martedì 11 agosto 2015

Recensione: L'ATLANTE DI TENEBRA - John Stephens

La mia recensione su "L'atlante di tenebra" di John Stephens.



Titolo: L'atlante di tenebra
Serie: The Books of the Beginning vol. 3
Autore: John Stephens
Traduzione: Silvia Petersson
Editore: Longanesi
Data di pubblicazione: 26 Marzo 2015
Pagine: 486
Prezzo: 19,90

Sinossi: Kate, Michael ed Emma sono stati strappati ai genitori durante una notte di Natale di molti anni prima, forse per proteggerli da un destino oscuro e misterioso. Ma il destino non si può ingannare. E il destino, per loro, ha la forma di tre libri antichissimi, dal potere immenso e oscuro, legati ai ragazzi da un'antica profezia. Gli stessi che il Ferale Magnus, il loro peggiore nemico, vuole riunire per portare a compimento il malvagio disegno che persegue sin dalla notte dei tempi: ottenere il potere assoluto sul mondo umano e sul mondo magico. E lui che ha fatto rapire la minore dei fratelli, Emma, la quale, secondo la profezia, è la Custode dell'Atlante di tenebra, l'unica che possa ritrovare il terzo Libro, quello della Resa dei conti. Il compito che aspetta la piccola Emma è arduo: discendere nel mondo dei morti per ritrovare il Libro, ed escogitare un criterio di giudizio capace di discriminare tra le anime dei trapassati. Ma Emma, dal carattere ribelle e solo apparentemente forte, rischia di non rivedere più la superficie e gli amati fratelli... Aiutati dal dottor Pym, che da quella lontana notte di Natale si prende cura di loro, dal gigante buono Gabriel e da una serie di personaggi indimenticabili, i ragazzi dovranno affrontare la più difficile delle battaglie. Riusciranno a sconfessare la profezia che ha decretato la loro morte, salvando, oltre al loro stesso futuro, le sorti dell'umanità?


La mia opinione: Arrivata alla fine del terzo libro di questa trilogia posso dire che in generale, facendo una panoramica di tutti e tre i libri, è una bella storia per ragazzi e molto avvincente (anche se con degli alti e bassi per quanto riguarda l'originalità della trama) ma ha anche dei difetti piuttosto gravi soprattutto riguardo all'empatia che si crea tra lettore e personaggi, in quanto non sono riuscita ad affezionarmi a nessuno dei tre protagonisti e questa è una cosa molto strana che capita raramente e che penso sia imputabile ad una mancanza della giusta caratterizzazione. Ovvero: la caratterizzazione c'è, ma non è quella giusta perché i protagonisti risultano mediocri e non spiccano. Al contrario ci sono invece due personaggi non protagonisti, incontrati solo al secondo libro, (Willamena e Rafe) che sono formidabili e creano un'empatia pazzesca ed è grazie a loro che la storia risulta interessante.
Passando alla valutazione di questo terzo ed ultimo libro posso dire che delude un po' rispetto al precedente perché anche se è un libro corposo, ricco di fantasia (da questo punto di vista mi ha veramente fatto piacere averlo letto) e c'è molta azione a volte ho avuto l'impressione che le vicende si trascinassero troppo e venissero aggiunte scene non proprio fondamentali al solo scopo di allungare la storia e rimandarne l'epilogo. Assistiamo a tantissime faticose peripezie, a scene anche appassionanti che fanno ben sperare in un finale con il botto ed è deludente scoprire che quando si arriva alle agognate ultime pagine la conclusione a cui si giunge è quella più scontata. Speravo che l'autore avrebbe osato di più.


voto:



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