La mia breve recensione su "Doppio sogno" di Arthur Schnitzler.
Titolo: Doppio sogno
Autore: Arthur Schnitzler
Traduzione: Stefania Di Natale
Editore: Newton Compton
Data di pubblicazione: Marzo 2005 (ristampa)
Pagine: 124
Prezzo: 4,00 euro
Sinossi: Nella Vienna di fine Ottocento, dopo una discussione-confessione cominciata quasi per gioco con la moglie, ha inizio tra visioni e apparenze, tra desideri proibiti e paura di assaporarli, la “notte brava” del dottor Fridolin, medico alla moda sposato a una donna bellissima. In un’atmosfera allucinata e onirica si imbatte in quattro donne che gli si offrono inutilmente: la figlia di un paziente defunto, una prostituta, la ragazza-bambina figlia di un affitta-costumi, una donna nuda e bellissima, incontrata a una festa in maschera in una villa misteriosa. Tornato a casa, frustrato per non avere commesso l’adulterio, ascolterà dalla moglie il racconto di un sogno in cui lui veniva tradito…
La mia opinione: Romanzo breve che si sviluppa come un viaggio allucinato tra sogno e realtà, ma che onestamente non mi ha colpita né per lo stile di scrittura, che risulta un po' monocorde, né per la storia, che l'ho trovata poco interessante e a tratti sgradevole per via di una latente misoginia manifestata dal protagonista in varie occasioni e che secondo me rappresenta il pensiero personale dell'autore. La storia vorrebbe proporre un rapporto di coppia di apertura e complicità ma appunto non ci riesce a causa di questi pensieri sessisti che più volte irrompono e che anche se non lo dicono a chiare lettere tendono a voler giudicare solo i personaggi femminili, ma neanche per delle azioni fatte (e qui viene il bello...) ma per dei sogni! Il film di Kubrick (Eyes wide shut) che ne è stato tratto non mi era molto piaciuto, lo avevo trovato parecchio lacunoso e speravo che leggendo questo libro avrei migliorato l'opinione... ma no... tra film e libro molto meglio il film a questo punto.
Tanto la sinossi quanto il commento sono completamente diversi da ciò che ho inteso riguardo alla "morale della favola", guardando il film.
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