martedì 9 agosto 2011

recensione: LA CASA DI PAN DI ZENZERO

Recensione al libro "LA CASA DI PAN DI ZENZERO" di Carin Gerhardsen
(Primo libro della serie di Hammarby)

Titolo: La casa di pan di zenzero
Serie: Hammarby, vol. 1
Autrice: Carin Gerhardsen
Traduzione: Renato Zatti e Gabriella Bonalumi
Editore: Dalai
Pagine: 253
Data di pubblicazione: 2011
Prezzo: 18,00

Sinossi: È un tardo lunedì pomeriggio di novembre a Stoccolma, la neve cade fitta e il buio già sta calando sulla città. Un uomo sale sulla metropolitana, si abbandona sul sedile. Osserva le facce grigie e tristi che lo circondano e si sente felice. Forse no, felice è troppo, ma senz’altro è soddisfatto: ha un buon lavoro, è sposato, è padre di tre figli. Una sola cosa lo inquieta: uno sguardo insistente riflesso nel finestrino. Quando alla sua fermata l’uomo scende, non si accorge che qualcuno lo sta seguendo… Inizia così l’incubo in cui precipiterà Stoccolma per giorni, una serie di efferati omicidi apparentemente irrelati che terranno in scacco la polizia, incapace di venirne a capo, tra errori e false piste. L’indagine viene affidata a Conny Sjöberg, commissario della stazione di Hammarby, e alla sua squadra. Poco alla volta il poliziotto dovrà ricostruire le motivazioni che spingono l’assassino a uccidere. Sarà una lotta contro il tempo e contro le sue stesse paure. Ma forse la soluzione è contenuta nella risposta a un’unica domanda: quanto a lungo può attendere la vendetta?

La mia opinione: Ambientato in una grigia e fredda Svezia dove l'ingiustizia e la disuguaglianza sembra essere all'ordine del giorno, "La casa di pan di zenzero" è un thriller dai contenuti forti e controversi, che appassiona, stupisce e fa riflettere. Tratta tematiche attuali e pone spesso interrogativi ai quali è difficile dare una risposta. La presunta innocenza dell'infanzia ha qualche fondamento o è soltanto un mito da sfatare? Possono le azioni degli altri condizionarci a tal punto da rovinarci completamente la vita? Quanto a lungo può attendere la vendetta? Io stessa ho spesso cercato di fare chiarezza nella mia mente per stabilire i miei pensieri a riguardo, ma è davvero difficile comprendere tutte le debolezze dell'animo umano. Ma Thomas, uno dei personaggi di questo libro, non ha dubbi: la sua vita è stata rovinata per colpa dei suoi compagni dell'asilo. Per colpa delle loro continue violenze fisiche e psicologiche la sua vita è completamente distrutta. E anche dopo quasi quarant'anni quei ricordi non gli danno pace, il rancore è ancora vivo come un marchio a fuoco. Perché è a causa dei soprusi subiti che ha perso completamente la fiducia in sé stesso e non è riuscito a riscattarsi. E quando per caso per strada incontra Hans, il più terribile e sadico di quei bambini, e scopre che crescendo è diventato un uomo completamente felice, amato e capace di amare allora la sua rabbia esplode! Ma sarà compito della polizia di Hammarby fare chiarezza sull'origine delle morti improvvise e a catena che colpiranno alcuni quarantaquattrenni svedesi all'apparenza senza legami tra loro... e la verità sarà più incredibile di ogni supposizione...! Da parte mia ho trovato questo libro davvero scritto bene, dallo stile scorrevole e dinamico e dalla trama ricca di collegamenti e ben congeniata. Ne sono rimasta completamente rapita e ho terminato la lettura in soli 2 giorni perché ero curiosissima di scoprire il finale; un finale che devo ammettere mi ha colta piacevolmente impreparata: è giunto in sordina e inaspettato proprio come ogni gran thriller degno di questo nome! Sono rimasta solo un po' delusa di non aver scoperto la risoluzione del mistero che faceva di contorno alla storia principale, quella che vede come protagonista la poliziotta Pedra. Subito devo ammettere che non riuscivo a farmi una ragione di tale "mancanza", ma poi mi è venuto in mente che il libro fa parte di una serie e quindi è probabile (spero!!!) che la situazione rimasta in sospeso continui nel prossimo volume. E' inutile dire che non vedo l'ora che venga pubblicato!!!!

E ora, per dare una migliore panoramica, passiamo a esaminare bene le varie parti che compongono il libro:

Cover: Molto carina e adatta al contenuto del libro.

Stile di scrittura: Scorrevole e dinamico. Ho amato la scelta dell'autrice di dividere il libro in capitoletti e brani che alternano i punti di vista di diversi personaggi.

Idee alla base della storia: Molto originali, controverse ed attuali. Questo non è un semplce thriller di svago, ma fa riflettere su molte cose. Come dell'importanza di portare rispetto verso gli altri e di non rimanere indifferenti quando le cose non ci toccano da vicino. Detto così può quasi sembrare banale, ma il libro tratta questi argomenti in maniera molto interessante. Leggete per credere!

Caratterizzazione dei personaggi: I personaggi sono a volte un po' freddini. Non tutti, ma alcuni, specie i membri del team di polizia, rimangono un po' nell'ombra ed è difficile provare dei sentimenti di simpatia o antipatia nei loro confronti. Ma spero che venga dato loro maggiore spessore nei prossimi libri della serie.

Editing e traduzione a cura della casa editrice: La traduzione mi sembra ottima, ho notato invece qualche piccolo refuso qua e là che poteva essere evitato, ma nulla di grave.

voto:

Acquisto consigliato? Sì, gli amanti dei thriller in stile scandinavo non ne rimarranno delusi! E anche per chi  ancora non lo è ma vuole approcciarsi al genere direi che questo è assolutamente un libro apprezzabile da tutti e dal quale si può partire.

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