domenica 16 agosto 2015

Recensione: LA FATTORIA DELLE MAGRE CONSOLAZIONI - Stella Gibbons

La mia recensione su "La fattoria delle magre consolazioni" di Stella Gibbons.


Titolo: La fattoria delle magre consolazioni
Autrice: Stella Gibbons
Traduzione: Bruna Mora
Editore: Astoria
Data di pubblicazione: Ottobre 2010
Pagine: 287
Prezzo: 17,00 euro

Sinossi: Flora Poste è stata educata in modo eccellente a fare tutto tranne che a guadagnarsi da vivere. Rimasta orfana a vent’anni e dotata di una rendita esigua, va a vivere presso dei lontani parenti alla Fattoria delle Magre Consolazioni nel Sussex. Il suo arrivo alla fattoria coincide con l’inizio di uno dei romanzi più divertenti mai scritti. I parenti sono a dir poco eccentrici e la fattoria è sgangherata e in rovina: i piatti vengono lavati con rametti di biancospino e le mucche hanno nomi come Rozza, Senzascopo, Inetta e Superflua. La vecchia matriarca settantanovenne, zia Ada, che non è più stata giusta nella testa da quando ha “visto qualcosa di orribile nella legnaia” circa settant’anni prima, tiene in scacco l’intera famiglia. Come Alice di Lewis Carroll, Flora non si fa intimidire da chi dice cose senza senso e si rifiuta di essere trascinata in un mondo di matti. Non si può, pensa Flora, rovinare la vita propria e altrui invocando disgrazie infantili, non si può sottostare alla follia per quanto interessante, bisogna ribellarsi… e nel giro di pochi mesi le cose alle Magre Consolazioni cambiano in modo radicale.


La mia opinione: Sono rimasta molto perplessa e abbastanza delusa da questa lettura, mi aspettavo tutt'altro e non ero preparata al contenuto del libro. Credevo di trovarmi davanti una storia intelligentemente umoristica, ovvero con un umorismo tagliente e con una storia apprezzabile e credibile. Invece ho trovato carini giusto i primi due capitoli iniziali, dove ancora non si capiva bene il genere del libro, dopo di che è diventato tutto estremamente SURREALE, un tipo di surrealtà che a me personalmente non piace e non invoglia a proseguire la lettura. La tentazione di abbandonarlo c'era ma non l'ho fatto perché comunque lo stile di scrittura è scorrevole, le pagine non sono molte e pensavo che andando avanti sarebbe migliorato, invece il finale è stata la parte peggiore perché di una banalità assoluta. La storia di base sembra quasi Mary Poppins, perché la protagonista (nonostante non sia una tata) è in "missione" per salvare suoi lontani parenti che vivono in una fattoria.
"Uno dei romanzi più divertenti mai scritti" questa è una frase riportata sulla quarta di copertina e che io devo avere completamente frainteso dato che la mia definizione di divertente non è un guazzabuglio onirico che non fa ridere neanche un po'. Da parte mia ammetto che forse non l'ho capito, perché siccome ci sono qua e là vari riferimenti alla letteratura classica, a quanto pare questo libro vorrebbe rappresentarne una parodia. Ok, è quindi probabile che da questo punto di vista l'autrice sia stata geniale e che io non abbia colto i vari collegamenti dato che purtroppo sono ancora molti i libri classici che devo leggere (ad esempio Thomas Hardy, lacuna che dovrò presto colmare), però ciò non toglie che a me solitamente le parodie non piacciono, il genere surreale con personaggi completamente caricaturali e privi di spessore non mi piace e quindi questo non era il libro che faceva per me. Forse, se in futuro ne avrò voglia, lo proverò a leggere nuovamente dopo che avrò letto tutti i vari classici della letteratura menzionati al suo interno, peccato che se lo avessi saputo prima avrei rimandato la lettura.



voto:

1 commento:

  1. La trama della quarta mi sembrava interessante ma la recensione mi scoraggia un pò.

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