Titolo: Gli ambasciatori del male
Serie: La saga dei confini, vol. 1
Autrice: Liliana Bodoc
Traduzione: Carla Gaiba
Editore: Fazi (collana Lain)
Data di pubblicazione: 8 Giugno 2012
Pagine: 318
Prezzo: 12,00
Autrice: Liliana Bodoc
Traduzione: Carla Gaiba
Editore: Fazi (collana Lain)
Data di pubblicazione: 8 Giugno 2012
Pagine: 318
Prezzo: 12,00
Sinossi: Questo romanzo è la storia di un viaggio, di una guerra e di un'invasione. Un continente, le Terre Fertili, abitato da popolazioni diverse tra loro, ma unite da uno stesso destino. Regna la pace in queste terre, ma segnali contraddittori giungono dalla natura: l'aria e l'acqua portano notizia di una flotta in arrivo dall'altro lato del mare, dalla Terra di Antiqua. Saranno antichi fratelli o inviati di Misaianes, il figlio della morte? È arrivato il momento per le Terre Fertili di unire le proprie forze e combattere per proteggere la loro terra in una battaglia dove uomini di pace si tramuteranno in guerrieri, e guerrieri in eroi.
La mia opinione: Era da molto tempo che non affrontavo la lettura di un fantasy classico e sono stata contenta che questo genere sia finalmente tornato nelle librerie, dopo l'assalto degli urban fantasy. Mi aspettavo che "Gli ambasciatori del male" fosse un libro prettamente per ragazzi, ma invece non lo è. Ovvero, per stile e contenuti può essere paragonato a "Il signore degli anelli", quindi una lettura per tutti, ma che può risultare un po' ostica per i lettori molto giovani. La parte del libro che mi è piaciuta di più, quella che avrebbe meritato 5 stelline su 5, è la prima parte, dove la Bodoc, tramite un narratore onnisciente in terza persona, che sembra raccontare da molto molto lontano amplificando la sensazione di leggenda, introduce il mondo della Terre Fertili, una lunga penisola abbracciata dall'oceano. In queste terre non troveremo elfi e folletti come nella migliore tradizione fantasy, ma principalmente varie razze umane, e alcune creature animali capaci di interagire e dialogare con loro. In più vi sarà una componente magica. L'elemento che infatti accomuna questo romanzo a "Il signore degli anelli" è la presenza di uno stregone guida, che metterà all'erta il popolo degli Husihuilke (la razza umana protagonista del romanzo) da un grande pericolo in arrivo e da qui inizierà un lungo viaggio irto di pericoli fino al raggiungimento del luogo di ritrovo con una conseguente epica battaglia contro le forze del male. Come già detto, la prima parte di questo libro mi è piaciuta tantissimo, perché il mondo introdotto è davvero ben descritto, caldo, accogliente, ricco di particolari interessanti, tradizioni antiche... insomma... è un inizio libro che sono sicura incanterà tutti gli amanti del genere fantasy. Anche la parte centrale, quando la storia entra nel vivo, non è affatto male, le descrizioni del viaggio sono ben calibrate, accadono molte cose e la lettura procede bene, senza noia, con la crescente curiosità di scoprire cosa accadrà dopo. Purtroppo però non ho trovato la parte finale del libro all'altezza delle mie aspettative. La narrazione in terza persona cambia frequentemente punto di vista a volte in maniera troppo repentina, senza preavviso, creando confusione. Anche le descrizioni delle battaglie risultano caotiche e approssimative, l'autrice salta da un azione all'altra, da un personaggio all'altro, senza soffermarsi mai abbastanza nei punti salienti, senza riuscire a donare emozioni. Questi piccoli difetti, uniti ad una trama che nella seconda parte del libro diventa un'allegoria fin troppo marcata della colonizzazione degli europei a discapito delle popolazioni native del Sud America, toglie la magia sapientemente instillata all'inizio, rendendo il tutto a mio avviso eccessivamente realistico, una cronaca asettica in cui il fantasy rimane solo un debole contorno. Una lettura comunque piacevole, una saga che sono curiosa di continuare.
E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:
Cover: La cover italiana appena l'ho vista non mi piaceva, la trovavo troppo seriosa e poco fantasy, ma ora che ho letto il libro mi rendo conto che è davvero indicata ai suoi contenuti. E' una copertina dall'aspetto tribale ma elegante, con una scelta di colori tenui ottima.
Le cover originali sono invece queste:
Le cover originali sono invece queste:
Molto bella la prima cover, la seconda è invece molto rappresentativa di ciò che si ritroverà nel libro e dona un volto a due razze che incontreremo nella storia. La terza cover è invece un po' criptica, carina, fa molto fantasy vecchio stile. Devo dire che tutte le cover hanno i loro pregi, sono comunque contenta della cover italiana. Il titolo italiano è poi migliore di quello originale. "Los dias del venado" (i giorni del cervo) era un titolo che si sarebbe compreso solo a lettura ultimata, molto meglio "Gli ambasciatori del male".
Stile di scrittura: Lo stile di scrittura non è molto scorrevole, descrittivo, simile ai lavori Tolkieniani. Può risultare un ostico, soprattutto a giovani lettori, necessita di una buona dose di concentrazione. Non lo consiglierei per una lettura da spiaggia.
Idee alla base della storia: Il libro parte da una base fantasy abbastanza ricorrente, per poi allacciarsi ad un contesto realistico e molto meno fantasy di quanto ci si aspettasse all'inizio. Ho trovato delle buone idee introduttive, poi si perde un po'.
Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono vari e variegati, ma non ben caratterizzati. Si nota infatti una certa carenza a livello introspettivo. L'autrice preferisce focalizzarsi su descrizioni di altro tipo, piuttosto che su quelle dei personaggi. Alcuni risultano comunque più caratterizzati di altri, mentre ci sono alcuni personaggi principali dei quali il lettore verrà a sapere davvero poco.
Editing e traduzione a cura della casa editrice: Ho notato alcuni piccoli refusi di punteggiatura, un paio di dialoghi sono terminati senza la chiusura delle virgolette, ma a parte questo mi è sembrato tutto ben corretto e tradotto. Unico appunto: non lo so se la versione originale fosse proprio così, ma io avrei preferito che ci fosse un salto di riga quando la narrazione cambiava il punto di vista da un personaggio all'altro.
Acquisto consigliato? Sì, consigliato agli amanti dei fantasy classici e del filone Tolkieniano. Adatto anche agli amanti dei romanzi che narrano del periodo storico precoloniale.
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