La mia recensione su "Verso un'altra estate" di Janet Frame.
Titolo: Verso un'altra estateAutrice: Janet Frame
Traduzione: Giovanna Scocchera
Editore: Neri Pozza
Data di pubblicazione: 12 Luglio 2012
Pagine: 224
Prezzo: 12,00 euro
Sinossi: Grace Cleave ha trent'anni, vive a Londra e, fatta eccezione per qualche mese di adulterio con un sedicente scrittore americano, non è mai stata sposata. I capelli, che un tempo le fiammeggiavano fulvi al sole dell'emisfero australe Grace viene dalla Nuova Zelanda -, sono ora così sbiaditi da aver preso il colore della polvere. L'ispirazione anche sembra irrimediabilmente svanita. Il romanzo che stava scrivendo, interrotto com'è tra la seconda e la terza parte, rischia di diventare un vero e proprio "figlio adottivo del silenzio". Il fatto è che qualcosa si è intromesso sul gozzo del romanzo e sulla sua vita. Qualcosa di minaccioso e allettante insieme, annunciato dalle soavi parole di una cartolina postale affrancata con cura: "Sig.na Grace Cleave: Sa che la temperatura qui a Relham è superiore di zero virgola quindici gradi rispetto a quella di Londra? Venga a scaldarsi! Philip Thirkettle". Philip Thirkettle ha l'aspetto pulito, assorto, tipico degli intellettuali inglesi. Gesticola con prontezza, è entusiasta e vivace. È venuto a trovarla per un'intervista il giorno in cui Grace si è messa la gonna azzurra a quadri e il cardigan sintetico azzurro con la scollatura sul davanti e si è tirata via un paio di peli tra i seni, nel caso si vedessero quando si chinava. Philip, però, mirava alla sua mente. Non sapeva che nessuno, con la conversazione, può raggiungere la mente di Grace Cleave.
La mia opinione: Devo ammettere che da questo libro mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. E' il primo libro che leggo dell'autrice (prima di adesso non conoscevo nulla della sua storia) ma già dalla lettura delle primissime pagine avevo un sentore che questo libro non mi sarebbe piaciuto. E' scritto in maniera molto difficile, e per difficile intendo c'è un gran disordine nella sequenza di scrittura, le frasi sono scoordinate tra loro, il rischio è quello di non riuscire a capire cosa si sta leggendo. Eppure la trama non sarebbe brutta e in alcuni punti si intravvede del potenziale. La protagonista della storia è una scrittrice di talento che non è capace a esprimersi a parole, le è difficile socializzare, ha moltissime fobie nell'incontrare dal vivo le persone. Questa premessa è a mio avviso interessantissima, avrebbe potuto portare ad un romanzo memorabile, dai contenuti estremamente profondi e accattivanti... ma sono rimasta delusa dall'apprendere che così non è, perché il romanzo non decolla mai, alterna alcune vicende del presente con altre della storia passata della protagonista in maniera del tutto a random. Davvero pesanti poi le descrizioni del passato, che non portano minimamente a capire meglio il presente, le ho trovate inutili e ho dovuto saltare qualche pagina qua e là per tornare alla storia presente, che era migliore, se solo fosse stata meglio focalizzata. Non avevo nessun problema ad affrontare una protagonista sociopatica, anzi, adoro i personaggi sociopatici, ma lei... non solo non sa esprimersi parlando, anche scrivendo la confusione è troppa per riuscire a trasmettere qualcosa di senso compiuto. Trasmette solo un grande disagio mentale.
Dopo aver finito il libro mi sono documentata meglio e ho scoperto che questo non sarebbe un romanzo di fantasia ma una sorta di storia autobiografica dell'autrice, libro pubblicato postumo per suo volere. Forse quindi un libro troppo intimistico per essere compreso da estranei, scritto in maniera che solo lei poteva capire, troppo lirismo nello stile, in definitiva una lettura che purtroppo non fa per me.
Dopo aver finito il libro mi sono documentata meglio e ho scoperto che questo non sarebbe un romanzo di fantasia ma una sorta di storia autobiografica dell'autrice, libro pubblicato postumo per suo volere. Forse quindi un libro troppo intimistico per essere compreso da estranei, scritto in maniera che solo lei poteva capire, troppo lirismo nello stile, in definitiva una lettura che purtroppo non fa per me.
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