte Blackåsen...
La mia opinione: Questo libro è veramente molto particolare e per un certo senso strano, non di facile lettura. La caratteristica più peculiare risiede nello stile di scrittura (frammentario, criptico) che rende a sua volta anche la storia sfocata e misteriosa e i personaggi piuttosto difficili da inquadrare. Le descrizioni ambientali invece sono delineate in maniera perfetta e realistica, sono il punto forte del romanzo! Inizialmente la storia non mi aveva presa per niente, l'avevo trovata fiacca e approssimativa, ma l'ambientazione (la Svezia selvaggia del 1700) mi piaceva talmente da convincermi e incentivarmi ad andare avanti. Poi piano piano anche la storia comincia a risvegliarsi, ma all'inizio no... infatti ci sono delle cose, personaggi o situazioni che subito (a causa delle poche informazioni) si è portati ad immaginare in un certo modo e poi si viene a scoprire dopo che sono del tutto diverse facendoti stravolgere in corsa le immagini che si formano nella mente. Non so se rendo l'idea... ma questo romanzo è stato davvero così... un susseguirsi di immagini imprecise che si delineano in maniera nitida lentamente, un pezzo alla volta. Però ribadisco che l'ambientazione è formidabile, e l'atmosfera è molto dark... tetra, fredda, misteriosa, con un pizzico di realismo magico che non si intuisce da subito ma che anch'esso si manifesta a piccole dosi un po' alla volta durante la lettura. Di certo non si tratta di un romanzo tradizionale e per questo motivo non ha il potenziale per piacere a tutti, però la storia una volta superato lo scoglio di grande incertezza dei primi capitoli è riuscita comunque a catturarmi e destare interesse. La costruzione dei segreti attorno ai quali ruota la trama non l'ho trovata completamente soddisfacente, perché la curiosità è stata tanta ma anche sul finale ci sono situazioni che rimangono enigmatiche e in sospeso, ci si deve rassegnare al fatto che questo romanzo non sarà mai completamente nitido e l'alone di mistero perpetuo rimarrà anche dopo aver girato l'ultima pagina. Ma ciò non toglie che è comunque una lettura che per la sua particolarità, sia ambientale che stilistica, mi sento di consigliare; se da un lato mi ha leggermente delusa, da un altro invece mi è piaciuta!
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